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Gli scontri di Roma per la finale di Coppa Italia? In Svizzera hanno fatto di peggio: ecco i video

Non è una giustificazione né tantomeno volersi nascondere dietro un dito. L’amara realtà è che il calcio italiano, come la società e la politica, è un malato terminale con pochissime speranze di sopravvivere. Ma, evitando qualsiasi tipo di falsa retorica, è giusto – per avere un quadro più chiaro della situazione – allargare i nostri orizzonti e guardare giusto oltreconfine. Dove, nella vicinissima Svizzera, la finale di Coppa giocata allo Stade de Suisse della capitale Berna e vinta dallo Zurigo contro il Basilea per due reti a zero, ha visto scontri tra hooligans di opposte fazioni e guerriglia urbana per tutta la giornata. Tanto da far dire alle autorità svizzere: “Mai più finali a Berna.”

 

Il day-after la finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, giocatasi ieri a Roma, ha il sapore amaro di un’infinita tristezza. Al di là dell’aspetto tecnico o del risultato, qualcosa di buono in campo s’è visto, quello che francamente disgusta è sentire di scontri pre-partita, pistolettate e figli di camorristi che trattano con le autorità italiane per valutare se giocare o meno. Follia totale.

Com’è stato possibile ridurre così il gioco più bello del mondo? Chi e perché vuole a tutti i costi rovinarlo? Basta guardarsi in giro per capire come vanno le cose: sono sempre di meno i bambini che giocano per strada, sempre meno gente va allo stadio, sempre meno ragazzi si dichiarano tifosi.

L’unica strada valida per rilanciare il calcio italiano è copiare gli inglesi e debellare, una volta per tutte, il fenomeno del tifo violento.

Fatta questa breve e doverosa premessa è il momento di allargare gli orizzonti e capire. Capire perché i giornaloni italiani si riempiono sempre, in questi casi, di falsa retorica. Capire perché, ad esempio, non ci dicono che quanto successo ieri a Roma era accaduto pochi giorni fa – precisamente il 21 aprile – a Berna, capitale della “civile” svizzera, in occasione della finale di coppa nazionale tra Basilea e Zurigo.

Preceduta da atti di vandalismo in città e da scontri con le forze dell’ordine che hanno causato feriti tra gli agenti, la partita – vinta dallo Zurigo – è stata oggetto di discussioni politiche e mediatiche che, alla fine, hanno spinto il consigliere di Stato responsabile della polizia Hans-Jürg Käser a proibire in futuro partite del genere a Berna. Il tutto condito da un aggravante: gli stessi episodi di grave violenza urbana si erano verificati l’anno prima. “E’ stata data nuovamente una possibilità ai fan – ha affermato Käser – ma quelli dello Zurigo l’hanno colta nel modo peggiore”.

La cronaca. Scontri tra tifoserie, con le forze dell’ordine, vetri in frantumi e saccheggi: questo si è visto nel pre e post-partita tra Zurigo e Basilea, tanto che le forze dell’ordine sono state costrette ad azionare i cannoni ad acqua e a sparare proiettili di gomma. Distrutte vetrine, scale mobili, negozi e diversi danni sono stati registrati anche alla Stazione FFS.

I fermi, alla fine, sono stati 45, tra cui un minorenne. Registrati 5 feriti tra le forze dell’ordine.

Qui potete vedere un primo video di scontri tra Zurigo e Basilea, che risalgono ad un incontro di Europa Leauge del 2011.

Qui potete vedere, invece, gli scontri relativi alla finale di coppa nazionale, del 21 aprile 2014, sempre tra Zurigo e Basilea.

3 anni dopo nulla è cambiato.

Così come in Italia. Che il problema sia più grande di quel che crediamo? Che si tratti davvero di una piaga europea che, tranne rare eccezioni, affligge tutti i paesi del Vecchio Continente?