La vita segreta di Fidel Castro raccontata dal suo ex bodyguard: le foto inedite
Come riporta Fanpage, un libro scritto dalla sua ex guardia del corpo rivela il vero volto di Fidel Castro: una vita nel lusso più sfrenato. E mentre il popolo era ridotto alla fame lui faceva baldoria come un capitalista. Ecco tutti i segreti del compagno Fidel, morto il 25 novembre 2016. Guarda le foto.
Ville, yacht privati e addirittura un’intera isola tutta per sé. Così avrebbe vissuto Fidel Castro a Cuba, come un vero e proprio Re, con uno stile di governo:
“A metà tra un grande feudatario medievale e Luigi XV”.
Almeno secondo la descrizione che ne fa ne fa l’ex bodyguard Juan Reinaldo Sánchez nel libro La Vita Segreta di Fidel Castro.
LUSSO SFRENATO E PARANOIE
Insomma, secondo il racconto, il Lider Maximo – protagonista della rivoluzione cubana – non se la sarebbe passata affatto male e il suo stile di vita non avrebbe avuto nulla a che fare con la sobrietà ed il rigore di un capo comunista:
“Contrariamente a quanto ha sempre sostenuto, Fidel non ha mai rinunciato agli agi capitalistici nè ha mai scelto di vivere in austerità. Al contrario, il suo stile di vita è quello di un capitalista senza alcun tipo di limite.”
Questo ha scritto Sanchez nel libro, in cui racconta anche di una barca, di una casa sull’isola caraibica Cayo Piedra e di un corpo di almeno 10 guardie al suo seguito, tra cui due donatori di sangue.
Senza dimenticare l’immensa tenuta de L’Avana con pista da bowling, campo da basket e centro medico.
La copertina del libro sui segreti di Fidel CastroIL RACCONTO SHOCK DEL SUO EX BODYGUARD
Ma la denuncia di Sánchez non finisce qui:
“Castro non andava mai da nessuna parte senza due donatori di sangue e almeno dieci guardie del corpo, una delle quali doveva segnare ogni cosa che faceva su un blocco degli appunti ‘per la storia’. E poi spiava chiunque, compreso Hugo Chávez, e teneva sempre una pistola nei piedi quando era sulla Mercedes presidenziale”.
Della vita privata di Fidel i cubani finora sapevano poco e anche la stampa non ne ha mai parlato.
In realtà, nessuno ne voleva parlare:
“Fino agli anni Novanta non ho mai fatto troppe domande su come funzionasse il sistema perché è così che fanno i bravi soldati, limitandosi a eseguire gli ordini.”
Questo ha rivelato l’ex bodyguard, che ha fatto parte della guardia di Castro per 17 anni.
La situazione per Sanchez è cambiata quando Castro ha chiesto di andare in pensione.
Per lui si sono addirittura aperte le porte del carcere dove ha anche subìto torture, prima di riuscire a fuggire negli Stati Uniti:
“Vedevo Castro come un dio, mi bevevo ogni sua parola, credevo a tutto quello che diceva e lo seguivo ovunque, tanto che sarei morto per lui. Ma poi ho capito che aveva mentito, per lui la ricchezza era uno strumento di potere e sopravvivenza politica ed era convinto che Cuba fosse di sua proprietà.”