C’era una volta il Presidente partigiano.
25 febbraio 1990: l’Italia piangeva Sandro Pertini, il suo amato “Presidente partigiano”.
All’età di novantatre anni Sandro Pertini dimostrava ancora quel carisma che lo aveva sempre contraddistinto. L’unica personalità che probabilmente avrebbe aiutato gli italiani a superare la tempesta giudiziaria allora in corso. Eppure la notte del 25 febbraio 1990 il Pertini si spense nel suo appartamento romano, nei pressi di Fontana di Trevi.
Un’intera nazione rimase allibita nell’apprendere la notizia della sua morte. Un pilastro della repubblica italiana era ormai caduto e gli avvenimenti giudiziari facevano presagire tempi bui per l’Italia.
Sempre legato alla sua fede socialista, Sandro Pertini aveva combattuto il fascismo e per questo era stato soprannominato il “Presidente partigiano”. Aveva preso parte alla costruzione della repubblica italiana e aveva ricoperto ruoli di grande spessore. Un curriculum vitae che si arricchì della stima degli italiani per la sua sempre viva familiarità e cordialità. Non si dimostrò mai debole nelle situazioni difficili della nazione e la sua presenza infondeva sicurezza nella popolazione.
La sua figura era apprezzata in ambedue gli schieramente politici: destra e sinistra si riconoscevano nel suo operato. Indro Montanelli scrisse: “Non è necessario essere socialisti per amare e stimare Pertini. Qualunque cosa egli dica o faccia, odora di pulizia, di lealtà e di sincerità.”.
Era il simbolo dell’onestà e della coerenza in politica, in un mondo politico segnato da scandali e clientele. Lo stesso coraggio che, si diceva, avesse dimostrato da partigiano.
Non gli furono tributati solo onori. Dubbie furono i suoi rapporti con il mondo sovietico e con quelle lobbie finanziarie, legate alla massoneria, che imperavano in Italia. Il bacio dato alla bara di Tito fu un’onta che ancora oggi macchia la sua figura.
Forse di Pertini abbiamo un’immagine “pop”, adulcorata, “buonista”. Lo invochiamo quale esempio per i politici attuali e, nonostante i lati oscuri, fu certamente un uomo politico di grande spessore. Una cosa è certa: senza Sandro Pertini l’Italia non sarebbe più la stessa!