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Turbogas Termoli 3/ La propaganda della lobby, una balla colossale

La propaganda della lobby, che spingeva per avere la turbogas a Termoli, martellava con un messaggio allarmistico del tipo “da domani vi si spegneranno tutte le lampadine”. E invece?

di Andrea Succi

Le prime due puntate sul Dossier Ambiente Molise, dedicate al caso della turbogas di Termoli (Turbogas Termoli 1 e Turbogas Termoli 2), hanno sorvolato sulle vicende giudiziarie che ruotano attorno ai processi in corso – tra gli imputati il Presidente Michele Iorio e il suo braccio destro Gianfranco Vitagliano – per puntare l’attenzione sulle drammatiche assurdità vissute, anzi subite, dalla popolazione bassomolisana a causa dell’impianto gestito da Sorgenia.

La propaganda messa in piedi dalla lobby che spingeva per avere la turbogas a Termoli martellava con un messaggio allarmistico del tipo “da domani vi si spegneranno tutte le lampadine, dovrete usare il carretto, l’Italia (e il Molise) non avrà energia, siamo disperati”.

È stata fatta un’operazione a tappeto da parte di vari mezzi d’informazione e si è cominciato a far passare il messaggio che il Molise era senza elettricità. Con una conseguenza ingannevole. Nella stragrande maggioranza della popolazione si è insinuato un dubbio atroce: e se il Molise avesse bisogno dell’energia prodotta dalla Turbogas? E se il Molise, senza la centrale, risulterà privo di luce?

Non si sa se purtroppo o per fortuna, ma questa è una balla colossale, perché il Molise è la regione che nel 2007 aveva la percentuale di supero più alto (235%) nel rapporto tra produzione (5.376 GWh) e reale fabbisogno energetico (1.604 GWh).

Gli ultimi dati Terna, relativi al 2009, raccontano di un Molise sceso al secondo posto nella classifica italiana di superi e deficit – primeggia la minuscola Val d’Aosta – mostrando un + 184% nel rapporto tra produzione e fabbisogno.

Quindi: a chi serve tutta quell’energia in più? Dove finisce?

Finisce, ad esempio, alla Lombardia, al Veneto, all’Emilia Romagna, alla Toscana, tutte regioni in fortissimo deficit, tutte regioni di quel ricco nord con la puzzetta al naso e il federalismo in testa. Se da domani scattasse la norma federale, sotto molti aspetti il Molise sarebbe in difficoltà, ma da un punto di vista energetico avrebbe vita facile e vendite sicure. Quindi tanti soldi in tasca, con cui coprire debiti o effettuare investimenti questo si vedrà.

Se però torniamo al caso turbogas ed alla propaganda sulla mancanza di energia o sulla necessità di produrne, bisogna assolutamente chiarire che non ce n’era affatto bisogno, che se il Molise doveva contribuire a livello nazionale poteva farlo in un altro modo: ad esempio, perché le piccole centrali elettriche lungo il Biferno furono smantellate, mentre ci ritroviamo con una turbogas, un inceneritore e diversi progetti di centrali a biomasse?

Quello che è certo è che il basso Molise non è quell’eden che si vuole dipingere, ma purtroppo è una terra ibrida in cui sono state fatte scelte contraddittorie che si continueranno a pagare.

Seppur scandaloso, il caso della turbogas di Termoli non chiarisce i meccanismi che regolano il Partito dei Rifiuti, quella famosa lobby in cui s’incontrano politica, impresa e mafia, e che in Molise fa il bello e il cattivo tempo.

Per indagare questi meccanismi bisognerà necessariamente parlare d’altro…