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La nuova Balena Bianca ha inghiottito il Pinocchio di Arcore: la Terza Repubblica sarà come la Prima?

 

Che Silvio Berlusconi sia un personaggio ormai cotto lo sappiamo. Non è più decisivo per la tenuta del Governo Letta. Chi sono i nuovi personaggi che lo soppiantano? Enrico Letta, Angelino Alfano, Dario Franceschini, Maurizio Lupi, Fabrizio Cicchitto, Carlo Giovanardi e Roberto Formigoni sono i 7 dell’Ave Maria che stanno dando vita alla Terza Repubblica. All’insegna della Balena Bianca che inghiottisce il Pinocchio di Arcore per riportare in auge lo scudo crociato. E allora cerchiamo di capire cosa è successo nella giornata di ieri e, soprattutto, cosa ci aspetta in futuro.

 

Silvio Berlusconi lo ha dimostrato ieri con il dietrofront al Senato: il suo voto non era più determinante per la tenuta del Governo Letta. E per questo motivo ha messo in atto un ultimo disperato tentativo di rimanere a galla. Dire sì all’esecutivo e continuare, lo spera lui, a imporre diktat che lo possano salvare dalla morte politica e perché no anche dal carcere.

Chi gli ha fatto la festa? Il primo della lista è il premier Enrico Letta che si è dimostrato in grado di sopravvivere anche senza il sì del Cavaliere. Ne trae i benefici anche il ministro Dario Franceschini da sempre in contatto con il premier e con i traditori del Pdl che ieri hanno dato il colpo di grazia a Silvio Berlusconi.

I nomi sono scontati: Angelino Alfano (vicepremier a capo del movimento dei cosiddetti alfaniani che stanno creando un gruppo parlamentare in alternativa a quello del Pdl), Roberto Formigoni (ex presidente della Lombardia ora senatore che ieri mattina si vantava di aver trovato una schiera di dissidenti che avrebbero detto sì al Governo Letta), Fabrizio Cicchitto (ex capogruppo alla Camera del Pdl che ieri sera ha parlato a Montecitorio a nome dei 20 deputati disposti a staccarsi definitivamente da Berlusconi) e insieme a loro il ministro Maurizio Lupi che si era distaccato dalla linea berlusconiana già da tempo e Carlo Giovanardi che per primo aveva detto no all’ipotesi di dimissioni dal parlamento.

I sette dell’Ave Maria ieri hanno decretato la fine della seconda repubblica e del bipolarismo ad essa connesso. Cosa hanno in comune? Tutti ma proprio tutti un glorioso passato democristiano.

Enrico Letta è stato vicesegretario del Partito Popolare italiano dal 1997 al 1998.

Dario Franceschini si iscrive alla Dc nel 1980 e diventa consigliere comunale di Ferrara nel 1983 proprio con la sigla dello scudo crociato.

Angelino Alfano è iscritto alla Dc dagli anni 80 e ne esce nel 1994 con la nascita di Forza Italia.

Roberto Formigoni prima di approdare a Forza Italia era un iscritto Dc, Ppi, Ccd e Cdu, tutti i passaggi fondamentali di un perfetto democristiano.

Fabrizio Cicchitto è l’unico tra questi ad avere un passato socialista alle spalle, non per questo però si può escludere in questa alleanza che ha nelle fila anche Maurizio Lupi consigliere comunale della Dc a Milano nel 1993 durante il mandato di Marco Formentini e Carlo Giovanardi deputato Dc dal 1992 al 1994, Ccd dal 1994 al 2001 e Udc dal 2001 al 2008.

Dopo questo breve excursus storico è facile da capire che l’obiettivo dei sette è quello di ricostruire la vecchia balena bianca. Una nuova democrazia cristiana che, con giochetti da prima Repubblica, è capace di tenere insieme al Governo anche maggioranze che per il bipolarismo erano impossibili. Come quella politica formata da Pd e Pdl e retta, guarda caso, proprio da Enrico Letta.

I sette hanno detto stop alla seconda Repubblica del Berlusconi contro Rutelli, Berlusconi contro Veltroni e Berlusconi contro Prodi. Riunificando le anime dei cattolici che, comunque vada, anche con l’appoggio dei socialisti, hanno governato l’Italia dal 1946 fino al 1992, gli anni gloriosi della prima Repubblica.

I fondatori di questa terza Repubblica chi sono? Non sono certo il nuovo che avanza. Non certo personaggi sconosciuti a cui l’Italia si affida non sapendo a cosa va incontro. Sono invece il vecchio che si ricicla. Personaggi che nascono nella prima Repubblica, dalla quale imparano tutti i trucchetti per rimanere sempre a galla, e vedono il loro massimo splendore nella seconda Repubblica. Alcuni di essi proprio grazie al bipolarismo voluto da Silvio Berlusconi, primo fra tutti proprio il vicepremier in carica Angelino Alfano.

Da questi ci si può aspettare stabilità di governo? Certo che sì perché ne troveranno sempre una buona per rimanere in maggioranza. Ed è proprio quello che cercano. Enrico Letta lo ha anche detto ieri nel discorso al Senato: la stabilità premia. Negli anni dal 1946 al 1968 l’Italia si è risollevata dalla Guerra perché ha cambiato solo tre premier al Governo.

Ci si può aspettare un effettivo rinnovamento? Certo che no, perché con loro torneranno in auge tutti i vecchi modi di fare politica. Quelli tipici della vecchia democrazia cristiana e del compromesso.

L’unica tattica della balena bianca. Unica possibile per mangiarsi a colazione Silvio Berlusconi che per venti anni aveva governato l’Italia. Come diceva lo storico Gianbattista Vico la vita è una serie di corsi e ricorsi storici. Ed è proprio la fase che il nostro paese sta attraversando. Come è avvenuto nel 1946. In quel momento la Dc nasceva dalle macerie del ventennio fascista. Ora la nuova Dc nasce dopo la cosiddetta “guerra dei venti anni” portata avanti da Silvio Berlusconi. E con essa una terza Repubblica che sa tanto di prima Repubblica.