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Gli dei della rivoluzione

Christopher Dawson

La riflessione dello storico inglese Christopher Dawson penetrò la modernità alla ricerca dei moventi ideologici e spirituali delle moderne rivoluzioni.

L‘ansia rivoluzionaria sconvolse la società europea. Il timore della sovversione sociale aveva contagiato tutto l’ottocento e solo nel novecento era diventata una minaccia concreta.

Cos’era questo “spettro” che incuteva così tanta paura? Re e governanti lo temevano e le classi proletarie gioivano quando si palesava. La borghesia tremava al suo passaggio e c’era chi, borghese, lo seguiva per spirito d’avventura o come catarsi spirituale.

Christopher Dawson, noto storico di Oxford, tra il 1930 e il 1950 condusse un’accurata indagine sulle origini della rivoluzione moderna e sul misticismo politico e morale soggiacente ad essa. “Gli dei della rivoluzione” è il frutto di questa intensa indagine storiografica.

Lo studio abbraccia un arco temporale che va dal 1500 al 1900 entro il quale si collocano momenti fondamentali per la formazione della moderna coscienza rivoluzionaria: l’umanesimo del XV e del XVI secolo, la Riforma protestante, l’illuminismo, la Rivoluzione Francese e il romanticismo.

Da una concezione divina del potere si passò al contratto sociale di Rousseau; dalla concezione del suddito a quella di cittadino; dalla monarchia a forme di governo democratiche.

Tante tappe e tanti processi storici che ribaltarono le strutture sociali antiche e i valori fino ad allora accettati. La rivoluzione divenne sinonimo di miglioramento e in pieno ottocento la mistica rivoluzionaria garantiva quella salvezza che le religioni tradizionali non sembravano più garantire.