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SCENARIO MOLISE/ Chi ha perso: Iorio o il centrodestra?

Giovedì 17 e lunedì 21 maggio rappresentano la Caporetto della famiglia Iorio. Il Presidente si vede annullare le consultazioni dello scorso ottobre mentre la sorella Rosa, a distanza di soli quattro giorni, prende una scoppola elettorale di rutiana memoria. Però tra un’anatra zoppa e qualche cavallo in fuga il blocco clientelare creato da Michele Iorio in questo decennio è ancora lì a dettar legge. Ma allora è crollata la famiglia Iorio oppure è terminata l’era del centrodestra al potere?

di Alessandro Corroppoli

La vittoria di Ugo De Vivo assume un valore enorme se consideriamo al netto il peso elettorale dei partiti che lo hanno sostenuto. Ugo De Vivo come Paolo Frattura qualche mese addietro sono stati il plus valore della coalizione.  A far da sponda ai nostrani Wu Ming (arancione è il colore dei mandarini) sono state le tante spaccature che la coalizione dell’ex imperatore molisano ha perpetrato in questi mesi. La più clamorosa quella dell’ex presidente della provincia Raffaele Mauro. Ma nonostante ciò l’impianto portante della stessa ha subito solo una lieve scalfitura. A Palazzo San Francesco avrà la maggioranza consiliare che, se sommata agli uomini di Mauro, diventa la quasi totalità degli eletti. Quindi a perdere è Rosa Iorio. A perdere è Michele Iorio. A Perdere è la famiglia Iorio, non il centrodestra. Isernia è stato il crocevia, il punto di non ritorno per fare un balzo in avanti e iniziare una nuova narrazione politica che non veda più protagonista l’uomo a cui quasi tutti, in modo indistinto, in questa regione devono qualche grazie.

A dar manforte alla nostra tesi è l’assessore Filoteo Di Sandro il quale è l’unico della maggioranza ad esprimersi in maniera chiara netta e a caldo. Lo fa attraverso sulla pagina Facebook dove verga le seguenti riflessioni: “Abbiamo perso le comunali ad Isernia. Sarà difficile amministrare perché abbiamo più consiglieri eletti, ma, questa occasione ci spinge a fare una riflessione profonda sulla classe dirigente del centro destra, sulle strategie da mettere in campo, con uno sguardo al rinnovamento”. Proviamo a tradurre il Di Sandro pensiero: ragazzi abbiamo perso però siamo ancora maggioranza in città. Una maggioranza libera da Iorio è forte senza di esso. Ci basta cambiare la leadership e possiamo tornare a primeggiare senza problemi anche in regione.

Esageriamo? Non pensiamo anche perché la sconfitta, Rosa Iorio, pur di non ammettere le proprie debolezze si limita a dire: “La colpa della sconfitta è di chi ha mostrato il servizio video sull’Ospedale di Isernia.” Tradotto: la colpa è de L’Infiltrato. Ci permetta signora Iorio ma questo suo sputare sul nostro lavoro altro non è che uno sputarsi in aria. È si sa che spunta in aria…..

Ma oltre all’auto candidatura di Filoteo Di Sandro come nuovo leader del centrodestra e del Pdl in primis chi ambisce a cotanto ruolo?

Sicuramente il giovane politico (63 anni…) Gianfranco Vitagliano che dopo essere stato il braccio destro di Iorio negli ultimi dieci anni vorrebbe smarcarsi dall’ingombrante figura dell’ex capo senza pagarne dazio. Nel frattempo è ancora in attesa di sapere, assieme al Presidente Iorio, quale che sia il suo destino giudiziario in merito alla tTurbogas (sentenza prevista il 26 maggio) senza dimenticare il dolce scandalo dello Zuccherificio. Il compagno Gianfry, isolato nel proprio partito, ha iniziato da tempo a tessere ala sua ragnatela di alleanze al di fuori del Pdl. Emblematico il suo appoggio “sottobanco” per la nascita di Futuro e Libertà  in Molise.

È così inverosimile pensare che dietro alla candidatura di Mauro ad Isernia ci sia l’assessore alle attività produttive? Ed ancora: quanto tempo passerà prima che una crisi istituzionale colpisca il comune di Termoli dove i tre moschettieri , Annibale Ciarniello, Timoteo Fabrizio e Agostino De Fenza, sono pronti ad abbandonare la nave che sta affondando: “Valuteremo se rimanere criticamente all’interno del partito oppure come logico che sia uscire dal Pdl è confluire in Futuro e Libertà e ripartite con un nuovo progetto condiviso con e tra la gente”. Così Ciarniello ai nostri microfoni.

Senza dimenticare che il Cabarettista Programmato ha lavorato bene anche al di fuori del palazzo andandosi a creare una serie di filistei sociali pronti a seguirlo ovunque.

Il riposizionamento dei vari galoppini di corte è partito già da tempo. Il primo è stato quel Mario Pietracupa (con l’ombra di suo cognato Aldo Patriciello a proteggerlo) che rappresenterebbe la sintesi perfetta di quel centro moderato che va dai democristiani interni al Pdl (i fedelissimi di Iorio) fino a quell’Udc molisano che mai ha seguito i dettami nazionali che gli imponevano la costruzione del Terzo Polo.

Altro uomo che scalpita è l’ex Presidente della provincia di Campobasso Antonio Chieffo. L’assessore regionale rientrò nella coalizione dell’inattendibile governatore solo qualche ora prima della presentazione ufficiale delle liste. Ricordiamo che Antonio Chieffo era dato come capolista, ad ottobre, di una coalizione di centro che doveva vedere al suo fianco Futuro e Libertà (che poi non riuscì a presentarsi ai nastri di partenza) i Liberali Popolari di Remo Di Giandomenico, La Democrazia Cristiana di Antonio di Rocco e ovviamente qualche lista civica di appoggio. Non se ne fece nulla perché l’allora Rais regionale riuscì a portare tutti sotto il suo ombrellone protettivo fatto di posti garantiti in seno al consiglio e in qualche azienda produttiva. Questa potrebbe essere l’occasione per Chieffo per fare un salto di qualità nella sua carriera politica e prendere in mano il proprio destino e quello del centrodestra molisano.

In tanti scalpitano per prendersi il trono ormai lasciato vacante. Un trono che ancora oggi potrebbe garantire un impero che vado oltre i semplici confini del centrodestra perché nonostante dallo scorso l 17 ottobre  la filiera istituzionale pian pianino ha preso le sembianze di una gruviera istituzionale il centrosinistra attuale è ancora minoranza in regione.

E allora bisogna porsi in maniera urgente e non più rinviabile la domanda: chi e cosa sarà il dopo Iorio?