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Alessandra Moretti ha tradito Bersani e il Pd? Nel 2007 si candidava con Forza Italia…

La Moretti, nel 2007, si candidò in una lista chiamata under 35, in contrapposizione con l’allora Ulivo e in appoggio dell’ex coordinatore regionale di Forza Italia del Veneto Giorgio Carollo.

 

Alessandra Moretti, nominata nel 2012 portavoce dell’Italia Bene Comune, è stata accusata di aver tradito il partito. Lo ha dichiarato lei stessa dicendodi aver votato scheda bianca al primo appuntamento di quello che è ormai conosciuto come Romanzo Quirinale. Ha boicottato gli ordini di scuderia non appoggiando la linea dell’ormai dimissionario Pierluigi Bersani.

PROVINCIALI VICENZA: LA MORETTI SI CANDIDA CON L’EX BERLUSCONIANO CAROLLO

Perché lo ha fatto? Il motivo può essere facilmente ricercabile negli archivi dell’enciclopedia elettronica wikipedia. La sua carriera politica infatti non è limpida come sembra. Si butta nella mischia nel 1989 diventando la prima segretaria donna dell’Associazione Studenti di Vicenza.

Quello che forse non tutti sanno è avvenuto nel 2007. Quando si candida alle elezioni provinciali della sua città in una lista chiamata under 35 che sosteneva la candidatura di Giorgio Carollo. Chi era costui? Altro che il coordinatore del movimento politico Veneto per il Partito Popolare Europeo. Nelle liste a sostegno dell’uomo c’era la Democrazia Cristiana, la Liga Veneta, Di Pietro Italia dei Valori e l’Udeur popolari. Niente Ulivo e niente antesignani del Partito Democratico che sostenevano Pietro Maria Colloreda.

Carollo comunque non era un uomo di sinistra perché dal 1998 fino al 2005 era che il coordinatore regionale di Forza Italia nel Veneto che lasciava per contrasti nella presentazione delle liste proprio in occasioni delle provinciali . Una donna, quindi la Moretti, che ha un passato fatto di inciucio con forze esterne al Partito Democratico. Che probabilmente l’hanno spinta a non voler votare Franco Marini come Presidente della Repubblica.

NEL 2008 IL PASSAGGIO AL CENTROSINISTRA E ALLA CORTE DI BERSANI

La Moretti si candida l’anno dopo alle elezioni amministrative del Comune di Vicenza nella lista civica di centrosinistra “Variati sindaco” ottenendo 192 voti e non venendo eletta. Viene nominata però vicesindaco e assessore esterno all’istruzione e alle politiche giovanili del Municipio. Nel 2009 arriva alla corte del Pd nella direzione nazionale occupandosi principalmente di scuola nell’ambito del forum sull’Istruzione.

Dopo aver appoggiatoPierluigi Bersanialle  primarie  è stata nominata insieme aRoberto Speranzae Tommaso Giuntellaportavoce del Comitato nazionale. A febbraio viene eletta alla Camera dopo la candidatura con il Pd nella circoscrizione Veneto 1.

Intenzionata a rassegnare le dimissioni dalla carica di vicesindaco ed assessore comunale, accetta la richiesta del sindaco Achille Variatidi rimanere in carica fino al termine del mandato (che scadrà a maggio 2013 dicendo di rinunciare allo stipendio da amministratore locale.

Da bersaniana doc nessuno si sarebbe atteso da lei un tradimento di cotanta specie e palesato anche ai microfoni della stampa nazionale. Ma così purtroppo è stato, perché proprio il suo non voto a Marini ha portato lo scherno nel Pd quando dal Pdl hanno sostenuto la sconfitta di Bersani partendo proprio dal voto mancato della sua portavoce.

UN AVVOCATO  CHE INSEGNA SENZA ABILITAZIONE NELL’ISTITUTO DOVE SUO PADRE ERA DIRETTORE

Chi è Alessandra Moretti e come è arrivata alla nomina negli organi del settore istruzione del Pd se lo chiedono in molti. Nessuno però si attende la risposta che sempre wikipedia ha fornito. Dal 2001 dopo la laurea in Giurisprudenza con tesi in criminologia ha svolto la professione di avvocato.

Dal 2002 al 2008, sei anni in totale però, è stata docente non abilitata per i corsi regionali di diritto del lavoro e di tutela della donna. Già questo lascia più di un sospetto ma se si aggiunge che l’Istituto dove prestava servizio aveva come dirigente il padre Sergio getta più di un’ombra per chi si occupa di istruzione nel Pd ma che in realtà è arrivata a un incarico del genere soltanto per avere un genitore nel ramo.

LA CONTRADDIZIONE DOPO SEI ANNI: MAI CON BERLUSCONI

E’ questo il profilo di uno dei 200 impallinatori di Franco Marini a cui oggi sono andate le frecciate di Bersani. Cosa ha dichiarato oggi dopo lo sfogo del suo segretario dimissionario: “Con Berlusconi mai ora è un’altra stagione, ho chiesto al segretario di restare. Ho votato scheda bianca per non andare al voto con un gruppo parlamentare spaccato”. Peccato che con un berlusconiano si è candidata nel 2007 molto prima di arrivare dal Veneto a Roma.