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Deficit, torna l’incubo del 3%. L’Italia trema, la Commissione Ue ci osserva

Martedì le previsioni della Commissione Ue: dovrà dire se Roma torna a “sforare”. Il Tesoro blocca i pagamenti ai fornitori. Bankitalia agli istituti di credito: prestiti solo a chi merita.

 

 

Un compito ingrato attende la Commissione europea dopodomani: deve indicare il livello di disavanzo che, a suo parere, l’Italia raggiungerà quest’anno. Sembra solo un numero in una casella delle previsioni economiche d’autunno, ma è una scelta carica di conseguenze.


Se i tecnici di Bruxelles concludono che il deficit stia di nuovo superando il 3% del Prodotto interno lordo (Pil), dovranno rimettere il Paese sotto procedura per violazione delle regole europee di finanza pubblica. Il governo perderebbe lo spazio per nuovi investimenti, circa tre miliardi, che sono alla base della manovra sul 2014. I saldi sull’anno prossimo tornerebbero in gioco, le speranze di ripresa si allontanerebbero.

 

Qualunque sia il contenuto delle previsioni di martedì, non si tratta di uno scenario ipotetico. In realtà, rimane probabile che la Commissione dia fiducia all’Italia e preferisca semmai attendere il consuntivo dei conti a marzo per riaprire – se necessario – la procedura. Bruxelles ha deciso solo in luglio scorso di riportare il Paese nella lista di quelli in regola. Nessuno ha fretta di tornare sui propri passi sulla base di una semplice previsione, dunque la tregua per ora dovrebbe tenere.
I dubbi riguardano però la sostanza, perché il rischio che il deficit del 2013 superi il 3% è reale.