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Decadenza B., la partita a scacchi tra gli attacchi dei 5 stelle e il tatticismo di Augello

Non appena è arrivato all’interno della sala della Giunta Andrea Augello ha spiegato le sue intenzioni. Non presentare la sua relazione ma tre pregiudiziali di tipo interpretativo. Che vertono sull’ipotesi di un ricorso alla Consulta, il rinvio alla Corte europea di Giustizia e la questione dell’interpretazione del merito della Legge Severino. La Giunta potrebbe votarle in serata. Ma Pd e Movimento Cinque Stelle si mostrano critici. Casson chiede che la votazione delle pregiudiziali equivalga a quella della relazione.

 

LE RICHIESTE DI AUGELLO

La Giunta non ha potuto fare altro che prenderne atto e decidere di esaminarle. Potrebbero essere votate anche in serata, ma i tempi non sono ancora certi.

“Ho depositato la relazione e la leggerò appena entrato in Giunta, si tratta di un’ottantina di cartelle”così aveva dichiarato il senatore Pdl Andrea Augello prima di entrare in Giunta. Però dopo aver presentato le tre pregiudiziali ha sostenuto “che ci sono tutti i presupposti affinchè la Giunta chieda un parere alla Corte di Lussemburgo e verificare se la legge Severino viola i principi comunitari”.

Augello ha anche chiesto che la giunta valuti se la proposta di sollevare la questione costituzionale della legge può essere sollevata solo nella seduta pubblica del senato o già ora.  Su questo però è stato scontro aperto con il componente Pd Felice Casson

FELICE CASSON: IL RICORSO ALLA CORTE EUROPEA E’ IRRICEVIBILE

Secondo l’ex magistrato la proposta di ricorso alla Corte Europea non è ricevibile.

“Non c’è ancora un atto della giunta – ha sottolineato quantomeno bisogna aspettare che ci sia una decisione della giunta per presentare ricorso”. Il Pd, opponendosi fermamente alle questioni di Augello ha chiesto e ottenuto, per evitare ulteriori perdite di tempo, che il voto sulle pregiudiziali equivalga al voto sulla relazione. Che in tal caso è scontato che sarà negativo.

Cosa avverrebbe? Che il presidente Stefano sarà costretto a nominare un nuovo relatore e riavviare il processo di decadenza di Silvio Berlusconi. E in questo caso il Pdl avrebbe comunque ottenuto il suo scopo: quello di perdere tempo e rinviare la questione decadenza a data da destinarsi.

In questo modo verrebbero accontentate capre e cavoli. Il Pdl che punta al rinvio e il Pd che non accoglie le richieste dei berluscones. E l’unico a beneficiarne potrebbe essere proprio Berlusconi in pieno “Letta style”.

M5 STELLE: “AUGELLO VUOLE SOLO PERDERE TEMPO”

E la nostra teoria è suffragata anche dal sito del Senato del Movimento Cinque Stelle. Secondo il quale Andrea Augello , con queste richieste “vuole solo perdere tempo”. Il presidente Dario Stefano rassicura che sui tempi e su eventuali rinvii “sarà la Giunta a decidere”.

Le proposte di Augello tuttavia hanno poche speranze.

“Non andiamo in Giunta per processare la legge che prevede la decadenza e incandidabilità dei condannati per reati penali, ma per farla applicare”. Così hanno parlato i 4 membri del Movimento Cinque Stelle in giunta Mario Giarrusso,Vito CrimiMaurizio Buccarella Serenella Fucksia. La vicepresidente della giunta Stefania Pezzopane  del Pd ci mette il suo carico da 90.

Non sappiamo cosa proporrà Augello – ha sottolineato-  se propone un rinvio noi non siamo disponibili a un rinvio che non abbia un senso. La legge Severino parla chiaro, è evidente che c’è una condanna di terzo grado ed è siamo tutti uguali di fronte alla legge. Se il relatore propone di rinviare di qualche giorno ci mancherebbe altro se è in attesa della Corte di Strasburgo dubito che si possa attendere due anni che per dare attuazione ad una legge che parla di decadenza immediata”.

Benedetto Della Vedova (Scelta Civica) invece sostiene: “Che la legge Severino fosse retroattiva, come altre leggi sull’elettorato passivo, era una cosa chiarissima tanto è che nessuno ha mai sollevato obiezioni”.

TEMPI LUNGHI DALLA CORTE PER I DIRITTI DELL’UOMO

Da Strasburgo intanto non arrivano novità positive in quanto alla lunghezza dell’esame del ricorso.

Il caso è delicato, e occorre innanzitutto stabilire la sua ricevibilità – spiegano a Strasburgo, dove confermano che il ricorso è giunto oggi – ma anche per questo servirà sicuramente più tempo del solito, anche diversi mesi“.

Una volta deciso se il ricorso è ricevibile, si tratterà di stabilire se ad occuparsene sarà la Chambre o la Grande chambre: “Per un caso di questo tipo i tempi sono lunghi, per certi versi ricorda quello del crocifisso nelle classi“, spiegano alla Corte. Intanto il Pdl comunque avrebbe raggiunto il suo obiettivo: perdere tempo e rinviare la questione.