Veleni nel piatto, ecco l’elenco dei cibi più contaminati
Quali sono i cibi più contaminati che finiscono nei nostri piatti e ci fanno ammalare? Oggi possiamo conoscerli, ed evitarli, grazie alla denuncia della Coldiretti.
La Coldiretti, la principale Organizzazione degli imprenditori agricoli d’Italia, ha stilato la classifica dei dieci cibi d’importazione più contaminati da sostanze velenose per la salute. Conoscerli, ed evitarli, ci permette di limitare i danni che il nostro organismo subisce giornalmente dagli agenti esterni, atmosferici e chimici, che intaccano la qualità dei piatti in tavola e sono causa di malattie come quelle tumorali.
Il prodotto meno sicuro in vendita in Italia è il peperoncino proveniente dal Vietnam: secondo i dati Coldiretti, elaborati sulla base delle analisi condotte dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa), il 61,5% dei campioni analizzatiè risultato irregolare per la presenza di residui chimici indesiderati.
Il problema, grave, sorge nel momento in cui si scopre che le importazioni di peperoncino dal Vietnam, nel solo 2013, sono ammontate a 273.800 chili, per realizzare sughi, insaporire l’olio o per condire la pasta. Il tutto, senza la benché minima informazione per i consumatori.
La crisi economica ha prodotte due conseguenze disastrose per la salute dei cittadini italiani: primo, si ha la tendenza ad acquistare prodotti a basso costo, la cui qualità è – ovviamente – proporzionata al prezzo; secondo, le aziende utilizzano, sempre più spesso, scarse materie prime, proprio per calmierare i prezzi e riuscire a mantenere uno standard di vendite nella norma.
Anche sulle lenticchie, provenienti dalla Turchia, le analisi dell’Efsa hanno riscontrato irregolarità nel 25% dei casi.
Perché si importano questi prodotti? Semplice: costano meno. Tanto è vero che, sempre nel 2013, le importazioni di prodotti alimentari hanno raggiunto la cifra record di 39 miliardi di euro, segnando un +20% rispetto al 2007.
Purtroppo la lista di prodotti contaminati è molto più lunga di quanto si pensi e comprende: melagrane, foglie di tè, fagioli, cachi, ananas frutto della passione, riso, fagioli e cachi, tutti provenienti da quei Paesi esteri in cui gli standard di qualità non vengono rispettati e i relativi controlli vengono aggirati.
Unica salvezza: la tracciabilità del prodotto. Infatti la Coldiretti ha sottolineato che “è importante la decisione annunciata dal Ministro della Salute, On. Beatrice Lorenzin, di accogliere la nostra richiesta di togliere il segreto e di rendere finalmente pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’esteroper far conoscere anche ai consumatori i nomi delle aziende che usano ingredienti stranieri per poi magari parlare di Made in Italy nelle pubblicità“.
Ecco la classifica dei 10 cibi di importazione più contaminati secondo i dati Coldiretti/Efsa.
1) Peperoncino dal Vietnam (irregolarità 61,5%)
2) Melagrana dalla Turchia (irregolarità 40,5%)
3) Frutto della passione dalla Colombia (irregolarità 25,0%)
4) Lenticchie dalla Turchia (irregolarità 24,3%)
5) Arance dall’Uruguay (irregolarità 19,0%)
6) Ananas dal Ghana (irregolarità 15,6%)
7) Foglie di tè dalla Cina (irregolarità 15,1%)
8) Riso dall’India (irregolarità 12,9%)
9) Fagioli dal Kenya (irregolarità 10,8%)
10) Cachi da Israele (irregolarità 10,7%)