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EDITORIALE/ Troppo comodo, presidente!

di Pasquale Di Bello

Il presidente della Regione Molise, Michele Iorio, rifiuta il confronto pubblico con lo sfidante Paolo Di Laura Frattura, candidato del Centrosinistra alle elezioni regionali del prossimo 16 e 17 ottobre. L’abito mentale di Silvio Berlusconi, refrattario al faccia a faccia, è evidentemente patrimonio comune dell’intero Pdl. A perderne sono i cittadini e, in definitiva, la democrazia. Impossibile valutare in presa diretta pregi e difetti dei candidati. L’Infiltrato, nel tentativo di ripristinare una comunicazione che non sia solo quella compiaciuta a Iorio, propone al presidente della Regione un’intervista “non conforme”.

Se un marziano fotografasse le immagini che arrivano dal Molise, non ne otterrebbe che un solo fotogramma: quello

Michele Iorio e Silvio Berlusconi

della cortina fumogena che si alza ogni giorno attorno a Michele Iorio, candidato per la terza volta alla presidenza della Regione Molise. Spessa e compatta come la grande Muraglia cinese, la rete di protezione che circonda il candidato berlusconiano non ammette interlocutori, salvo quelli esperti in pompe e solennità. Scriviamo questo perché è notizia ufficiale il rifiuto di Iorio ad un confronto pubblico con il candidato del Centrosinistra, Paolo Di Laura Frattura. Non sappiamo quale ragione lo abbia spinto a tale decisione, se si tratti di calcolo o se invece ci sia dietro la manina di qualche Bisignani in sedicesimo. Sta di fatto che Iorio scappa davanti a qualsiasi vento o nuvola, come usa in marineria, per evitare la tempesta. Un esercizio pavido molto in voga nel Pdl, da Berlusconi in giù.

Ma può Iorio, presidente della Regione, personaggio pubblico, aspirante al terzo mandato, rifiutarsi e scappare? Può, politicamente parlando, sottrarsi ad un confronto che permetta alla pubblica opinione di valutare pregi e difetti degli aspiranti al comando della Regione? Noi riteniamo che non possa farlo, che ciò non rientri nella sua disponibilità politica e che se ciò avviene siamo davanti a un gesto di violenza. Vittima la democrazia. Non si possono aprire le case dei cittadini solo col piede di porco delle clientele; occorre raggiungere le coscienze anche, e principalmente, attraverso il confronto e la dialettica. Ma ciò in Italia, e il Molise non fa eccezione, è impossibile. Qualsiasi democrazia degna di questo nome prevede il confronto diretto tra candidati. Citiamo gli Stati Uniti d’America come esempio valido per tutti. Ve li immaginate voi gli americani davanti alla notizia di un Obama che scappa davanti allo sfidante? Statene certi, politicamente ci rimetterebbe le penne.

Iorio, d’altra parte, non può essere oggetto di un confronto in via coattiva. Frattura su questo si rassegni e si concentri, anche per questo, ad un maggior sforzo sul piano della comunicazione. Ci pare, proprio quest’ultima, la gamba zoppa del candidato del Centrosinistra. Mentre Iorio gode di una propaganda diretta, indiretta e compiaciuta, Frattura vive in una sorta autosuggestione: quella che i marziani, oltre alla cortina fumogena, vedano anche il suo santino elettorale. Non è così! Investa al più presto in termini di comunicazione, e raggiunga con ogni mezzo (Tv, giornali, radio, web) gli elettori e la pubblica opinione. Non cada nel trappolone di distinguere tra media “buoni” e “cattivi”. E’ un ragionamento privo di ogni senso pratico. In campagna elettorale, tutti i media sono buoni. Le elezioni, oggi, si vincono arrivando nelle case di tutti. A muoverlo deve essere un ragionamento esclusivamente di marketing elettorale; ragioni con la testa, e lasci perdere la pancia.

Detto questo, e chiusa la parentesi su un Frattura, va rimessa al centro della scena la figura di Iorio e la filosofia da pappecciccia che ispira tutta la campagna elettorale dell’attuale presidente della Regione. L’espressione rassicurante di Iorio, quella che ce lo mostra sempre sorridente come un’immane reclame della Pasta del Capitano, è una finzione. E’ la posa di chi è abituato a confrontarsi solo per carezze e passi di minuetto. Non si può fare, signor presidente. Troppo comodo. Prendiamo atto che lei rifiuta il confronto con Frattura, ma noi vogliamo offrire ugualmente ai molisani la possibilità di un contradditorio non conforme. Le proponiamo un’intervista senza filtri, a telecamere e taccuino aperti. Noi non le butteremo una zeppa tra i piedi, ma nemmeno ci adegueremo alle veroniche e ai volapiè a cui lei è molto affezionato. Ci faccia sapere, ne guadagnerebbe anche lei.