SCENARIO/ Politica molisana in subbuglio. Iorio, Patriciello, Melogli, Sorbo, Leva, chi vincerà?
Il Molise in questi giorni è attraversato da questioni (sulle quali anche noi abbiamo detto e scritto tanto) che trascendono la politica stessa: eolico selvaggio, rifiuti tossici, infiltrazioni camorristiche. Ma in sottotraccia la questione politica, viste le imminenti tornate elettorali, è quanto mai presente. Anche se i risvolti, ai più, rimangono ancora poco chiari.
Iniziamo dal centrodestra. Proprio nei giorni scorsi abbiamo assistito ad una nuova bocciatura per l’esecutivo regionale: il rendiconto generale per l’anno 2009 è stato sonoramente bocciato dalla prima commissione consiliare Bilancio. Una bocciatura rivolta, innanzitutto, all’Assessore del bilancio regionale Gianfranco Vitagliano, primo responsabile dello sforamento del patto di stabilità per una cifra che si aggira sui 131 milioni di euro. Ma questa è soltanto l’ultima di una serie di figuracce che la giunta sta collezionando: dalla sanità (non si contano qui i veti posti dal tavolo interistituzionale), alla ricostruzione per il terremoto (in alcuni paesi – quelli che non sono finiti sotto la luce dei riflettori – ancora in alto mare), fino alle recenti scottanti questioni riguardo l’eolico selvaggio e i rifiuti tossici che pare stiano arrivando dalla Campania. Questioni sulle quali, a parte lo sprazzo di qualcuno, nessuno ha lasciato dichiarazioni forti. Anzi, semmai si è cercato di nascondere piuttosto che denunciare una realtà che, invece, è sotto gli occhi di tutti: “Questa regione non è l’eldorado delle mafie” (Iorio).
Intanto, però, anche nel centrodestra, tra un disastro e l’altro, si pensa alle elezioni. E Michele Iorio si sta muovendo personalmente. E allora ecco il quanto mai insolito riavvicinamento al nemico di sempre Aldo Patriciello. Insolito per due motivi: innanzitutto i due hanno passato un’intera estate a lanciarsi accuse, provocazioni, dichiarazioni sconfessanti. “Il governo regionale in questi anni ha accentuato la presenza del pubblico nell’economia locale in modo anomalo”, diceva uno. E l’altro, per bocca di Di Giacomo, rispondeva: “On. Patriciello, la smetta di evocare ipotetici interventi delle Forze dell’Ordine e della Magistratura”, tirando in ballo anche Piedi d’Argilla che, mi si scusi il gioco di parole, è un po’ il “tallone d’Achille” dell’europarlamentare. In più, non bisogna dimenticare che l’operato di Iorio è stato sconfessato anche dal fido cognato di Patriciello, Mario Pietracupa, che a fine estate decise di abbandonare questa maggioranza , denunciando “il sistema clientelare che Iorio rappresenta”.
Ma Michele Iorio si sta muovendo anche in un’altra direzione, ovvero riunendo amici e persone a lui vicine in quello che oramai è conosciuto come il “partito dei sindaci”, nella speranza che, sulla scia dei primi cittadini, anche gli altri seguano l’esempio autorevole. Hanno aderito già diversi sindaci della Provincia di Isernia, con in testa Gabriele Melogli, pronti a garantire un saldo appoggio a Michele Iorio, sebbene la legge ci dica sia ineleggibile – almeno stando a quanto stabilisce l’articolo 2 della legge n. 125 del 2 luglio 2004 che fissa la “non immediata rieleggibilità allo scadere del secondo mandato consecutivo del Presidente della Giunta regionale eletto a suffragio universale e diretto, sulla base della normativa regionale adottata in materia”.
A questo punto, però, sorge spontanea una domanda. Iorio si sta mobilitando con tutti i mezzi a sua disposizione. Ma, per ora, sono tutte mobilitazioni che fanno rilievo sulla “persona – Iorio”, più che sullo “Iorio – uomo di spicco del Pdl”. Che dietro ci sia la possibilità che il partito di Berlusconi, dopo anni di disfatte, stia pensando di scegliere un candidato nuovo?
Ma intanto anche nel partito vendoliano si parla di addii. Dopo le varie diatribe che hanno caratterizzato i congressi provinciali (specie quello di Isernia), si vocifera che Antonio Sorbo sia vicino a lasciare il partito che lui portò alle scorse provinciali a grandi risultati (il 7%) e a passare alla corte di Antonio Di Pietro. Dal partito arrivano subito le smentite: lo stesso leader dell’Idv a tal proposito ha liquidato le domande dei giornalisti affermando di non saperne nulla. Ma sono forti le voci secondo cui non è casuale il fatto che la segreteria del partito non abbia svelato alcun nome sul probabile candidato alle regionali: se Sorbo passasse all’Idv sarebbe plausibile una sua candidatura alle primarie del centrosinistra. Per due motivi: Nagni pare sia destinato ad essere il candidato alle provinciali di Campobasso e dunque Sorbo non avrebbe ostacoli “interni”; ostacoli che invece incontrerebbe se rimanesse in Sel visto l’astio che si è venuto a creare con Natalini.
C’è da dire, però, che Antonio Sorbo smentisce categoricamente qualsiasi cambio di casacca.
In sostanza, Sorbo è al centro del dibattito politico, perchè è un nome molto più rassicurante e vincente dell’altro probabile candidato, il segretario del Pd Danilo Leva. E’ quasi scontato, comunque, che si vada incontro alle primarie per decidere chi sarà il candidato che cercherà di smontare il sultanato di Michele Iorio.