Agguato ai militari italiani in Libano, rubata una mitragliatrice: ecco i dettagli [FOTO]
È il terzo agguato in pochi giorni che il contingente italiano subisce in Libano. Ma stavolta gli aggressori sono riusciti a rubare una mitragliatrice: ecco i dettagli.
Italbatt, l’unità di manovra su base Reggimento Nizza Cavalleria (1°) e rinforzata con gli alpini Battaglione L’Aquila ha effettuato nei primi 30 giorni di operazione oltre 1300 pattuglie, molte delle quali congiunte alle LAF, e sta garantendo con posti di osservazioni avanzati diurni e notturni un efficace controllo delle aree più impervie del territorio libanese, caratterizzato da gole, elevate quote e da una difficile viabilità nelle aree prossime alla Blue Line.
E proprio nei pressi della Blue Line, sulla frontiera tra Libano e Israele, decisiva per il mantenimento della pace in Medio Oriente, una pattuglia italiana ha subito un pesante agguato.
“È accaduto ieri pomeriggio”, scrive Gianluca Di Feo sull’Espresso, “a pochi chilometri dalla grande base Onu di Naqura. Lo schema è quello classico delle imboscate arabe. I tre soldati a bordo di un blindato Lince sono stati bloccati durante un pattugliamento di routine, intrappolandoli tra le case. Un suv è spuntato all’improvviso, sbarrando la strada. Tempo pochi secondi e una seconda vettura è comparsa alle spalle, impedendo la fuga. Gli aggressori hanno esploso in aria diverse raffiche di kalashinikov. Il soldato sul tetto del Lince manovrava una mitragliatrice, ma rispettando le regole di ingaggio ha risposto usando solo la pistola. Ha prima sparato in aria, poi ha fatto fuoco davanti ai piedi degli aggressori. Che gli hanno puntato contro le armi, sparando ad altezza d’uomo. A quel punto i militari si sono rinchiusi nel mezzo blindato. Gli assalitori sono saliti sul tetto, portando via la mitragliatrice. Poi hanno saccheggiato il bagagliaio esterno, rubando alcuni giubbotti antiproiettili e sono fuggiti con le loro prede, sparando altre raffiche verso l’alto”.
Non vi è ancora certezza che l’agguato sia opera dell’Isis, certo è che la tensione, anche in Medio Oriente, è alle stelle. Per fortuna, comunque, i nostri militari non hanno subito perdite e stanno tutti bene. Ma bisogna tenere gli occhi bene aperti.