DANIELA SANTANCHÈ STORY/ Inchiesta sulla donna verticale che difende e condiziona il Premier
Prima ad Annozero, poi ad Agorà. Daniela Garnero, in arte Santanchè (è il cognome dell’ex marito) oramai, non ha più freni, non sopporta che si dica che Silvio Berlusconi abbia pagato donne per del sesso. Eppure una tempo fa non la pensava esattamente in questo modo. Una volta proprio non digeriva l’uomo Berlusconi, prima ancora che il politico. Ricostruiamo la sua storia politica – e non solo – per spiegare questa improvvisa metamorfosi.
Attacca, critica, strilla, offende, abbandona le trasmissioni “faziose”. Tutto per amore di un “capo” per il quale – abbiamo visto – farebbe di tutto. Oggi, dunque, ci siamo accorti di avere davanti una Daniela Santanchè infervorata, una Daniela Santanchè che sbraita, si alza e se ne va.
Ma la sua storia è complessa, coniuga l’attività imprenditoriale a quella politica, dove ha messo in scena una metaforosi mirabilante, trasformandosi da ex fascista – o comunque di una destra a tratti estrema – a moderata predellina con il gusto del killeraggio mediatico, l’odio profondo per Gianfranco Fini, l’amore per la bella vita e le amicizie border line.
Una donna con le palle – come si è definita più volte – o una donna con il fiuto per gli affari e gli interessi personali?
Chi è davvero Daniela Santanchè,l’unica che riesce a plagiare il Premier fino a condizionarne le scelte e per questo mal vista dall’entourage maschile dell’utilizzatore finale?
Nell’inchiesta curata da Carmine Gazzanni entreremo nel mondo dorato e ambiguo di una donna che fa quantomeno discutere.
La metamorfosi politica
Come unire l’utile al dilettevole: impresa e killeraggio mediatico
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