Energia, l’Italia paga 3 miliardi su gas e luce: ma i Cip6 per le rinnovabili finiscono…
A beneficiare dei contributi Cip6, per l’energia rinnovabile, sono sempre i soliti noti…
di Luana Miglio
Ancora una volta l’Italia deve fare i conti con il contributo Cip 6. Si tratta di una delibera del Comitato interministeriale Prezzi adottata il 29 aprile 1992 con cui sono stabiliti prezzi incentivati per l’energia elettrica prodotta con impianti alimentati da fonti rinnovabili e “assimilate”.
In conseguenza della delibera “CIP6“, chi produce energia elettrica da fonti rinnovabili o assimilate ha diritto a rivenderla al Gestore dei Servizi energetici a un prezzo superiore a quello di mercato.
Nel 2012 è costato circa 3 miliardi di euro. Il dato è emerso durante la presentazione del Rapporto dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas.
Vediamo come sono state impiegate. Il 74,6% 2,199 miliardi di euro sono andati alle fonti assimilate. Oltre la metà invece ad impianti che utilizzano combustibili di processo o residui o recuperi di energia. Altri 679 euro ad impianti che utilizzano la combustibili e fossili mentre 747,7 milioni di euro agli impianti che trattano rifiuti solidi urbani. Tutti soldi spesi per l’ambiente.
La totalità della generazione elettrica in convenzione Cip è effettuata da otto operatori secondo quando dicono le stime del Rapporto. Le quote maggiori spettano al gruppo Saras 22,9%, in aumento di quattro punti rispetto al 2011, la Erg con il 22,2% con un incremento di cinque punti percentuali rispetto al 2011 e Gdf Suez 18,5 tre punti in più del 2011.
È la rivista Altreconomia a divulgare il denaro stanziato alle società che convertono in Cip: a Edison sono toccati nel 2012 457.387.173 euro; a Saras, 404.611.730 euro; a Erg, 369.428.101 euro; ai francesi di Gdf-Suez, infine, 343.040.379 euro.
Quanta è l’energia ritirata lo spiega il rapporto: è risultata pari a 22.440 GWh, corrispondente al 7,9% della produzione nazionale netta. Rispetto al 2011 i ritiri sono diminuiti complessivamente di circa 4,2 TWh (–16%) anche per effetto della progressiva scadenza delle convenzioni CIP6 o della loro risoluzione anticipata.
Data la conclusione dei ritiri di energia incentivata mediante CIP6 da impianti nuovi a partire dal 2011, la riduzione complessiva registrata nel 2012, pari a 3,5 TWh, è stata determinata esclusivamente dal calo dell’energia CIP6 ritirata da impianti esistenti“.
Quali sono invece i contributi percepiti a fronte dei ritiri di energia prodotta lo dice una speciale classifica: “la società A2A [che] realizza quasi un terzo (26,1%) della generazione rinnovabile, seguita da Ital Green Energy Holding (10,7%), Marseglia Group (6,4%) e Hera (5,4%). Complessivamente i primi dieci operatori coprono oltre il 71% dell’energia totale rinnovabile in convenzione CIP6“.