IORIO CONDANNATO/ Quali gli scenari politici futuri?
di Alessandro Corroppoli
“Il presidente della giunta regionale è stato condannato ad un anno e sei mesi di reclusione con l’interdizione dai pubblici uffici per abuso d’ufficio. Credo che faccia bene a rassegnare le dimissioni”. Parole e musica di Danilo Leva Segretario Regionale del Pd. Ed ora quali saranno le conseguenze politiche nei due schieramenti? Questa condanna, che è sospesa e non definitiva in virtù dei tre gradi di giudizio, sarà l’apertura del baratro per l’intera classe politica molisana degli ultimi 15 anni? Oppure sarà il trampolino di lancio per qualche faccendiere da salotto?
La sentenza arrivata alle 22.45 di ieri sera ha messo in subbuglio l’intero arco delle forze politiche presenti in consiglio regionale. Senza ombra di dubbio, nonostante la freddezza e la serenità mostrata dal Governatore e dal suo fido avvocato, la botta è di quelle che fanno male.
Fanno male non tanto da un punto di vista prettamente giudiziario ma piuttosto da un punto di vista meramente politico. Questa condanna cade a ridosso dei congressi provinciali del Pdl, cade a ridosso delle diatribe interne al partito – non a caso il suo più acerrimo avversario interno, Gianfranco Vitagliano, ieri è risultato testimone assente – e cade a ridosso delle comunali di Isernia, dove Iorio si gioca il tutto per tutto.
Cosa succederà ora? Dato per scontato che le opposizioni chiederanno le dimissioni, oltre all’anti – iorismo hanno poco che li unisce, la partita sul futuro politico di Iorio si gioca tutta dentro il centrodestra.
Che a questo punto, a prescindere dai congressi antidemocratici del Pdl, ruota attorno alle dimissioni o meno del Premier regionale. Nel caso dovesse farlo, la lotta già iniziata per la sua successione si surriscalderebbe. I due maggior competitors sarebbero Mario Pietracupa e Gianfranco Vitagliano, anche se quest’ultimo gradirebbe volare a Roma, sia per un salto di qualità della sua carriera politica sia perché nei prossimi processi, dov’è coinvolto, potrebbe risultare anch’egli condannato. Quindi una bella immunità ci starebbe tutta.
Riassumendo questa prima ipotesi, avremmo Pietracupa candidato Presidente e Gianfranco Vitagliano e Aldo Patriciello candidati per il Parlamento nella file del Pdl. E Iorio? Sicuramente sarà difficile vederlo candidato nelle liste del Pdl – Alfano vuole o non vuole un partito degli onesti? – quindi è più facile una sua eventuale candidatura con l’UDC. Partito che il Governatore in questi ultimi anni ha gestito a suo piacimento. Partito al quale, specie in contesti nazionali, ha concesso aperture e lanciato proclami del tipo: “Bisogna riunire tutti i moderati sotto un’unica bandiera”.
Seconda ipotesi. Michele Iorio non si dimette. La minoranza attacca il governatore e la maggioranza si ricompatta attorno al suo leader almeno fino al 17 maggio, giorno in cui il Tar Molise dovrà pronunciarsi sulla regolarità o meno del risultato elettorale dell’ottobre scorso. Il Pdl continuerà a dilaniarsi al suo interno con uscite esterne verso il Fli e la costituzione di gruppi di franchi tiratori e si cercherà di far cadere il capo politicamente, sul proprio campo.
Nel bene e nel male il futuro di questa regione è sempre e forse ancor di più nelle mani di Michele Iorio. Non sarà certo una condanna in primo grado a spaventarlo e neanche gli strali di un’opposizione che da un lato grida le sue dimissioni e dall’altro favorisce determinati giochi con la stessa maggioranza. Solo il tempo ci dirà cosa deciderà per se stesso e cosa deciderà per il Molise.