Perché spero con tutto il cuore che la Juve perda la finale di Champions League
In Europa tifo le italiane è un concetto di sportività che, applicato alla Juve, non mi appartiene. Sportivamente parlando, io odio la Juve. E uno dei giorni più belli della mia vita l’ho vissuta quando il mio Milan ha vinto la Champions nel 2003 battendo ai rigori proprio la Juve.
Quella fu l’apoteosi del mio essere rossonero e anti-juventino. Perché anti-juventino ci nasci, è una cosa che ti viene da dentro, ti sale dalle viscere, ti porta a guardare tutte le partite della Juve solo per il gusto di vederla perdere.
Voi juventini direte che non perde mai. E invece no, perde anche la Juve, e quelle poche volte che accada bisogna essere pronti a gustarsi il momento. Diabolici, come ha detto Allegri nella conferenza stampa pre-finale di Champions League. Allegri, ex allenatore del Milan, che quando ci allenava faceva giocare il mio Milan così male che ho ringraziato il cielo che sia andato via. E se dopo la prima finale persa contro il Barcellona mi facesse il piacere di perdere anche questa, vorrà dire che ancora una volta il mio Presidente Silvio aveva ragione:
No el capisse un casso.
Questo diceva di Acciughina il mio Silvio, l’uomo che mi ha regalato il trono d’Europa più e più volte.
Qualcuno mi chiama gufo, altri pensano che rosichi se vince la Juve. In famiglia ho la sfortuna di avere mia moglie juventina e mio figlio è sulla buona strada per diventarlo. Vuole la maglia di Buffon. Mia figlia, invece, è rossonera. Ma si sa, tra padre e figlia c’è un feeling speciale.
Sono tutti motivi in più per tifare Real Madrid. A malincuore, per un simpatizzante blaugrana come me. Ma è la mia natura anti-juventina che mi spinge a farlo.
Sogno una goleada del Madrid, una disfatta totale dei bianconeri. Sogno di vedere le loro facce smunte e tristi mentre guardano Sergio Ramos alzare l’ennesima coppa. Sogno di cantare Hala Madrid solo per il gusto di andare contro la Juve.
Perché, come diceva Gianni Brera:
La Juventus fu sempre vagamente odorosa di privilegio sociale.
Ed è questo che non ho mai sopportato dei Savoia bianconeri, quel sentirsi padroni d’Italia, anche grazie alla longa manus della Fiat, l’industria italiana per eccellenza che sfruttava gli operai del sud per ricavare profitti da reinvestire (anche) nel calcio. Con i soldi dello Stato. Così sono bravi tutti, vero Agnelli?
Oggi è diverso, è dura da ammettere ma la dirigenza bianconera è la migliore d’Europa. Bravi, ma mi fate schifo lo stesso. Sempre sportivamente parlando.
Sarò costretto a comprare la maglia di Buffon a mio figlio. Da masochista, gliela comprerò personalmente, per vivere fino in fondo questo dramma. Eppure quando aveva solo 1 anno lo portai al Camp Nou a vedere Barcellona-Milan 2-2 (Pato e Thiago Silva). Ce lo dovrebbe avere nel sangue, il dna rossonero.
Qualcosa è andato storto. Tutta colpa di Dybala e Higuain.
Per la legge del contrappasso, è giusto che mio figlio, sangue del mio sangue, tifi per la squadra che odio di più sulla faccia della terra. E quanto mi fanno pena quei codardi che si nascondono dietro la sportività del “volemose bene, semo tutti italiani”. Peggio ancora chi vuole che vinca la Juve “per il ranking”.
Ma ‘sti cazzi del ranking!
Il signor Mughini perdonerà questo mio elogio dell’anti-juventinità ma essere sincero, fino in fondo, anche a costo di pagarne le conseguenze, è una caratteristica che mi ha accompagnato da quando ero piccolino e guardavo il mio mito Savicevic fare numeri mai visti prima su un campo da calcio.
Eppure so che il mio sogno di vedere Ramos alzare la dodicesima non si avvererà mai. Perché tanto vincete voi…