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SCENARIO MOLISE/ Le lacerazioni in vista delle nuove elezioni regionali

Paolo Di Laura Frattura sottolinea, nella conferenza stampa tenuta oggi dagli otto cittadini elettori che hanno presentato il ricorso al tar, la sua confermata leadership alla guida del centrosinistra regionale. Massimo Romano scatta in avanti, verso ambiziosi sconosciute. Sul versante opposto i regolamenti di conti sono all’ordine del giorno. E chi vivrà vedrà…

di Viviana Pizzi

Partiamo dalle dichiarazioni degli otto cittadini elettori. “Non siamo i prestanome di nessuno abbiamo creduto nel ricorso e l’abbiamo presentato sapendo di poter rappresentare la voglia di giocare lealmente la partita chiamata elezioni” Lo hanno sottolineato gli otto cittadini elettori che hanno presentato il ricorso elettorale attraverso il quale il Tar ha annullato le elezioni regionali del 16 e 17 ottobre. Lo hanno gridato a gran voce davanti alla stampa molisana tutti insieme, senza alcun leader tra di loro e con la sicurezza di poter tornare a nuove elezioni svolte correttamente. C’erano tutti, dall’elegantissimo Franco Di Biase agli sportivi Michele Di Giglio e Costantino Manes passando per le essenziali e fini Maria Olga Mogavero e Simona Contucci. Vicino a loro Paolo Di Laura Frattura, il candidato presidente delle scorse elezioni. Colui che senza le liste escluse (Molise Civile, Udc e Nico Romagnuolo per Progetto Molise) avrebbe potuto stravincere quella tornata elettorale.

Unico rammarico degli otto è stato questo: la solita attenzione per Di Laura Frattura e l’avvocato Salvatore Di Pardo e il loro quasi passare in secondo piano. Nessuno, tranne una nota emittente locale, ha ritenuto di intervistare loro, quelli che sarebbero dovuti essere i protagonisti indiscussi di questa giornata. Perché solo grazie a loro il destino del Molise potrebbe cambiare. Lo sa bene Paolo Di Laura Frattura che, da solo come sempre, si è fatto vedere al loro fianco.

Commentando la sentenza con le frasi che lo stesso Michele Iorio ha utilizzato dieci anni fa parlando di quella che disarcionò Giovanni Di Stasi. Ma la presenza di Frattura in questo momento significa più di una cosa. Oltre alla vicinanza ai cittadini che gli hanno permesso di ottenere questo risultato storico. Il vincitore delle elezioni primarie del centrosinistra del settembre scorso era presente per rimarcare di sentirsi legittimato a bissare la candidatura alla carica di presidente e di sentirsi ancora il leader della coalizione del centrosinistra.

Tutto questo nonostante la sentenza del Tar parli chiaro e dica che si possono presentare liste e coalizioni totalmente nuove, anche con il cambio del candidato presidente. Ma Di Laura Frattura (che si presenta sempre più fresco e sicuro di se) è convinto che a legittimarlo non sono soltanto le primarie del settembre 2011 ma anche la volontà di cittadini che gli mostrano sempre più il loro affetto anche tramite i social network. Ma cosa hanno intenzione di fare gli altri leader dei partiti di centrosinistra?

Lo ricordiamo brevemente: Danilo Leva segretario regionale del Pd sostiene Frattura a spada tratta come hanno mostrato anche le recenti immagini dopo la vittoria al Comune di Isernia. Antonio Di Pietro, leader nazionale dell’Italia dei Valori, disse a suo tempo: “Se Frattura non è disponibile mi candido in prima persona”. Ribadendo quindi il sostegno incondizionato all’attuale leader della coalizione. Anche Sel, Socialisti e Federazione della Sinistra sembrano avere lo stesso orientamento. Allora cosa c’è che non va all’interno del centrosinistra molisano?

La novità assoluta di questo particolare momento politico sembra essere il movimento Costruire Democrazia. Il suo leader ed esponente monocellulare Massimo Romano, stando alle cosiddette “voci di palazzo”, sembra aver sempre più fame di leadership. Punterebbe, anche se lo ha sempre smentito a chiunque glielo chieda in prima persona, alla candidatura a presidente della Regione. Per questo motivo sono due le strade che è pronto a percorrere: la prima è la richiesta di nuove elezioni primarie da svolgersi prima della nuova data delle eventuali prossime regionali; l’altra via possibile è quella di candidarsi con il suo movimento da solo, in eventuale contrapposizione sia a Paolo Di Laura Frattura che a Michele Iorio.

Seguendo quest’ultima ipotesi Romano si porrebbe al di fuori di tutti e due gli schieramenti tradizionali della politica molisana provando a costruire un eventuale “terzo polo” cercando di far convergere su di se anche i voti degli scontenti del centrodestra, quelli che non credono più nel nome e nella candidatura di Michele Iorio. Ma anche nella coalizione dell’attuale governatore ci sono crepe da tenere sotto controllo.

Da ultimo l’affaire Venafro dove undici consiglieri comunali si sono dimessi dalla loro carica per destituire il sindaco ioriano Nicandro Cotugno. Tra i cospiratori ci sono quelli che in quel comune vengono chiamati “seguaci di Di Sandro” mentre i patricielliani Vincenzo Cotugno ed Enzo Bianchi sono rimasti alla finestra a guardare lo sfacelo avvenuto a palazzo Cimorelli. Nuove alleanze quindi dopo il voto di Isernia e la sentenza del Tar Molise. Nelle prossime settimane ne vedremo delle belle.