ZUCCHERIFICIO/ I presupposti per il fallimento ci sono tutti.
di Alessandro Corroppoli
Tra poco meno di venti giorni ci sarà l’udienza sulla richiesta di fallimento presentata dalla E.T.I. nei confronti dello Zuccherificio del Molise. Quali sono le intenzioni della E.T.I.? Procedere oppure data la ricapitalizzazione finanziaria e il piano di rilancio complessivo approvato dalla Regione Molise nei giorni scorsi chiederete una proroga al Giudice per trovare un accordo? Siamo entrati nel merito della situazione parlando sia con l’avvocato Flavio Termentini, legale rappresentante dell’azienda E.T.I. nonché Presidente del Consiglio Amministrativo della stessa, sia con l’avvocato Annibale Ciarniello nel cui studio di Termoli è domiciliata la difesa, affidata all’avvocato Alessandro Rimasto del foro di Roma.
Sabato 4 Febbraio veniva approvato a maggioranza la ricapitalizzazione dello stabilimento saccarifero di Pantano Basso, Termoli, per una cifra pari ad 8 milioni di euro. In quella circostanza un centrosinistra, che alla vigilia si presentava unito e compatto, si è nuovamente diviso sulla proposta di dimissioni all’Assessore alla programmazione Gianfranco Vitagliano. Da più parti il Piano di rilancio dello Zuccherificio, imposto dalla maggioranza regionale, viene considerato insufficiente: sia dall’opposizione a Palazzo Moffa e sia dai diretti interessati ovvero i lavoratori. Questo stesso piano dovrà essere sottoposto all’attenzione dei dirigenti della Energy Trading International SpA (in breve E.T.I.). Il 29 Febbraio prossimo dinnanzi al Dott. Roberto Veneziano presso il Tribunale di Larino si discuterà l’istanza di fallimento presentata dalla E.T.I. l’ 1.12.11. Siamo entrati nel merito della situazione parlando sia con l’avvocato Flavio Termentini, legale rappresentante dell’azienda E.T.I. nonché Presidente del Consiglio Amministrativo della stessa, sia con l’avvocato Annibale Ciarniello nel cui studio di Termoli è domiciliata la difesa, affidata all’avvocato Alessandro Rimasto del foro di Roma.
“In virtù del contratto del 25.8.2010 e conseguente erogazione di gas E.T.I. ebbe, il 01.10.2011, ad emettere fattura n. A001285 per l’importo di euro 3.266.734,97. Nessun pagamento è avvenuto entro il termine convenuto (15.10.2011)”. Così recita l’istanza di fallimento depositata presso il Tribunale di Larino lo scorso5 dicembre. Istanza che verrà discussa il prossimo 29 febbraio.
Tra poco meno di venti giorni ci sarà l’udienza sulla richiesta di fallimento presentata dalla E.T.I. nei confronti dello Zuccherificio del Molise. Quali sono le intenzioni della E.T.I.? Procedere oppure data la ricapitalizzazione finanziaria e il piano di rilancio complessivo approvato dalla Regione Molise nei giorni scorsi chiederete una proroga al Giudice per trovare un accordo?
Flavio Termentini. Negli ultimi due anni non ho ricevuto nessun tipo di contatto diretto con i vertici Istituzionali della Regione Molise ne con il Presidente Michele Iorio ne con l’Assessore Gianfranco Vitagliano. L’unico tramite, che ha svolto una funzione filtro, è stata la dott.ssa Di Ninno segretaria del Presidente. Dei soci di minoranza solo il socio privato Remo Perna si è fatto vedere nei nostri uffici presentandosi sempre come emissario dello zuccherificio, una specie di ambasciator non porta pena. Per quanto concerne la regione Puglia, detiene il 3,4% delle quote, le dico che abbiamo scritto al governatore Nichi Vendola ma anche da Bari nessuna risposta. Fatta questa premessa le dico che nessuno da Campobasso ci ha informato ufficialmente del nuovo piano di rilancio. Sono a conoscenza solamente dell’assemblea dei soci del 13 Febbraio tramite gli organi d’informazione. Quindi il 29 Febbraio, dove sarò presente, mi adopererò affinché l’istanza di fallimento faccia il suo corso. Ovvio se in quella sede verrà illustrato dalla controparte un piano di rilancio credibile che si basi su garanzie certe, il che vuol dire estinzione del debito in tempi rapidi, potrò a nome dell’azienda che rappresento sedermi attorno ad un tavolo e discuterne le modalità.
Annibale Ciarniello. Onestamente credo, penso che l’istanza di fallimento venga presentata per sollecitare a definire in tempi brevi la questione in essere. Nella fattispecie i presupposti per il fallimento ci sono tutti. Lo stato d’insolvenza si vede, c’è. È materialmente tangibile e se aggiungiamo che la Guardia di Finanza con tutti gli accertamenti di rito fatti presso lo stabilimento avrà molto probabilmente accertato che non tutte le carte sono in regola al 100%. Quindi è facile che il fallimento possa essere dichiarato. La palla è nelle mani dello zuccherificio e della Regione Molise che dovrà trovare gli argomenti giusti e accordarsi in maniera definitiva con la E.T.I. anche se, quest’ultimi mi hanno fatto sapere telefonicamente che non sono in vena di saldi. Tanto per intenderci: loro vogliono fino all’ultimo centesimo. Fermo restando che non vi si siano insinuate nel fallimento altri creditori. Noi sappiamo, ad esempio, che vi sono i coltivatori e i bieticoltori che avanzano soldi: chi 5 chi 10 chi 15 mila euro. Parecchie ditte di fornitori e società avanzano soldi. Posso confidarle che fino a poco tempo fa avevo un cliente che doveva e deve percepire 100mila euro dallo zuccherificio. Ex cliente perché si è unito ad altri creditori dello zuccherificio che hanno deciso di agire collettivamente nei confronti dello zuccherificio mettendo su una simil “class-action”. Quindi non vorrei che il 29 febbraio invece di 3 milioni il debito sia maggiore tanto da raggiungere proporzioni tali che neanche i buoni propositi economici delle Regione possa tamponare.
L’istanza di fallimento che si discuterà il 29 febbraio non è la prima che la E.T.I. presenta nei confronti dello Zuccherificio del Molise. Già 2 anni addietro ci fu una prima istanza che poi si risolse con un accordo economico che tra le parti. Perché ora è più difficile trovarlo?
Flavio Termentini. È vero ciò che lei dice. Nel dicembre 2010 avevamo presentato un’istanza di fallimento perché c’era un’insolvenza economica di circa 4 milioni di euro. All’epoca si trovò l’accordo perché era nostro interesse mantenere un cliente e soprattutto perché il piano di rientro prospettateci dalla Regione Molise ci sembrava soddisfacente. A distanza di due anni la nostra azienda è passata da un fatturato di 20 milioni annui a 300 e capisce bene che se pur spiace perdere 3 milioni non sono una grossa perdita.
Annibale Ciarniello. Vero. Era il dicembre 2010 e l’accordo si trovò quasi subito. All’epoca io ero stato investito solo per curare l’aspetto fallimentare prontamente preparato dal collega di Roma: ritiro copia, notifica e assistenza all’udienza anche se poi all’udienza non si arrivò perché si trovò un accordo di massima: la E.T.I. accettò immediatamente un 50% dell’ammontare e il restante dilazionato nel tempo. Questo fatto comportò alla presentazione di un’istanza di desistenza all’azione fallimentare e il Giudice archiviò quella posizione bloccando e rigettando l’istanza di fallimento.
Nel caso si dovesse trovare un accordo di massima per la copertura del debito, la E.T.I. è disposta a fornire ancora lo Zuccherificio del Molise di gas naturale?
Flavio Termentini. Ad oggi le dico di no. Col senno di poi aggiungo che se a distanza di due anni ci fossimo trovati nelle stesse condizioni e costretti a presentare un’altra istanza di fallimento non avremmo accettato l’allora Piano di rientro. Ma ovviamente tutto è in divenire e attendiamo l’evolversi delle cose anche perché allo stato attuale la copertura in materia di fornitura di gas naturale presso lo zuccherificio del Molise è scoperta e fino a prova contraria lo stabilimento saccarifero è nostro cliente.
Un’indiscrezione dell’ultima ora dice che nel caso di fallimento dello Zuccherificio sia già pronta la sua riconversione in una centrale turbogas. Che ci dite a proposito?
Flavio Termentini. In tutta onestà le dico che non abbiamo notizia di questa prospettiva e certamente non ci sentiremo parte in causa se questo dovesse accadere. Noi abbiamo fornito un servizio e pretendiamo essere pagati per quello. Ripeto, la palla in mano l’ha la Regione Molise che deve prospettarci un piano di rientro con garanzie certe anche se l’idea, del tutto personale, che emerge è che si stia cercando un’azienda fornitrice di gas naturale in loco. Scelta legittima se così dovesse essere ma se così sarà noi pretenderemo nel giro di qualche mese il nostro credito. L’unico che in passato ha parlato di ristrutturazione e di risparmio energetico è stato Remo Perna il quale ha utilizzato tale scusa per non pagarci una parte del nostra fornitura.
Annibale Ciarniello. Di riconversione o meglio di centrale a biomasse, ad esempio, non ne ho sentito parlare né dalla E.T.I. né dagli amministratori regionali e non nel mio studio. Ne ho sentito parlare, invece, in consiglio comunale (Ciarniello è consigliere comunale di Termoli) dall’Ing. Mario Di Blasio il quale sembra aver depositato in comune un progetto di centrale a biomasse da farsi all’interno dello zuccherificio per poter produrre energia e creare questa nuova attività e tentar di risollevare le sorti dello stabilimento.
Come è stato scelto il domicilio legale presso lo studio dell’avvocato Ciarniello il quale è consigliere comunale al comune di Termoli del Popolo delle libertà e intimo amico dell’assessore Vitagliano? Non è contraddittorio avere come legale dell’accusa un consigliere comunale molto legato alla difesa?
Flavio Termentini. (ride) è vero ci mancava solo questo!! In tutta sincerità le dico che la scelta del collega Ciarniello è avvenuta in modo casuale. Come le ho premesso all’inizio della nostra chiacchierata son due anni che non scambio parola con i vertici politici regionali. Abbiamo trovato il suo nominativo sull’albo e non c’è stato nessun condizionamento esterno o suggerimento. Solo successivamente abbiamo saputo dei suoi impegni e appartenenze politiche. Colgo l’occasione per fugare ogni dubbio sulla professionalità e la trasparenza con cui ha operato sin d’ora il collega Ciarniello il quale, sottolineo, non ha nessun potere decisionale.
Annibale Ciarniello. (sospiro profondo e mezzo sorriso). Non so perché ma è una domanda che aspettavo questa domanda. Non nascondo la mia amicizia personale con l’Assessore Vitagliano ma nella fattispecie non vi è stata alcuna interferenza sia nell’assegnazione dell’incarico e sia in questa fase pre-processuale. I miei unici contatti, oltretutto solo telefonici, sono stati con i colleghi della E.T.I. per cui lavoro e che rappresento.
Con queste premesse, non del tutto rosee, ci si avvicina alla fatidica data del 29 Febbraio. Riusciranno i legali dello Zuccherificio e della Regione Molise a convincere la E.T.I. della bontà del loro piano di rientro e di rilancio dello stabilimento saccarifero? Oltre alla E.T.I. ci saranno altri creditori che hanno inoltrato in questi mesi istanza di fallimento? Se così fosse di quanto aumenterebbe il debito? E se fosse fallimento che fine faranno gli operai?