Domenico Di Lisa suona la sveglia al centro-sinistra molisano
Infiltrato.it riceve e pubblica un’accorata lettera di Domenico Di Lisa, che invita il centro-sinistra molisano a seguire nuove strade per battere Iorio.
Da troppo tempo elemento caratterizzante della società molisana è la tendenza alla deresponsabilizzazione individuale, all’indifferenza rassegnata nei confronti dei grandi, e spesso drammatici, processi in atto, nella convinzione che essi siano ingovernabili e, comunque, indipendenti dall’intervento dei singoli e delle comunità. Tutto ciò anche come conseguenza di una sfiducia complessiva che oscilla tra fatalismo ed indifferenza, sullo sfondo di una crisi economica, sociale, culturale ed etica che non ha eguali nella storia più recente.
In questo clima di sostanziale disaffezione dei cittadini nei confronti di una politica non più in grado di svolgere una funzione di mediazione tra istanze e risposte ponderate, chiusa nell’egoismo dell’occupazione di posti di potere, dedita ai facili proclami populistici, le elezioni regionali, che si terranno l’autunno prossimo, devono diventare una reale occasione di partecipazione democratica e di cambiamento reale.
Non si può sottacere il fatto che molte delle attese e delle spinte propulsive, affidate alla sinistra ed al centrosinistra nel passato recente e meno recente sono state, soprattutto a livello locale, bruciate e sperperate da una classe dirigente che ha applicato logiche consunte, non è stata in grado di dialogare con le diverse categorie sociali né di portare avanti un’opposizione coraggiosa, ferma ed esemplare.
Tutto ciò, in ogni caso, non solo non attenua ma rende ancor di più indispensabile un cambiamento profondo nella consapevolezza che, allo stato attuale dei fatti, manca un’alternativa credibile al centro destra in grado di interpretare e di dare voce ad una larga, civile e non rassegnata fetta della società.
Nella nostra regione, l’appuntamento elettorale acquista un significato ancora più pregnante per la particolare fisionomia di una terra nella quale da troppo tempo prevalgono i fattori di conservazione sulle spinte all’innovamento e che sempre di più si va incardinando su un sistema infeudato di piccole concessioni e di grandi privilegi.
Occorre non rassegnarsi ed individuare e selezionare da subito, e con strumenti democratici, una nuova una classe dirigente, in grado di interpretare una coraggiosa svolta nella politica molisana, fino al punto di scelte impopolari per l’immediato, ma lungimiranti ed indispensabili per il futuro.
Una classe dirigente che per la storia personale, per la limpida coerenza del proprio pensiero e dei propri comportamenti, per lo sforzo programmatico di rottura con il conservatorismo imperante e trasversale, costruisca l’unica vera alternativa.
Una alternativa che non può essere costruita sommando forze ed uomini il cui unico collante è la contrapposizione a Iorio, sulla base di vecchie e logore logiche di politica delle alleanze, così come sembra si stia avviando a fare il centrosinistra.
Di fronte alla drammatica situazione in cui versa il Molise, con una economia a pezzi, una disoccupazione alle stelle, una sanità inefficiente che ha accumulato un debito stratosferico e la Regione alla bancarotta, un sistema del trasporto pubblico che andrebbe rivoltato come un calzino, una organizzazione del sistema scolastico che va totalmente ripensato, un assetto istituzionale che va radicalmente trasformato, il rischio incombente della perdita dell’autonomia regionale, che di fronte alla insipienza di questa classe dirigente molti, a ragione,cominciano ad auspicare, non è sufficiente la chiamata alle armi contro Michele Iorio, magari allettando e blandendo proprio coloro che, nel passato recente e meno recente, non hanno avuto alcuna remora a salire sul carro del vincitore, o magari sono stati i beneficiari privilegiati della politica dissipatrice praticata negli ultimi quindici anni. Nessuno dimentichi che Iorio è stato il migliore interprete e rappresentate del socialismo reale in salsa molisana, basti pensare alla acquisizione di fatto delle maggiori aziende molisane da parte della Regione. Ma non si sottovaluti che il contesto generale è profondamente mutato. Obtorto collo, con il federalismo bisognerà fare i conti.
Non è sufficiente denunciare, a cose fatte, lo iorismo, il sistema di potere che ha rappresentato e rappresenta, salvo poi a dimostrare che le logiche che muovono anche i suoi finti oppositori sono le stesse. Non è sul terreno della facile demagogia che si sconfigge Iorio.
Le alleanze non si costruiscono a tavolino ma devono essere il naturale terreno di incontro e di condivisione di un progetto politico e programmatico vincolante e chiaro, incardinato non su una lista della spesa ma su due o tre punti fondamentali, in grado di indicare una possibile via di uscita dalla situazione disastrosa in cui ci troviamo, di motivare e mobilitare quelle forze individuali e collettive che aspirano al cambiamento, di sconfiggere Iorio sul piano culturale oltre che elettorale.
E si facciano le primarie entro l’anno in corso, per scegliere il candidato Presidente.
La ricetta degli spaghetti alla carbonara di quattro anni fa non ha rappresentato l’alternativa a Iorio. Non andrebbe meglio con i bucatini all’@matriciana.