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BALLOTTAGGI/ Comunali Isernia, Iorio in caduta libera: tu quoque, Brute…

La figura politica di Rosa Iorio sembra in caduta libera. È vero che gli altri candidati sindaco hanno ottenuto tutti insieme poco più del 7%, se si esclude Raffaele Mauro, ma è anche vero che nessuno di loro ha scelto di schierarsi al fianco della sorella del governatore. Gianni D’Uva, Ennio Mazzocco e Raffaele Mauro resteranno equidistanti, Giuseppe Laurelli e Giovanni Muccio hanno indirizzato i loro elettori a scegliere Ugo De Vivo per il cambiamento della città.  Numeri alla mano si dovrebbe già conoscere il nome del sindaco di Isernia. Ma attenzione all’astensione…

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di Viviana Pizzi

Nessun apparentamento ufficiale. Questo è quanto emerge dal quadro politico delle elezioni di Isernia a una settimana dal ballottaggio. Nessuno tra Rosa Iorio e Ugo De Vivo si è rivolto alle altre liste per rafforzare il proprio potere elettorale. Ma gli altri hanno un pensiero politico, che potrebbe non spostare affatto il baricentro delle comunali pentre per il 20 e 21 maggio.

Un dato emerge prepotente: nessuno dei candidati al primo turno ha dichiarato appoggio a Rosa Iorio. Neppure informale. Segno è che il nome Iorio è davvero un macigno grosso che toglie voti alla figura di Rosa. Che se si fosse chiamata con un altro nome e avesse portato avanti la stessa campagna elettorale e con gli stessi candidati a consigliere avrebbe sbaragliato la concorrenza e oggi siederebbe già sullo scranno più alto di Palazzo San Francesco.

Ma il suo cognome non è più sintomo di garanzia per gli elettori pentri. E per questo ha un’altra settimana di campagna elettorale da portare avanti. Come lo farà? Con gli stessi appoggi che aveva prima. Le sue liste e il fratello Michele, che lavora per questa vittoria a bordo di un sottomarino. Senza farsi vedere troppo ma interessando tutte le persone che operano per lui.

Non appoggia Rosa Iorio neppure Gianni D’Uva. Che ha avuto non poche difficoltà nello scegliere la sua posizione. Prima di decidere si è incontrato con gli appartenenti della sua lista per portare avanti una posizione unitaria. A Isernia lo sanno tutti: metà dei candidati erano espressione del centrosinistra e l’altra metà di centrodestra. Ma alla fine si è trovata la quadra del cerchio.

D’Uva non appoggerà nessuno formalmente. “Abbiamo deciso tutto all’unanimità – ha sottolineato il candidato sindaco – Ci eravamo proposti come alternativa sia al centrodestra che al centrosinistra. Dobbiamo mantenere questa posizione se non altro per uno spirito di coerenza. Vogliamo solo lanciare una proposta a chiunque vinca le elezioni. Saremo a disposizione per cercare soluzioni al federalismo fiscale. Che sarà un problema serio per la città di Isernia quando le norme verranno applicate. Lo faremo per il bene della città senza chiedere nulla in cambio”. Gianni D’Uva lascerà liberi i suoi elettori. Potranno decidere se e per chi votare. Ma lo stesso candidato sindaco ha anche analizzato il voto del primo turno elettorale.  “Se prendiamo ad esempio le elezioni regionali – ha dichiarato D’Uva – vediamo che i miei candidati di orientamento di centrodestra nulla hanno tolto alla coalizione di Rosa Iorio, che ha ottenuto gli stessi voti del fratello Michele. Non mi aspettavo certo di pescare voti nel centrosinistra ma così è avvenuto. Non sono riuscito a indebolire la famiglia Iorio”.

Giuseppe Laurelli si sbilancia e la sua posizione è pro De Vivo. “Non ho mai nascosto la mia appartenenza politica – ha dichiarato Laurelli – si è sempre saputo, non è un mistero, che sono più vicino alle posizioni politiche del centrosinistra. Non ho avuto contatti ufficiali con Ugo De Vivo ma non avevo mai pensato di apparentarmi. Non mi interessano le posizioni di potere ma spero che la partita se l’aggiudichi il centrosinistra per dare il giusto segnale di cambiamento alla città di Isernia”.  Chi invece ci ha invitati a vedere la sua pagina facebook per capire che resta equidistante è il candidato di Coscienza Civica Ennio Mazzocco. “La lista, coerentemente con la propria impostazione politica sempre manifestata nel confronto elettorale – ha dichiarato Mazzocco – conferma la propria posizione di equidistanza dai partiti del centro-destra e del centro-sinistra e, pertanto, dichiara per il ballottaggio libertà di coscienza per i propri candidati e per quanti hanno espresso adesione al progetto e alla proposta politico-programmatica del movimento ” Coscienza Civica“. Tuttavia, alla luce anche dei riscontri negativi e del conseguente giudizio critico sull’operato dell’amministrazione uscente di centro-destra, tra l’altro ampiamente evidenziati durante la campagna elettorale e da ultimo stigmatizzati anche dalla Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo per il Molise, “Coscienza Civica” auspica, nell’interesse della Città, un risultato finale nel segno del cambiamento e della discontinuità”.

Una battaglia politica contro il sistema di Michele Iorio sarà invece quella del candidato sindaco Giovanni Muccio. Anche lui come Mazzocco ha scelto facebook per far conoscere al resto del mondo (isernino) il suo pensiero in merito alle elezioni comunali di Isernia. “Il Guerriero Sannita, a prescindere l’apparentamento che non gli interessa minimamente – ha dichiarato –  condurrà una battaglia contro il sistema di potere del governatore Iorio, della sorella Rosetta e di tutta quella pleteora di personaggi che pensano al loro tornaconto personale e non al bene del popolo. Gli isernini, dovranno decidere se questo sistema ha prodotto benefici per il popolo o solo per una ristretta cerchia di amici potentati”.

Raffaele Mauro ha invece confermato, in poche parole, quanto già dichiarato nei giorni scorsi: “Non mi vendo per un piatto di fagioli”.

Una posizione che ci si doveva aspettare da chi si è opposto alla candidatura di Rosa Iorio, da un ex presidente della Provincia che di fatto ha spaccato il centrodestra, portando gli elettori di quell’area a chiedere le dimissioni di Luigi Mazzuto, attuale Presidente provinciale in quota Pdl. Reo secondo loro di non aver saputo tenere insieme la coalizione. Semmai dovesse accadere il peggio per lui e per il senatore Di Giacomo inizierà davvero la resa dei conti. In molti chiederanno le loro teste.