Follia Pd: ignora il caso Mps ma chiede al Governo di investire nel Caf, banca venezuelana
Soluzioni reali per lo scandalo dell’istituto di credito toscano non si sono ancora viste ma i deputati Pd della Commissione Affari Esteri si cimentano in una astratta interrogazione parlamentare per chiedere al Ministero dell’Economia di entrare nel capitale sociale della Caf, banca sudamericana. Con quale capitale? Non è specificato nell’interrogazione e ci si mette alla “clemenza della Corte”.
In un momento in cui la maggior parte dell’Italia è in attesa di conoscere gli sviluppi sul caso del Montepaschi Siena e il ruolo del Pd nella vicenda i suoi parlamentari pensano ad altro. In particolare Fabio Porta e Marietta Tiddei deputati della Commissione Affari Esteri della Camera che pensano all’entrata dell’Italia nel capitale sociale della Banca Corporacion Andina de Fomento conosciuta come Caf che ha sede a Caracas in Venezuela e ha le sue filiali a Lima, Brasilia, Bogotà, Buenos Aires, Quito, Panama, Montevideo e La Paz.
A cosa hanno pensato i due? Niente di meno a presentare una interrogazione parlamentare a risposta orale al Ministero dell’Economia e delle finanze. Il loro obiettivo è quello di conoscere lo stato di avanzamento del processo negoziale che riguarda l’Italia nel capitale sociale della Banca.
CHE COS’È LA CAF E QUALI BENEFICI DOVREBBE TRARRE L’ITALIA DA QUESTA OPERAZIONE
La Caf altro non è che una banca di sviluppo latinoamericana nel cui capitale sociale ci sono oltre ai 18 paesi dell’America Latina anche Spagna e Portogallo. L’istituto si propone di promuovere lo sviluppo della regione attraverso operazioni che non prevedono il rimborso del capitale. La mission dell’istituto venezuelano è anche quello di prevedere l’assistenza in progetti in cui i soldi pubblici sono integrati da investimenti privati.
Con questo sistema si assicurano alla regione una crescita e uno sviluppo sostenibili e integrati attraverso progetti che riguardano infrastrutture, sviluppo urbano, trasporti e logistica. Insieme a questi anche quelli idrici e di trattamento delle acque reflue. Si dovrebbero risolvere anche le emergenze ambientali. Ad oggi la Caf è la prima banca di investimenti in America Larina superando per capitali impiegati anche la Banca Mondiale e quella interamericana di Sviluppo.
Che cosa c’entra l’Italia con tutto questo? Era il 2007 quando il Governo Prodi 2 grazie all’intervento dell’allora ministro degli Esteri Massimo D’Alema e al sottosegretario con delega al continente latinoamericano Donato Di Santo a firmare il patto con il presidente Hernique Garcia. Si diede inizio alla procedura di ingresso del nostro Paese ma da allora non si seppe più nulla.
Capiamo i benefici che potrebbero venire fuori da tutto questo ma nell’interrogazione allegata manca un passaggio fondamentale: quali investimenti chiede il Pd al Governo per entrare a far parte del capitale sociale dell’istituto di credito sudamericano. Quali dovrebbero essere le procedure da applicare. Insomma non si conoscerebbe l’ammontare dell’investimento da mettere in atto.
PERCHÈ ENTRARE NELLA CAF? LA GIUSTIFICAZIONE BOLSCEVICA DEL PD: NON È PRESENTE CAPITALE STATUNITENSE
Non veder presente capitale Statunitense all’interno dell’istituto di credito secondo il partito democratico basta a giustificare un intervento, lo ripetiamo, di cui sono sconosciute le basi finanziarie che spetterebbero all’Italia.
Una scelta che per il Partito Democratico è di natura politica. Coloro che la sostengono ancora però non hanno fatto i conti con uno scenario politico mutato in cui non c’è più Prodi da una parte e Berlusconi dall’altra. Al contrario ci sono le “larghe intese” a cui potrebbe non interessare portare avanti la cosa. I deputati poi chiedono l’attuazione “nei limiti delle possibilità finanziarie”. Riusciranno ad ottenere l’attuazione di un progetto fermo da sei anni? Noi abbiamo i nostri dubbi e pensiamo anche che, in materia di banche, sarebbe meglio concentrarsi di più magari sulla richiesta di una commissione d’inchiesta sullo scandalo Mps.