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OSPEDALE ISERNIA/ 175 mila euro per…i filtri dell’acqua: Iorio è finito, lo “iorismo” no

La formula è semplice. Iorismo = Gli uomini del sistema * I soldi dei contribuenti molisani. E visto che in tanti anni di onorata carriera il Presidente della Regione Molise Michele Iorio ha piazzato i suoi uomini qua e là, lo iorismo – così come il berlusconismo – è ancora vivo e vegeto. Checché ne dica qualche politicante di periferia. Quando siamo tornati sul luogo del delitto (quell’Ospedale di Isernia dove le sale operatorie non possono essere usate causa mancanza di ascensori) dopo la nostra inchiesta finita sui media nazionali – dal Corriere al Tg5, da Pomeriggio Cinque a Vanity Fair – ci aspettavamo di trovarlo, quel maledetto ascensore. E invece il denaro pubblico, come spesso accade, viene sperperato. Come? Acquistando filtri per l’acqua alla la modica cifra di 175 mila euro annui…

di Andrea Succi

Di ascensori per accedere alla sala operatoria nemmeno l’ombra. Ma i filtri dell’acqua, quelli non mancano mai. O meglio: non ci sono mai stati ma da qualche giorno pare sia questa la priorità dell’Asrem per gli Ospedali di Isernia e Venafro. La nostra inchiesta sul veleno per topi all’interno del blocco operatorio unico di Isernia – quello per cui sono stati spesi milioni di euro e che risulta inutilizzabile perché manca l’ascensore per trasportarvi i pazienti – risale ad un mese fa circa.

Era il 16 maggio quando abbiamo pubblicato il video-infiltrato e a distanza di oltre venti giorni siamo tornati sul luogo del delitto. A vedere l’effetto prodotto da quello scandalo di portata nazionale. L’ascensore non c’è, in compenso abbiamo potuto constatare che ci si sta organizzando per rendere l’acqua cristallina.

Con provvedimento (n° 656, 30 maggio 2012) del Direttore Generale dell’Asrem Angelo Percopo – a firma dello stesso Percopo, del Direttore Sanitario Giancarlo Paglione e del Direttore Amministrativo Gianfranca Testa – si stabilisce di affidare alla “Ditta Evomed s.c. (ex Formed) con sede in Casacanditella (CH) la fornitura di sistemi filtranti idrici per gli stabilimenti ospedalieri di Isernia e Venafro.”

Nello specifico si prevede che “l’intera fornitura full service”, comprensiva di “servizio post-vendita”, dispone 121 filtri “al mese” – 80 per Isernia e 41 per Venafro – per la modica cifra di 174.240 € annui.

Qualcuno si starà chiedendo quali sono le motivazioni che hanno spinto l’Asrem a realizzare questo investimento. Parola chiave: prevenzione. Che nella delibera viene espletata così: “si è ravvisata l’opportunità di accogliere la richiesta di fornitura di sistemi filtranti per impianti idrici, pervenuta dal P/O di Isernia/Venafro, quale misura di prevenzione e protezione dai rischi di contaminazione da legionella e da altri agenti microbici.

Che ci sia il rischio di un’epidemia imminente? O peggio di una pandemia, magari in corso “a nostra insaputa”? Ovviamente in Ospedale nessuno è a conoscenza né del rischio infettivo né tantomeno della fornitura risolutrice. Anche perché, scavando nella memoria storica di chi vive il nosocomio dalla nascita, quindi dai lontani anni ’60 – fu intitolato a Ferdinando Veneziale “con delibera n. 34 del 9 marzo 1967” – nessuno ha ricordi sulla presenza dei filtri per l’acqua. Non ci sarebbero mai stati, insomma.

Perché quindi questo impegno di spesa così urgente in una situazione così precaria?” si chiedono alcuni operatori sanitari. La domanda, però, cadrà nel vuoto fino a quando i responsabili del provvedimento non faranno pervenire la loro risposta.

E torniamo quindi allo iorismo iniziale e a quegli uomini “piazzati qua e là”, visto che tra i dirigenti firmatari della delibera troviamo il Direttore Generale dell’Asrem Angelo Percopo, indicato proprio da Michele Iorio in seguito ad una battaglia estenuante con il predecessore Sergio Florio, silurato per il “caso Huscher”.

Percopo si era fatto notare allorquando si rese necessario riportare a casa il “figliuol prodigo” Luca Iorio, vincitore di un concorso a Rovigo e subito dopo, causa probabile incompatibilità con l’ambiente leghista, richiamato nel natio Molise. Come far tornare il disagiato Luca in men che non si dica, nonostante il blocco delle assunzioni causa piano di rientro per disavanzo sanitario?

Lo racconta Antonio Sorbo, autore del libro inchiesta sulla (mala) sanità molisana “La Banda del Buco”: “L’artefice è il direttore generale dell’Asrem, Angelo Percopo, nominato al vertice dell’Azienda Sanitaria Regionale del Molise dal padre di Luca (Michele Iorio, ndr). Percopo il 22 febbraio 2011 tra un’emergenza e l’altra, tra un taglio e l’altro, ha trovato il tempo di riunire il direttore amministrativo e il direttore sanitario dell’Asrem, Gianfranca Testa e Giancarlo Paglione ed ha adottato il provvedimento n. 194. Che dice questo provvedimento? Semplice. Dispone che Luca Iorio torni a casa.”

Oltre a Percopo, quindi, spuntano – ancora una volta – Gianfranca Testa e Giancarlo Paglione.

La prima, Gianfranca Testa, di origine venafrana, fu definita da Antonello Caporale, nella parentopoli dedicata al Governatore pubblicata su “Repubblica”, “una collega di area politica”: “candidata alle elezioni comunali di Isernia con la lista civica (voluta da Michele Iorio) “Progetto Molise”, è stata da poche settimane (l’articolo risale al febbraio 2009, ndr) nominata direttrice del distretto sanitario di Venafro”. È sicuramente una coincidenza il fatto che in seguito abbia beneficiato di un ulteriore scatto di carriera, assumendo l’incarico di Direttore Amministrativo dell’Asrem.

Il secondo, Giancarlo Paglione, è un fedelissimo di Iorio. Anche lui potrebbe essere definito “collega di area politica”, a tal punto che nel maggio 2011 viene attenzionato da un’interrogazione parlamentare a risposta scritta (4/05251) a firma del Senatore democratico Roberto Della Seta. Motivo?

Il giorno 8 maggio 2011 il direttore generale e il direttore sanitario dell’ASREM hanno partecipato a un’iniziativa elettorale comunale insieme al commissario ad acta, parlamentari e amministratori regionali, come si evince dalle foto pubblicate sul portale telematico Altomolise.” In sostanza Paglione si era accomodato in prima fila ad una convention del Pdl, svoltasi ad Agnone (in provincia di Isernia), in compagnia non solo di Percopo ma anche del Presidente Iorio, del Senatore Di Giacomo, del Deputato De Camillis e di altri nomi blasonati del centrodestra molisano. Assoluta fedeltà allo iorismo, quindi.

Detto questo, non va sottovalutato il fatto che direttrice sanitaria dell’ospedale isernino – dove gli ascensori non funzionano ma in compenso si acquistano filtri dell’acqua per 175 mila euro – risulti essere Luciana De Cola, moglie di Vincenzo Bizzarro, consigliere regionale del Pdl e cugino del Presidente Iorio.

Resta ancora un mistero da chiarire: chi è la Evomed s.c. (ex Formed) cui è stata appaltata la ricca fornitura dei filtri, con sede in Contrada Val Di Foro 44, a Casacanditella, comune di 1.400 anime in provincia di Chieti?