ELEZIONI ANNULLATE IN MOLISE/ Il Satrapo Iorio al centro del ring come un pugile suonato
Se qualcosa può andare male sicuramente andrà peggio. Oppure. I guai sono come le ciliegie: vengono a grappoli. Anche Michele Iorio, Presidente uscente della Regione Molise, avrà sentito questi detti popolari dai suoi avi. E forse, oggi più che mai, ne ha compreso in pieno la veridicità. Il declino del satrapo democristiano, cominciato il giorno dopo le elezioni regionali del 2011 (annullate oggi dal Tar), ha raggiunto l’apice. Sembrerebbe un “non sense” ma serve a rendere bene l’idea di un Michele Iorio barcollante, proprio come quei pugili suonati che al centro del ring non aspettano altro che il colpo del ko.
di Carlo Flai
Certo. L’avvocato del centrodestra Umberto Colalillo farà ricorso al Consiglio di Stato ma oramai è ufficiale: il nome Iorio non tira più. Chapeau, per una persona che è riuscita a restare sull’onda politica così tanto tempo. Ma ogni storia ha un inizio e una fine. E il destino si è voluto accanire sulla figura di Iorio.
Un’epopea nata con l’annullamento delle elezioni del 2000 e finita con l’annullamento della tornata 2011. Chiuso il cerchio. La nave affonda, i topi scappano, nessuno vuole ingoiare l’amaro calice della sconfitta né tantomeno sentire la puzza del perdente.
Così è, se vi pare.
Tre volte Presidente, innumerevoli incarichi di prestigio in tutte le amministrazioni cui ha preso parte. Il Potere come stella polare, corredato da una buona dose di cinismo, savoir faire e arrivismo sociale. Un uomo intelligente, altrimenti non avrebbe fatto le scarpe a chiunque gli si sia parato davanti, ma che ha sfruttato malissimo le sue doti, come raccontano i dati socio-economici della Regione Molise.
Poi arrivò lui, Paolo Frattura. E il corso del fiume cambiò.