CENTRODESTRA MOLISE/ Le primarie degli onesti diventano una sfida all’ O.K. Corral
di Alessandro Corroppoli
Una sfida a tre, un braccio di ferro tra gli uomini forti del Pdl da cui qualcuno uscirà con qualche ammaccatura e un futuro più nero che roseo. L’indiziato per cadere al tappeto è il Senatore del Pdl Ulisse Di Giacomo, attuale coordinatore regionale del Partito: ha sbagliato più di una mossa negli ultimi mesi, si è indebolito mediaticamente e politicamente, mentre gli altri due nerboruti pidiellini, Gianfranco Vitagliano e Filoteo Di Sandro – entrambi assessori, l’uno alla Programmazione l’altro alla Sanità – rafforzavano e motivavano le truppe. In attesa delle elezioni popolari, alias le Primarie degli Onesti, vediamo cosa succede e cosa succederà all’interno di quello che resta ancora il primo partito in Molise.
Lo scorso 20 luglio l’allora Ministro Angiolino Alfano enunciava il suo editto: nuove regole per il partito entro il 15 settembre, scadenza tesseramento entro il 30 settembre e primarie entro la fine di novembre per scegliere gli oltre 800 coordinatori provinciali e comunali. Inoltre Alfano decideva, insieme all’allora premier Berlusconi, che le primarie dovessero denominarsi “Elezioni Popolari” e a differenza del centrosinistra – le cui primarie sono aperte a tutti (elettore del centrodestra compreso) – le elezioni popolari sarebbero state riservate solo ai tesserati del Pdl e, dulcis in fundo, sarebbero state le consultazioni interne a dover scegliere i candidati per le amministrative. Ovviamente tale regola doveva valere anche e soprattutto per il Molise, l’unica regione impegnata in un turno elettorale. Ma sappiamo bene come i nostri Indagados si sono comportati.
Sempre in quell’occasione Alfano fece una dichiarazione importante, che però colse completamente impreparata gli Indagados molisani:”Il nuovo Pdl sarà il partito degli onesti”. Di quelle dichiarazioni rimasero solo le parole e i nobili propositi, perchè la realtà – specie nel Molise – fu ed è un’altra. Le Elezioni Popolari non ci furono perché a) Iorio non aveva e non ha il curriculum penale dell’onesto e quindi sarebbe risultato non candidabile come Presidente Regionale; b) le consultazioni elettorali di Novembre furono anticipate ad Ottobre per evitare sempre a Michele Iorio di non potersi ricandidare alla carica di Presidente per via del decreto “Premi e Sanzioni” il quale prevedeva la non candidabilità di tutti quegli amministratori che, ad esempio, non fossero rientrati dal debito sanitario. La regione Molise era ed è oltre 600milioni di euro di deficit.
Ora, a distanza di sei mesi con un ritardo di oltre 4 mesi sul tabellino di marcia, manco il Campobasso –Roma o il Termoli – Campobasso, ci troveremo ad assistere alle primarie del Pdl che a differenze di quelle del centrosinistra – che si sono aperte alla società indicando in un uomo fuori dai partiti il proprio leader, Paolo Frattura -, saranno solo una mera resa dei conti tra le tante sanguisughe che in questi anni si sono nutrite tra le pieghe corporee del Presidente Iorio, per posizionarsi il più in alto possibile in vista delle prossime consultazioni politiche e regionali.
Le date sono per i due congressi provinciali sono 28 Gennaio per quello di Isernia e 24 Febbraio per quello di Campobasso. Nella conferenza stampa di chiusura del tesseramento i tre coordinatori locali Ulisse Di Giacomo (Regionale) Giandomenico Lepore (prov. Campobasso) e Luigi Mazzuto (prov. Isernia) annunciavano di aver raggiunto quota 5mila iscritti. Ma a distanza di qualche settimana e nell’imminenza dei congressi i primi mugugni all’interno del Pdl si fanno sentire e riguarderebbero proprio la non trasparenza di tante tessere.
I più agguerriti sono tre: L’Ulisse Furioso di Carovilli, alias il Senatore Ulisse Di Giacomo, Il Cabarettista Programmato, alias l’Assessore alla Programmazione Gianfranco Vitagliano e Ago&Filo, alias l’Assessore alla Sanità Filoteo Di Sandro.
Se tra Di Giacomo e Vitagliano i litigi cominciarono nella scorsa primavera, quando – all’indomani delle elezioni provinciali di Campobasso vinte dal pidiellino Rosario De Matteis – il Cabarettista impose, con un vero atto di forza, Rita Colacci in Giunta ai danni di Gianluca Cefaratti, uomo vicino all’ Ulisse Furioso, che si dovette accontentare della Presidenza del Consiglio. Le schermaglie sono poi proseguite nel silenzio che intercorreva tra una parola e l’altra fino a sfociare pubblicamente, dopo l’Inattendibile vittoria di Iorio ad ottobre, quando Di Giacomo chiedeva al Presidente di tenere per sé la delega alla Programmazione, assessorato che invece è poi è finito tra le braccia proprio del “nemico” Vitagliano.
Nel giro di pochi mesi due sconfitte su due per il Senatore e se due indizi fanno una prova l’unica vera certezza ad oggi è la probabile non riconferma dell’attuale coordinatore regionale sia a capo del partito ma anche, quasi sicuramente, ad una futura candidatura in Parlamento.
Sembra infatti che il Kommissario Iorio voglia puntare su una figura nuova, un volto poco conosciuto. Insomma, cercherebbe un alterego alla Melogli, sindaco uscente di Isernia, che dieci anni fa era un perfetto sconosciuto. Inoltre l’uomo nuovo sarebbe vicino al mondo cattolico, seguendo quello che è un po’ il trend nazionale, che vede in forte ascesa uomini vicini a Comunione e Liberazione. Tutta questa operazione viene portata avanti da Iorio per due semplici motivi: a) svecchiamento del partito; b) dimostrare a tutti che è, ancora, il leader indiscusso del Pdl Molise.
Ovviamente tale linea è stata sposata in primis da Gianfranco Vitagliano e a scalare da tutto il resto del partito. E l’Ulisse Furioso? Sembra venga abbandonato alla propria Odissea.
Ovviamente il duo Iorio – Vitagliano, conosciuti a Roma anche come Cipe&Ciop ,hanno messo in preallarme la componente che proviene da Alleanza Nazionale. L’attuale assessore alla sanità Di Sandro però può contare, così si vocifera, sulla maggioranza dei tesserati nella provincia di Isernia tanto da candidare l’attuale vice di Luigi Mazzuto, Alessandro Altopiedi, alla carica di coordinatore provinciale contro l’uomo indicato da Mazzuto/Iorio senza timore di ritorsioni. Un esempio? Rosetta Iorio, sorella del Rais, due anni fa era acclamata a sindaco mentre oggi viene messa in discussione un giorno sì e l’altro pure. Come a dire che la Casta dei Iorio è in caduta libera.
Non è così per Gianfranco Vitagliano, molto più forte al di fuori del partito che nel partito stesso. A testimonianza di ciò vi sono i continui litigi con i suoi compagni di partito e lo scarso appeal che gode anche nella sua Termoli. Viceversa, riesce ad ottenere grandi consensi anche da ambienti vicini se non interni al Partito Democratico. Proprio per questa sua deformazione professionale il Cabarettista, per sua stessa ammissione, ha prodotto poche tessere però è riuscito a far convergere su di sé i voti favorevoli degli anti digiacomini di Isernia e Campobasso.
In un primo tempo questa mossa doveva servire al raggiungimento del coordinamento regionale ma poi, convinto da Iorio, aiuterà quest’ultimo a realizzare un partito moderno con a capo un volto nuovo. Tutto ciò giustamente ha un prezzo, il cui costo è un viaggio a Roma, magari a Palazzo Madama. Nel frattempo sembra aver piazzato Maria Saveria Reale, capogruppo di minoranza al comune di Sant’Elia a Pianisi, nel coordinamento provinciale di Campobasso.
Chi invece è tranquillo è Aldo Patriciello, il quale è riuscito a inserire il cognato, Mario Pietracupa, alla Presidenza del Consiglio regionale per questa legislatura e come candidato governatore per il dopo Iorio e un altro uomo di fiducia, Claudio Pian, nella segreteria del cognato Presidente, magari per riconfermarlo come vice coordinatore regionale. Mentre per sé Patriciello ha ottenuto la promessa di una candidatura al parlamento italiano, specie se Michele Iorio tiene fede alle sue parole, ovvero che terminata questa legislatura regionale avrebbe chiuso con la politica.
Tutti gli altri uomini son fermi o meglio giocano di rimessa: l’edicolante di Larino, Pierluigi Lepore, è sì vicino all’ex ministro Matteoli ma è anche, e soprattutto, uomo di Michele Iorio, che deve ringraziare per i suoi incarichi all’Arsiam e allo Iacp. Ed è proprio a tale riconferma che punta Lepore più che ad un incarico di partito. Ed allora qualsiasi cosa gli venga ordinato eseguirà senza batter ciglio.
Di Sabrina De Camillis, attuale deputata e vice coordinatore della provincia di Campobasso, si vocifera come possibile candidata in un collegio sicuro, pare quello ligure – ammesso che non venga totalmente stravolta l’attuale legge elettorale – aiutata e consigliata dal suo mentore Claudio Scajola.
E Pallante, Fusco Perrella Cavagliere ecc..? Tutti fermi. Fermi soprattutto a causa dei ricorsi elettorali perché anche qualcun altro potrebbe optare per Palazzo Moffa al posto del Parlamento e viceversa.
Eppure anche questa statica attesa è destinata a finire nel giro di breve tempo, perché il Tar deciderà il 17 maggio. Con il rischio che il Governo Monti non regga la maggioranza fino al 2013 i giochi si riaprirebbero, trasformando le Elezioni Popolari in Elezioni Personali.