TRENI CAMPOBASSO ROMA/ La Regione Molise paga, la Regione Lazio usa (e abusa)
Anche in questi giorni di particolare caldo, i cittadini molisani sono costretti a viaggiare sulla tratta Campobasso-Roma in forti condizioni di disagio e, soprattutto, senza la possibilità di un posto a sedere dalla capitale a Cassino. Tutto questo accade anche se nell’ultimo accordo di programma tra la Regione guidata da Renata Polverini e Trenitalia non è previsto il pagamento di alcunché per la tratta ferroviaria Roma-Cassino-Campobasso. I passeggeri si chiedono: “Perché non eliminare la fermata di Cassino?”. Noi giriamo la domanda a Trenitalia e alla Regione Molise.
di Viviana Pizzi
Ancora un’odissea sui treni Campobasso-Roma. Nel bel mezzo del solleone, alle 14.08, il treno che parte dai binari bis della stazione Termini è pieno zeppo. Fino a Cassino non c’è posto nemmeno per respirare, nonostante venga utilizzato il “Minuetto”. Solo una volta scesi alla stazione laziale la musica è cambiata. I viaggiatori sono riusciti a trovare posto a sedere anche se l’aria condizionata stentava a partire. Ma non finisce qui. Proprio perché il motore del treno era stato eccessivamente sforzato, tra Vinchiaturo e Campobasso la motrice si è fermata nei campi per circa cinque minuti, scatenando moltissime lamentele tra i passeggeri (o superstiti?). E qualcuno si è anche lagnato della fermata del treno a Cassino.
“Perché mai dovrebbero usare i nostri treni per muoversi – hanno obiettato – se questi treni vengono pagati da molisani e dovrebbero servire i molisani?”
In effetti la Regione Molise spende ben 17 milioni di euro all’anno, in base all’accordo con le ferrovie dello Stato stipulato nel 2008 e valido fino al 2014, per garantire ai propri cittadini viaggi sereni e tranquilli.
A questo punto abbiamo pensato di informarci su quanto avviene nel Lazio e se davvero è necessaria la fermata a Cassino dei treni che collegano Roma al Molise. In base all’accordo di servizio tra la Regione Lazio e le ferrovie dello Stato non è previsto nulla sulla corsa Roma-Cassino–Campobasso. Che tradotto significa: Polverini & co. non sborsano un centesimo per la tratta che raccorda la capitale al Molise ma i suoi cittadini la utilizzano, a danno dei molisani, costretti a pagare per un servizio di pessima qualità.
In effetti il contratto di servizio tra il Lazio e le FS costa 320 milioni annui ma non comprende questa tratta che anche i laziali usano per spostarsi. I servizi regionali dovrebbero infatti permettere lo spostamento di 360 mila viaggiatori che circolano su una rete ferroviaria lunga 1012 Km. Ecco quali sono le linee ferroviarie che interessano l’accordo tra Regione Lazio e Trenitalia:
• FR 1: Orte – Fara Sabina – Roma – Fiumicino
• FR 2: Roma – Tivoli – Pescara
• FR 3: Roma – Cesano – Viterbo
• FR 4: Roma – Ciampino – Frascati/Albano/Velletri
• FR 5: Roma – Civitavecchia – Pisa
• FR 6: Roma – Cassino – Caserta
• FR 7: Roma – Formia – Napoli
• FR 8: Roma – Nettuno
• Roma Termini – Fiumicino Aeroporto (servizio “Leonardo Express”)
• Priverno Fossanova – Terracina
• Avezzano – Sora – Roccasecca
• Orte – Viterbo
• L’Aquila – Rieti – Terni
Effettivamente un collegamento per Cassino è pagato dal nuovo accordo tra i due enti. Ma è quello che arriva a Caserta e non c’è traccia della corsa Roma – Cassino – Campobasso che, come si legge anche sui treni Minuetto che collegano Roma col Molise, viene pagata da Palazzo Moffa.
E allora ci chiediamo nuovamente, sempre il bene dei viaggiatori molisani che da Roma a Campobasso spendono la bellezza di dodici euro e novanta per un viaggio di tre ore e mezzo (quando va bene..), se è il caso di tenere ancora in vigore la fermata per Cassino. Perchè il molisano che paga regolarmente il biglietto deve rischiare di farsi (quando va bene…) un’ora e mezzo di viaggio senza posto a sedere e senza aria condizionata, mettendo anche a rischio la propria salute?
Ci sembra molto logica e lucida la richiesta di alcuni viaggiatori di istituire corse che fermino soltanto in Molise oppure di sopprimere la fermata per Cassino sui treni da Roma a Campobasso, garantendo così che solo viaggiatori molisani possano effettivamente salire sul treno. E non rischiando quello che una viaggiatrice ci ha raccontato.
“Dovevo prendere il treno alle 19.02 da Roma – ci ha rivelato – qualche mese fa, ma a causa dell’eccessivo sovraffollamento il capotreno non mi fece salire costringendomi ad aspettare un’ora in stazione e ad arrivare a Bojano quando era già buio”.
Situazioni al limite della tollerabilità che noi abbiamo anche filmato più volte. Ma dopo alcuni mesi dalla nostra prima inchiesta non viene è stata affatto risolta. Anzi diventa sempre più rovente.