L’economia secondo Casaleggio in 3 punti: tagliare le tasse, scassare la Casta, uniformare l’Europa
Dopo la Brexit si è tanto discusso del cambiamento di rotta da parte del M5S verso l’Europa; Casaleggio jr ha querelato Renzi per aver diffamato il padre; il M5S si trova a governare due centri importanti come Roma e Torino. E allora siamo andati a rispolverare un’intervista del 2013, in cui Gianroberto Casaleggio forniva la sua ricetta economica in 3 punti, una sorta di eredità politica lasciata al Movimento: ecco il video.
Ok, era antipatico. Va bene, era il Telespalla Bob della politica italiana. E mettiamoci anche la definizione di “paraguru” made in Dagospia. Ma c’è un dato di fatto: nell’incontro avuto a Torino, nell’ormai lontano 2013, con gli imprenditori di Confapri, Casaleggio era riuscito a offrire una ricetta semplice, efficace e assolutamente fattibile per uscire dalla crisi.
“Tagliamo 15 miliardi di sprechi della Casta e giriamoli alle imprese. Ma uniformiamo anche l’Europa su fiscalità e burocrazia.”
Semplice e geniale.
A Torino per un incontro con gli imprenditori promosso da Confapri, l’associazione fondata da Arturo Artom e Massimo Colomban, il “guru” del Movimento 5 Stelle aveva illustrato le sue idee per uscire dalla crisi e dare fiato alla piccola e media impresa, “spina dorsale del Paese”.
A iniziare dalle politiche del Vecchio continente:
“Parliamo sempre di euro, mai di Europa. Dobbiamo uniformare i sistemi: dalla tassazione, all’efficienza, fino alla burocrazia perché se le aziende austriache girano in Ferrari, le nostre vanno con il monopattino”.
Come trovare le risorse per fare ripartire la piccola e media impresa?
“Tagliando gli sprechi. Dai costi della politica come le auto blu, il finanziamento ai partiti (e ai giornali) o le spese per Montecitorio e il Quirinale”.
A tale riguardo il compianto fondatore del Movimento 5 Stelle e vero pioniere della Politica 2.0 citava uno studio dell’Istituto Bruno Leoni secondo il quale l’Italia spende in media 15 miliardi di euro in più per il funzionamento della macchina statale rispetto a paesi come Francia e Gran Bretagna.
“Il Quirinale costa tre volte l’Eliseo, e non mi sembra che alla presidenza della Repubblica francese si facciano mancare niente”.
Come e in che tempi ridurre i costi della politica?
“Non si può fare un taglio netto. Ma un piano di rientro in 18 mesi”.
Di mesi, da allora, ne sono passati tanti. Molto probabilmente il prossimo Premier sarà Luigi Di Maio, che potrà mettere in atto il piano di Casaleggio. Questa è la vera eredità che Gianroberto lascia al Movimento 5 Stelle.