Quando Casaleggio rivelava al Guardian la linea del M5S: era il 2013
Dopo la morte di Gianroberto Casaleggio ripubblichiamo una sua intervista, rilasciata al Guardian nel 2013, in cui rivelava le future strategie del Movimento 5 Stelle e da cui si evince tutta la sua ostinata coerenza.
Il Guardian, che lo aveva intervistato in esclusiva, lo definiva la mente digitale del Movimento. Gianroberto Casaleggio, da sempre restio a concedersi alla stampa italiana, con gli inglesi fece un’eccezione e si aprì, dettando la linea del 5 Stelle e rivelando la strategia politica che poi sarà portata avanti negli anni a seguire.
Ecco l’intervista integrale.
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Il co-fondatore del Movimento Cinque stelle (M5S), primo partito d’Italia , dopo la sorprendente performance elettorale, ha detto che non vuole giocare alcun ruolo nella formazione del prossimo governo del paese.
Ma nella sua prima intervista post-elettorale, Gianroberto Casaleggio, la mente digitale che sta dietro l’ascesa vertiginosa del M5S, ha anche segnalato che il movimento potrebbe fornire un supporto limitato.
Parlando in esclusiva al Guardian, Casaleggio ha detto: “Se si formerà un governo, il Movimento Cinque Stelle voterà per tutto ciò che è parte integrante del suo programma.” Ma ha anche aggiunto: “Il Presidente della Repubblica deciderà a chi dare il mandato per la formazione di un governo e i due rami del Parlamento decideranno se questo governo potrà ottenere la fiducia. Ma noi non vogliamo entrare in questo processo. “
I suoi commenti rappresentano una linea ancora più dura rispetto a quella indicata all’inizio di questa settimana da Beppe Grillo , che ha detto di voler rappresentare il movimento nei colloqui con il presidente Giorgio Napolitano, sbattendo però la porta ad un patto parlamentare con il centro-sinistra o all’idea di una “grande coalizione”.
Casaleggio ha detto che il suo obiettivo a lungo termine è quello di portare il M5S al potere da solo. Fino ad allora, non farebbe accordi con nessun altro gruppo politico. Ha inoltre specificato che gli osservatori sbagliano nel considerare il voto al M5S come una semplice reazione di protesta alla crisi economica e alle politiche di austerità imposte dalla Germania. Anche se la crisi ha accelerato il progresso del movimento, il successo si deve essenzialmente grazie al web perché, ha detto, consente di portare avanti quella democrazia diretta che il movimento sposa e pratica.
“Quello che sta accadendo in Italia è solo l’inizio di un cambiamento molto più radicale,” insiste Casaleggio, “che sta andando a toccare tutte le democrazie.”
Il rifiuto di Grillo ad un accordo con il centro-sinistra – come annunciato sul suo blog – ha suscitato commenti contrastanti, persino rimproveri rabbiosi da parte di tanti che si definiscono membri del movimento. Ma Casaleggio respinge le critiche: “I membri del Movimento a cinque stelle non sono gli unici che commentano. Ce ne sono altri,” ha sottolineato, lasciando intendere che si tratti di profili falsi. “Quindi quei commenti non significano che gli attivisti del M5S non condividano la linea del movimento.”
Nonostante questo, la linea che lui e Grillo stanno perseguendo potrebbe portare Berlusconi torna al governo. Anche se Casaleggio si difende ricordando il codice di condotta del Movimento, sottoscritto da tutti gli eletti del 5 Stelle, secondo cui “non bisogna unirsi con altri soggetti o coalizioni, diversi da quelli per i voti su punti condivisi.”. “E questo lo si sapeva fin dall’inizio,” ribadisce Casaleggio.
Sulle prospettive a lungo termine per il M5S – fondato poco più di tre anni fa – Casaleggio afferma che “dipende da quanto saremo coerenti“. Se il movimento rimarrà ancorato ai suoi principi “certamente continueremo a crescere“.