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SCENARIO/ Lo zucchero filato del centrodestra molisano.

di Alessandro Corroppoli

Lo zucchero fuso sprizza fuori dal corpo centrale della macchina e attraverso piccolissimi fori entra a contatto con l’aria più fredda. Si solidifica ed assume la caratteristica composizione a filetti, che vengono raccolti in un recipiente metallico. A questo punto basta ruotare un piccolo stecchino lungo il recipiente metallico per raccogliere i piccoli filetti di zucchero, i quali, essendo molto appiccicosi, si attaccheranno tra loro diventando molto simili a batuffoli di ovatta o cotone. È così che funziona la preparazione per avere un buon zucchero filato ed è pressappoco così che il centrodestra molisano e i suoi attori principali saltano fuori dalle loro poltrone e a contatto con l’aria sociale si avvolgono su loro stessi per poi ritrovarsi attaccati sullo stecchetto che li sostiene ormai da oltre dieci anni.

Lo scorso 4 febbraio, in occasione del consiglio regionale monotematico sullo zuccherificio, la politica molisana ha tracciato un solco che invece di chiarire le idee ai cittadini molisani li ha coinvolti in una dolce spirale di pettegolezzi, collegati tra loro dallo stecchetto dello zucchero filato della politica regionale, Michele Iorio.

Il fatto curioso è che mentre un pò tutti attaccavano l’inattendibile Presidente nessuno si accorse che lo stesso stava nel frattempo risistemando il suo partito in vista  dei due congressi provinciali e delle consultazioni comunali ad Isernia.

Tornando allo scorso 4 febbraio bisogna dire che uno dei punti cardine su cui si basava la delibera sullo zuccherificio, definita la Exit Strategy, era ed è l’azzeramento del suo Consiglio d’amministrazione (Cda). Però almeno fino al prossimo 2 Marzo, giorno in cui dovrebbe essere nominato il nuovo Cda, Antonio Di Rocco, Lucio De Gaetano e Francesco Perna resteranno in carica per gestire l’ ordinaria amministrazione che nella fattispecie è la gestione a tutti gli effetti dello stabilimento. Per uno di loro, ovvero il Presidente Di Rocco, è arrivata la conferma in diretta tv dall’assessore alla programmazione Vitagliano – alias il Cabarettista programmato – che a denti stretti e con un’aria non del tutto convinta ha riconfermato l’azzerato Presidente in carica.

Perché questa accelerazione improvvisa e con ogni probabilità non voluta dal Cabarettista programmato?

Qualche mese addietro, in tempi di assegnazione delle deleghe, in tanti sostenevano che L’Ulisse Furioso, anche detto Ulisse Di Giacomo, senatore in quota Pdl e fedelissimo di Iorio, si fosse impuntato affinché la delega alla programmazione fosse tenuta dal Presidente Iorio. Non è andata proprio così.  

Vitagliano in effetti non era così predisposto ad accettare e riprendere in mano il suo assessorato, tanto è vero che il suo desiderio era dirigere quello all’agricoltura, ugualmente importante ma sicuramente più redditizio da un punto di vista della disponibilità economica rispetto alla programmazione, in qualche modo “svuotata” da Vitagliano stesso in questi ultimi 7 -8 anni. Sappiamo com’è andata: Iorio in qualche modo ha punito Vitagliano, lasciandogli in mano una patata bollente tra le mani e dando l’agricoltura alla Fusco Perrella. Ovviamente in questa prima partita la sconfitta sembrerebbe appannaggio de L’Ulisse Furioso ma non è proprio così perché la possibilità di rivalsa era ed è dietro l’angolo.

Altro breve salto temporale: siamo in tempi di composizione delle liste elettorali. Con una mossa molto astuta il Governatore riesce a spaccare il fronte Di Giandomenico – Orlando – Di Rocco ( volevano mettersi di traverso all’inattendibile) garantendo a quest’ultimo un posto di prestigio in futuro se si fosse fatto da parte o meglio lo avesse aiutato nelle imminenti consultazioni regionali. Parole e promesse mantenute da ambo le parti. Di Rocco è Presidente dello Zuccherificio. Antonio Di Rocco è un uomo di Michele Iorio.

Già questo basterebbe per rispondere alla domanda di cui sopra e capire il perché dell’annuncio affatto entusiasta dell’altra sera. A questa prima rete subita se ne aggiunge subito un’altra.

Noi de L’Infiltrato da quasi due mesi scriviamo della rivalsa politica dell’assessore nei confronti del Governatore. Diciamo e stendiamo, in solitaria, della guerra interna tra i due “capi” del Pdl molisano. Oggi anche altri se ne sono accorti. Sangue è stato versato sul campo di battaglia del congresso provinciale di Campobasso. In tanti del Pdl, a dire il vero, avrebbero voluto togliersi di mezzo l’attuale coordinatore provinciale, l’edicolante di Larino alias Pierluigi Lepore, soprattutto dopo i risultati ottenuti alle ultime consultazioni regionali.

Ma il Lepore oltre ad essere molto legato all’ex ministro Matteoli è diventato il muro di gomma con cui si è riuscito a rimandare al mittente l’attacco sferrato dal trio delle decorazioni istituzionali De Camillis – Perrella – Vitagliano. Se per la prima sembrerebbe sia bastata una sola chiamata all’amico in comune Scajola; se per la seconda parrebbero esser servite alcune rassicurazioni sul dopo Silvestri a Boiano, dove il buon Carlo a mammà – figlio dell’assessore Fusco Perrella – dovrebbe essere il futuro candidato Sindaco del centrodestra, per il “compagno Gianfry” è stata decisiva la posizione di Aldo Patriciello, europarlamentare venafrano del Pdl, il quale avendo già dalla sua il futuro candidato presidente regionale, il cognato Mario Pietracupa, e la promessa di tornare in Italia non ha alcuna intenzione di aprire battaglia per la conquista del potere.

Ed allora il “compagno Gianfry”, assessore potente che sta con i potenti e che consiglia ad amici e conoscenti di stare con gruppi potenti da lui battezzati, si arrenderà a questa ribellione interna nei suoi confronti capeggiata dall’ Ulisse Furioso da Carovilli oppure tornerà all’attacco?

Il prossimo scontro potrebbe essere Isernia dove il centrodestra andrà sicuramente diviso. Da una parte la maggioranza del Pdl, dietro la sorella del Governatore Rosa Iorio, e dall’altra i dissidenti capeggiati da Raffaele Mauro, cui si potrebbe aggiungere un aiuto ufficioso e inatteso del Cabarettista, che sogna un canestro da tre punti per vincere la partita. Eh sì, parchè se la roccaforte  elettorale di casa Iorio fosse profanata sarebbe un colpo triplo: 1) Iorio perde a casa sua; 2) Iorio rinuncerebbe ad una eventuale candidatura al parlamento; 3) Iorio non sarebbe più il leader del Pdl molisano.

Su una cosa però siamo certi, che questo centrodestra molisano da oltre un decennio si regge nel bene e nel male sulla figura di Michele Iorio un pò come lo zucchero filato che senza il suo stecchetto sarebbe solo zucchero fuso. È solo una coincidenza la crisi saccarifera?