LAVORO/ E un giudice obbligò la controllata Fiat a riammettere le rappresentanze Fiom
Non c’è notizia migliore per celebrare il Primo Maggio, festa del lavoro e dei diritti dei lavoratori. Con una sentenza emessa dal giudice Flavia Grilli, l’azienda Sevel Valdisangro – società interamente controllata da Fiat – sarà obbligata a riammettere le rappresentanze Fiom. Ennesima vittoria per chi non abdica alla propria dignità, ennesima sconfitta per la Sevel-Fiat, che qualche settimana addietro era stata costretta – dallo stesso giudice Grilli – a reintegrare due operai trattati come carne da macello, Flavia Murolo e Costantino Manes. Con quest’ultimo che grazie all’intervento dell’Italia dei Valori ha portato la sua storia in Parlamento.
di Viviana Pizzi
La sentenza è dello stesso magistrato che ha riammesso in fabbrica Costantino Manes e Flavia Murolo, il giudice Flavia Grilli. Dopo Termoli anche nell’azienda metalmeccanica abruzzese che lavora per conto della Fiat la Fiom rientra in azienda con le sue rappresentanze. Intanto i lavoratori molisani attendono ancora di tornare in fabbrica
Bologna, Bari, Napoli, Termoli e ora anche Lanciano. La sentenza è del giudice Flavia Grilli, la stessa che aveva deciso di riammettere a lavoro gli operai termolesi Costantino Manes e Flavia Murolo. E ora si è resa l’artefice di un’altra decisione a favore dei sindacati e dei lavoratori. Proprio alla vigilia del primo maggio. La Fiom Cgil, esclusa al pari di Termoli dalle rappresentanze sindacali dell’azienda metalmeccanica, potrà ritornare a fare sindacato.
Gli operai aderenti al sindacato potranno rieleggere le loro rappresentanze aziendali nello stabilimento di Atessa – Valdisangro e potranno di nuovo fare volantinaggio cosa che non era affatto previsto durante il periodo dell’esclusione. La notizia è stata diffusa proprio dall’operaio Costantino Manes che, nonostante una sentenza favorevole da parte del Tribunale di Lanciano, non è ancora rientrato materialmente a lavoro. Soddisfazione da parte di tutti i rappresentanti sindacali della Fiom.
“Si tratta di una nuova sentenza storica – hanno annunciato- che ristabilisce la democrazia in azienda. Che ricorda l’esistenza della giustizia la quale riporta in alto i diritti dei lavoratori“.
E intanto a Torino, Milano e Lecce la Fiom resta ancora al di fuori delle aziende metalmeccaniche. La Sevel di Valdisangro altro non è che un’azienda abruzzese che lavora per conto della Fiat di Sergio Marchionne. Costretta, al pari della casa madre, a riammettere la rappresentanza sindacale nell’azienda.