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ELEZIONI MOLISE/ Per il centrosinistra ok definito di Di Pietro

di Alessandro Corroppoli

Mentre le cronache politiche nazionali sono tutte incentrate sull’approvazione della manovra economica, in Molise si è alla vigilia delle consultazioni politiche per il rinnovo del Consiglio Regionale. Lo scorso fine settimana si sono svolte le primarie del centrosinistra che hanno incoronato quale leader candidato Presidente il presidente di Unioncamere Paolo di Laura Frattura,  il quale con molta probabilità se la dovrà vedere con il governatore uscente il pluri inquisito Michele Iorio.  Entrambe le coalizioni, i partiti che ne fanno parte, sono in difficoltà nella composizione delle liste per il listino proporzionale e di riflesso nel cosiddetto gratta e vinci, ovvero il listino maggioritario.

 

Nel centrodestra del governatore Michele Iorio due sono i fatti da sottolineare. Il primo è l’ennesimo abbandono eccellente, il consigliere regionale Gennaro Chierchia,  avrà un posto nell’Alternativ@ di Roberto Ruta mentre il secondo riguarda il partito del Presidente della Camera, Gianfranco Fini, Futuro e Libertà che è alle prese con l’isolamento politico in cui si trova il suo coordinatore regionale Quintino Pallante e l’imposizione del segretario politico nazionale del Pdl Angiolino Alfano che ha indicato per il listino del presidente quel Giovancarmine Mancini (La Destra), che pochi mesi fa definiva Michele Iorio Rais, proprio a discapito di Fli e di Pallante. A far compagnia a Mancini ci dovrebbe essere il senatore Ulisse di Giacomo, che proprio qualche giorno fa mentre in Senato si discuteva delle sorti del Paese lui totalmente avulso alla discussione in corso ha pensato bene  “elegantemente” di dare  della mignotta alla coordinatrice regionale dell’API Erminia Gatti la quale gli ha fatto recapitare una querela. Il senatore lascerebbe il suo posto parlamentare e la candidatura alle politiche del 2013 all’eurodeputato Aldo Patriciello andando di fatto a rinsaldare quel legame, tutto interno alla Pdl, con l’imprenditore venafrano che negli ultimi tempi si era un pò sbriciolato.

Mentre nel centrosinistra Paolo di Laura Frattura – dopo la debacle della conferenza stampa dei giorni scorsi, dove è stato lasciato solo con Antonio D’Ambrosio (sembra che Petraroia e Romano lamentino troppa autonomia del candidato Presidente e allo stesso tempo chiedono quel riconoscimento politico che permetterebbe a Petraroia, ad esempio, di essere capolista nelle fila del Pd mentre a Romano un peso politico da utilizzare nelle decisioni di coalizione ma c’è anche chi vocifera che i due consiglieri regionali non si siano presentati perché avrebbero voluto un’investitura ufficiale istituzionale da parte del candidato Presidente) – questa mattina (ieri ndr..) intorno alle 11.30 si è presentato insieme ad Antonio Di Pietro, presso la sede dell’Idv, per una conferenza stampa congiunta.

Ad aprire le danze è stato l’onorevole di Montenero il quale ha dapprima fatto i complimenti a Di Laura Frattura per la vittoria alle primarie e immediatamente dopo ha confermato la tesi secondo cui se a vincere le primarie fosse stato uno dei traditori (D’Ascanio o Romano) l’Idv con molta probabilità avrebbe fatto corsa a sé: ”abbiamo atteso l’esito delle primarie ed abbiamo valutato chi fosse”. Dopodiché si è espresso per l’unità del centrosinistra: “rispettiamo la scelta democratica dei cittadini  e, in un sistema bipolare, pigliamo l’impegno a costruire una coalizione di centrosinistra riformista in linea con quello che accade a livello nazionale”. Infine, consegna le chiavi decisionali al presidente di Unioncamere in merito alla costruzione del listino (forse dovuto al fatto dell’attuale pochezza politica dell’Idv regionale data in forte ribasso in termini percentuali) e  invita lo stesso a costruire una propria lista civica. Inoltre, sottopone all’attenzione del presidente Di Laura Frattura il programma “ideale” per la rinascita regionale: “invitiamo alla discussione e proponiamo il dialogo a tutte le forze in campo per una più ampia convergenza possibile sui nostri punti ma senza volerli imporre a tutti i costi”. A questo punto interviene il candidato Presidente il quale ringrazia per l’apertura o meglio per l’accordo raggiunto e invita tutti a fare squadra ma allo stesso tempo annuncia che farà leva su chi condividerà metodi e strategie di lavoro. È un avvertimento,  un aut aut a chi come i consiglieri candidati alle primarie ne lamentano la troppa autonomia e il loro conseguente poco coinvolgimento?

Nel frattempo continuano ad arrivare i nomi dei candidati. Nel Partito Democratico è quasi certa la candidatura di Aufiero Fiore mentre in Sinistra e Libertà è ormai ufficiale quella del dottor Mino Dentizzi. Simone Coscia (Partecipazione Democratica) sarà uno dei candidati della Lista di Massimo Romano pare senza l’avallo del senatore Astore. A sinistra è sempre più vicino un accordo elettorale smentendo così voci che vorrebbero la sinistra radicale  capeggiata da Nicola D’Ascanio come terzo incomodo. Terzo incomodo che dovrebbe essere rappresentato dal Movimento 5 Stelle che proprio questa mattina (ieri ndr) era in piazza per distribuire materiale informativo relativo al loro programma di governo regionale. Qui i primi indizi darebbero favorito come candidato presidente il giovane Antonio Federico.

Viceversa regna il più totale silenzio sulla composizione del listino: le quotazioni del sindaco di San Martino In Pensilis, Vittorino Facciolla, sono a ribasso, mentre l’unico che sembra sicuro di un posto è Matteo Russo segretario regionale di Confartigianato, carica dalla quale si è dimesso proprio per essere a disposizione del presidente di Unioncamere.

Concludiamo con un piccolo increscioso episodio avvenuto alla conferenza dell’Idv di questa mattina (ieri ndr). Fatto da imputare alla poca serietà del proprio ufficio stampa il quale prima fa sapere che il Presidente Antonio Di Pietro non avrebbe rilasciato interviste in privato ma poi, di fatto organizzandone una per un giornale forse più simpatico degli altri. Noi de L’Infiltrato non vogliamo essere simpatici ma credibili e non facendo del vittimismo ci auguriamo che tali episodi di spicciolo favoritismo non accadano più.