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Bankitalia contro il padre della Boschi, vicepresidente Banca Etruria: “Violazioni e omissioni”

Pier Luigi Boschi nel 2014 veniva multato da Bankitalia

Il decreto Salva Banche ha fatto scoppiare lo scandalo del conflitto d’interessi della Boschi, ministro del Governo Renzi, che ha aiutato anche la Banca Etruria, di cui il papà della Boschi è vicepresidente. Ma qualcuno fa finta di non sapere che già nel 2014 il noto paparino era stato multato per 144mila da Bankitalia, con le accuse di “carenze nei controlli interni e nella gestione nel controllo del credito e omesse e inesatte segnalazioni alla vigilanza”. Questioni molto serie per chi lavora in banca. O no?

A far scoppiare la bomba politica era stato un tweet di Giovanni Donzelli, Fratelli d’Italia, che aveva svelato al mondo quello che nessuno sapeva: il papà del Ministro Boschi era stato nominato vicepresidente della Banca Etruria.

Solo un caso? Oppure, dicono le solite malelingue, siamo di fronte all’ennesimo inginocchiarsi di fronte al potente (o padre di potente) di turno?

“Con Renzi tutto cambia verso? Boschi padre vicepresidente di Banca Eutruria”, questo il tweet di fuoco, alquanto malizioso, scritto da Donzelli.

“Dal si cambia verso si torna alla solita musica”, sembra essere questo il refrain che corre sul web.

E a mettere ulteriore benzina sul fuoco ci aveva pensato Dagospia, che si chiedeva: “Banca Etruria, che ha opportunamente e tempestivamente appena promosso Pierluigi Boschi vicepresidente avrà presto attenzioni più comprensive dalla Banca d’Italia che, in attesa di passare la mano alla Bce in fatto di vigilanza bancaria, sta facendo la voce grossa con tutte le banche popolari per fare bella figura con chi li rimpiazzerà?”. 

Eppure il padre della Boschi aveva già un curriculum di tutto rispetto: ex dirigente della Coldiretti in Valdarno, presidente dalla Confcooperative Arezzo dal 2004 al 2010, già nel consiglio d’amministrazione della Banca Etruria. Davvero uno così non poteva essere eletto vicepresidente, senza raccomandazioni? Siamo noi i soliti maliziosi malpensanti? O c’è dell’altro?

C’è tanto altro, perchè – come riportava Il Fatto Quotidiano – “al termine di due ispezioni avviate nel 2012 e nel 2013, Banca d’Italia ha multato la popolare dell’Etruria e del Lazio per 2,54 milioni di euro. La maxi sanzione è a carico di 18 tra componenti ex componenti del collegio sindacale e del cda, tra cui Pier Luigi Boschi, padre di Maria Elena Boschi, ministro delle Riforme nonché direttore generale della fondazione Open, la cassaforte che finanzia l’attività politica di Matteo Renzi e ha coperto, tra l’altro, l’esborso di circa 300mila euro per la recente Leopolda.” 

Maria Elena Boschi

Secondo il giornalista Davide Vecchi, “gli ispettori di via Nazionale a lui hanno comminato una multa di 144mila euro per “violazioni di disposizioni sulla governance, carenze nell’organizzazione, nei controlli interni e nella gestione nel controllo del credito e omesse e inesatte segnalazioni alla vigilanza”. Da inizio 2013, inoltre, la sua posizione, come quella degli altri amministratori dell’istituto di credito, è al vaglio di due procure, Arezzo e Firenze.”

Oggi, alla luce del fallimento di Banca Etruria, del Salva Banche promosse dal governo di cui la Boschi è ministro e del suicidio di Luigino D’Angelo, il pensionato che si è tolto la vita per aver perso tutto, la multa di Bankitalia ai danni di Boschi padre assume un valore alquanto sinistro.