INCHIESTA GRANDI EVENTI/ Bertolaso, sesso e soldi per pilotare gli appalti
Nonostante il caos mediatico del Bunga Bunga voglia nascondere la polvere sotto il tappeto, alcune vicende – come l’inchiesta sulla cricca Bertolaso & Co – stanno rivelando un sistema oramai assodato. Sesso e soldi in cambio di favori. Soldi pubblici bruciati in business che nulla hanno a che vedere con il benessere degli italiani. La Procura di Perugia ha chiuso le indagini: tra gli indagati Guido Bertolaso, Angelo Balducci, Achille Toro, Claudio Rinaldi e persino il Cardinale Sepe…
Guido Bertolaso è con le spalle al muro. Mentre, infatti, la vicenda Ruby conquistava l’attenzione delle cronache nazionali e non, la Procura di Perugia ha chiuso le indagini su alcuni dei principali filoni dell’inchiesta sugli appalti per i cosiddetti “Grandi eventi”.
Molti forse ricorderanno quanto già era emerso alcuni mesi fa: la cosiddetta “cricca”, un “sodalizio stabile” – come oggi affermano i pm Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi – che, attraverso la messa a disposizione della funzione pubblica dei funzionari a favore degli imprenditori – ad iniziare da Diego Anemone e dalle sue imprese – consentiva una gestione ”pilotata e contraria alle regole di imparzialità ed efficienza della pubblica amministrazione delle aggiudicazioni e della attuazione degli appalti inerenti i Grandi eventi gestiti dal Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo della presidenza del Consiglio”.
I magistrati del capoluogo umbro hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini a una ventina di indagati a vario titolo. E tra loro spunta anche il nome di Guido Bertolaso. Si legge, infatti, nelle 23 pagine dell’avviso, che il capo Dipartimento della Protezione Civile avrebbe compiuto “scelte economicamente svantaggiose per la Pubblica Amministrazione” ricavandone “favori e utilità” di vario genere. E quali sarebbero questi “favori e utilità”? I pm precisano anche questo: l’appartamento in via Giulia, a Roma, pagato da Diego Anemone ”dal gennaio 2003 all’aprile 2007”, 50mila euro in contanti ”consegnati brevi manu da Anemone il 23 settembre 2008”, la ”disponibilità” al Salaria Sport Village ”di una donna di nome Monica allo scopo di fornire prestazioni di tipo sessuale”.