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La Lega di Maroni? Idee poche e confuse: tagliamo le province ma salviamo le nostre

Il segretario friulano Matteo Piasente già qualche mese fa fece notare che “le province andavano abolite tutte tranne quella di Udine”. Guidata dal leghista della prima ora Pietro Fontanini. Insomma: da un lato si cerca di preservare la specie in via d’estinzione delle camicie verdi, dall’altro si urla contro gli sprechi e si lotta per tagliare le province. Quelle degli altri, però.

 

Idee confuse da parte della Lega Nord per quanto riguarda il tema dell’abolizione delle province. In questi giorni l’atto concreto di Roberto Calderoli che ha presentato un disegno di legge per eliminare gli enti intermedi.

Che di fatto si  riferisce alle province con l’intento di far risparmiare allo Stato italiano i costi che derivano da esse. Ottima e lodevole iniziativa per chi crede che questi enti vanno soppressi come la nuova politica della Lega Nord contempla. Anche Roberto Maroni, il presidente della Lombardia e attuale segretario, ormai si dice favorevole salvo sostenere però che “le province sono un organo costituzionale che non si può tagliare con un decreto legge”. E che è stata bocciata giustamente l’idea di chi l’ha fatto. Il segretario della Lega è infatti per l’abolizione delle province ma soltanto con una modifica di tipo costituzionale.

Peccato però non essere coerenti quando si tratta di province a guida leghista come quella di Udine

LEGA 2.0 – Una cosa è quello che si dice a Roma e l’altra è quella che poi si predica nelle realtà locali. La dimostrazione avviene nella regione a Statuto Speciale del Friuli Venezia Giulia.

Il segretario friulano Matteo Piasente già qualche mese fa fece notare che “le province andavano abolite tutte tranne quella di Udine”.   Nella regione a Statuto speciale la riforma non è nazionale ma è affidata a una commissione ad hoc del Consiglio regionale. Fino ad oggi non si è mosso nessuno ma l’accordo Pdl Lega della scorsa legislatura del Friuli Venezia Giulia prevedeva che l’abolizione doveva seguire il modello delle regioni a Statuto ordinario. Tutte abolite però con l’eccezione di Udine,

In linea di principio – dice il segretario – qualsiasi intervento per la riduzione dei costi trova incondizionatamente il sostegno della Lega, ma la Provincia di Udine non può certo rientrare nella categoria degli sprechi”.

Una notizia che  ha inorgoglito il presidente dell’ente Pietro Fontanini. Il quale ha sottolineato che “il programma dev’essere uno ed identico a quello del Pdl. Posso dire che non sono d’accordo ma è una cosa che non è stata condivisa con noi e nessun consigliere provinciale della Lega è stato informato”.

UDINE DA SALVARE? – Chi è Pietro Fontanini, il presidente riconfermato nell’aprile scorso alla Provincia di Udine. Altri non è che l’ex numero uno del Carroccio friulano e guida della provincia.

Ecco perché Udine va preservata.  Non si tratta di altro che di una legge ad personam. Della Lega che tenta di salvare una istituzione che le appartiene.

Pietro Fontanini nelle elezioni del 13 e 14 aprile 2008 è stato eletto al primo turno Presidente della Provincia di Udine nelle liste della Lega Nord. Confermato il 21 e il 22 aprile di cinque anni dopo. Ecco perché salvare un territorio particolare come quello e non Pordenone o Gorizia che non sono province a marca leghista ma che hanno lo stesso tipo di peculiarità territoriale.

L’incoerenza del partito di Maroni quindi non ha confine: tagliare le province si ma quelle gestite dagli altri. Perché le proprie, almeno stando a quello che dicono loro “ sono meno dispendiose”. In Friuli è tutto da vedere. Tagliare però anche Udine in passato sarebbe stato motivo di dissidio Pdl e Lega. Ma ora con la rottamatrice Debora Serracchiani è difficile che la Lega possa ancora scegliere chi rinnovare e chi meno. E il suo disegno ad personam cade miseramente ma serve per capire l’incoerenza dei maroniani.