Antonio Tajani Presidente del Parlamento Europeo? Silvio esulta!

Antonio Tajani, uomo molto vicino a Berlusconi, sarà – secondo le indiscrezioni – il prossimo Presidente del Parlamento Europeo. E succederà a Martin Schulz, definito da Silvio un kapò.
Dopo la vittoria al referendum Silvio Berlusconi sta per mettere a segno un altro grande colpo. Preluderà al suo ritorno sulla scena politica nazionale e internazionale? Lo vedremo.
Nel frattempo, Antonio Tajani, suo fedelissimo, potrebbe diventare il prossimo Presidente del Parlamento Europeo.
Secondo fonti di Bruxelles, riportate dall’agenzia russa RIA Novosti:
“Attualmente Tajani ha le migliori possibilità. Gli altri contendenti reali sono Gianni Pittella, per dei socialisti e democratici, e l’ex primo ministro belga Guy Verhofstadt, che guida i democratici liberali dell’UE.”
UN VOTO IMMINENTE
Il 17 gennaio i membri del Parlamento Europeo saranno chiamati a votare per eleggere il nuovo Presidente.
Il PPE, da oltre un mese, ha puntato tutto sulla candidatura autorevole di Antonio Tajani, attuale vicepresidente vicario del Parlamento Europeo.
Per vincere serve la maggioranza dei 751 seggi. Ricordiamo che quando ha ottenuto la vicepresidenza, Tajani è stato eletto con 453 voti.
Si è tanto parlato di lui sia per la vicinanza a Silvio Berlusconi che per la rinuncia all’indennità transitoria di fine mandato.
Gli sarebbe spettata in quanto ex vicepresidente della Commissione.
Parliamo di un ammontare di circa 13 mila euro al mese per tre anni. 468 mila euro totali che Tajani ha scelto di non ricevere.
SILVIO ESULTA
L’eventuale nomina di Tajani alla guida del Parlamento Europeo potrebbe essere davvero la svolta definitiva per Silvio Berlusconi.
Qualche settimana fa vi abbiamo raccontato i retroscena della sentenza che potrebbe riabilitare il leader di Forza Italia e riportarlo alla politica attiva:
“Nei palazzi del potere sono in corso valutazioni che potrebbero incidere sui prossimi scenari. Ruotano attorno alla Corte europea dei diritti umani che deve decidere le sorti di Silvio Berlusconi fatto decadere da Senatore della Repubblica con l’applicazione di una norma retroattiva della legge Severino.”
Berlusconi rischierebbe di mettere a segno un doppio colpo: avrebbe un alleato a Bruxelles forte e fedele come Tajani; si libererebbe di Martin Schulz, che da quando in passato fu definito kapò, ha utilizzato la manina tedesca per colpire Silvio.
I vecchi e nuovi nemici sembrano crollare uno dopo l’altro, come mele marce dall’albero: Renzi, Verdini, Schulz.
Toccherà anche a Bollorè fare la stessa fine?