Calcio in tv a pagamento: qualcuno fa il furbo
Le televisioni sono state uno dei principali fattori della grande trasformazione del calcio, che si è trasformato da sport in grande business.
I tempi in cui le partite si ascoltavano in radio e in cui si attendeva in maniera spasmodica il 90° minuto per vedere i gol di giornata sono oramai passati da un pezzo, anche se ricordare il passato fa riemergere un’aura di semplicità e spensieratezza che con il passare degli anni si è persa.
Il calcio moderno ci regala partite a ogni ora del giorno, dando agli appassionati un grande menù da cui attingere e magari facendo venire il voltastomaco a chi si accontenterebbe di vederlo nel week end e durante le gare di coppe europee.
A farla da padrone sono quasi sempre le emittenti tv, che sono diventate di fatto le casse da cui tutti i club attingono la maggior parte del proprio fatturato.
Sono loro a decidere quasi sempre orari e giornate delle gare, talvolta anche a discapito dei tifosi, penalizzati da scelte che impediscono di recarsi allo stadio.
Non è un caso, infatti, che da quando le abitudini pallonare in Italia sono cambiate, gli impianti sportivi si sono svuotati sempre di più.
Inutile dire che a influire su questo fenomeno è soprattutto la possibilità di poter assistere comodamente dal divano di casa al match della squadra del cuore, ma anche le condizioni spesso fatiscenti e poco attraenti degli stadi italiani tengono ben a distanza i tifosi.
Con tanto calcio in tv, ovviamente, è necessario attrezzarsi di conseguenza.
Se è vero che di partite ne vengono trasmesse a iosa, è altrettanto vero che per vederle serve pagare.
Sì, perché a comandare il mercato calcistico, sono le emittenti a pagamento, le così dette pay-tv, che nei loro pacchetti offrono una scelta molto ampia tra tanti campionati italiani e internazionali.
Come si legge sul sito Eurosat, la prima a mandare in onda una partita a pagamento fu Tele+, a cui negli anni hanno fatto seguito con alterne fortune Stream, Mediaset Premium, fino ad arrivare a Sky e Dazn.
Nomi oramai molto abituali per gli appassionati di calcio, che spesso hanno dovuto arrovellarsi il cervello per capire, magari, come fare per poter vedere tutte le partite della propria squadra preferita tra campionato e coppe.
Non è stato insolito, infatti, che per assistere a tutti i match di una determinata squadra fosse necessario sottoscrivere non uno, ma addirittura due abbonamenti.
Una (brutta) abitudine che di certo non ha agevolato gli utenti, costretti a un esborso non indifferente per placare la fame di pallone.
Una situazione che si sta verificando proprio nel corso di questa stagione, in cui a Sky si è affiancata la neo arrivata Dazn, che ha acquistato i diritti per tre partite durante ogni giornata di campionato di Serie A.
Oltre al danno anche la beffa, perché la qualità delle immagini offerte da Dazn è di bassissima qualità.
Problemi dovuti essenzialmente alla modalità di trasmissione delle partite, che avviene tramite internet e non con il satellite.
Migliaia sono stati i commenti di utenti e tifosi inviperiti, che spesso hanno dovuto sorbirsi anche dei “buffering”, ossia dei fermo immagine durante lo svolgimento della partita, magari perdendo momenti fondamentali del match o ascoltando i propri vicini di casa esultare per un gol che avrebbero visto solo fra qualche minuto.
Il tutto aggravato anche da una Serie A di fatto già vinta dalla Juve a metà stagione, anche se gli appassionati di calcio potranno rifarsi con la Premier League che è ancora lungi dall’emettere il suo verdetto definitivo e per la quale, secondo Betway, il sito di scommesse di calcio online, è il Manchester City ad essere favorito alla vittoria finale con una quota di 1.36, contro il 3.25 del Liverpool (quote al 14 marzo 2019).
Tutte situazioni che hanno portato in molti a cercare vie traverse per non pagare.
Negli anni sono stati tanti i siti web che si sono attrezzati per fornire in maniera illegale ai tifosi il modo per assistere alle partite gratis.
Basta infatti conoscere i giusti indirizzi ed essere dotati di una buona connessione internet per poter godere di uno spettacolo che è un eufemismo definire di alta qualità, ma che comunque permette di non sborsare nemmeno un euro.
Il più famoso è probabilmente Rojadirecta, più volte chiuso in Italia, perché appunto violava le leggi in merito ai diritti di autore.
Ma sono tanti i siti in giro per il web a cui poter accedere, rendendo sempre più difficile il compito delle autorità, spesso impegnate in azioni atte a contrastare il fenomeno della pirateria.
Perché è bene ricordare che chi decide di accedere a questi siti rischia grosso, sia dal punto di vista legale che finanziario.