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Segreto bancario Svizzera, addio dal 2017: capitali a rischio, ecco le soluzioni

Il segreto bancario svizzero sta per saltare, nel 2017 tutto cambierà: ecco soluzioni, novità e rischi per i capitali italiani nelle banche elvetiche.

 

Partiamo da un dato di fatto: nel 2017 salterà il segreto bancario svizzero.

La decisione, storica e clamorosa, era nell’aria da qualche tempo, tanto è vero che gli istituti svizzeri erano finiti nel mirino del fisco statunitense. Le conseguenze? Tragiche, per chi ha accumulato una fortezza depositandola al riparo dai controlli italiani: si parla di un tesoro stimato in circa 150 miliardi e nascosto nelle casse di sicurezza delle banche svizzere.

Secondo l’ex procuratore capo di Lugano Paolo Bernasconi, l’era del ‘nero’ italiano nascosto in Svizzera è finita e fra tre anni gli 007 del fisco italiano potranno chiedere e ottenere senza troppe difficoltà gli estratti conto ‘made in Italy’ dalle banche elvetiche”.

Risultato? È lo stesso Bernasconi a dircelo: “Qui da noi è scattata da mesi l’operazione fuggifuggi dei soldi tricolori“. C’è chi ha pensato di spostare i soldi in altri paradisi fiscali ma la resistenza delle banche svizzere, che adesso sono costrette a testimoniare al resto del mondo la loro buona fede e la volontà di colpire il riciclaggio e l’evasione fiscale, fa sì che risulti più semplice pagare le tasse anziché tentare la sorte e portare i capitali alle Seychelles o alle Cayman.

In realtà qualche studio di consulenza legale si sta muovendo in questo senso, su pressione di facoltosi clienti, ma esiste anche una terza via, che è quella adoperata dai comuni mortali.

Decine di clienti mi hanno lasciato i loro bancomat per prelievi giornalieri di piccole somme – racconta il titolare di una delle finanziarie di Lugano –. Appena si raggiunge una cifra accettabile, li si trasporta, 100mila euro alla volta, attraverso i valichi di frontiera. Il mondo si è capovolto: una volta il nero viaggiava dall’Italia alla Svizzera. Oggi va in direzione opposta“.

E se davvero arrivasse il condono fiscale promesso dal governo Renzi? A quel punto converrebbe far rientrare i capitali in Italia e poi decidere quale percorso far loro intraprendere. Con tutta calma e senza pagare alcuna tassa. Perché Renzi, in questo, è meglio di Berlusconi.