GEOMECCANICA/ Arriva l’interrogazione parlamentare su quei “furbetti che hanno svuotato l’azienda”
Di solito evitiamo di costruire la nostra idea di giornalismo sui comunicati stampa che arrivano in redazione: li seghiamo tutti, indistintamente. Stavolta, però, siamo costretti a fare un’eccezione. Per due motivi: primo, il comunicato dell’Italia dei Valori racconta un’interrogazione parlamentare partita da una nostra inchiesta; secondo, come ci occupiamo degli operai Fiom di Termoli, così abbiamo fatto (e continueremo a fare…) con le maestranze Geomeccanica.
di Redazione Infiltrato.it
L’interrogazione a risposta scritta n° 4/16708, presentata lo scorso 21 giugno dal leader Idv Antonio Di Pietro (co-firmatari Giovanni Paladini e Aniello Formisano), interroga i Ministri dello Sviluppo Economico e della Giustizia riguardo “il fallimento sospetto della Geomeccanica e la totale indifferenza della Regione Molise”.
Purtroppo né l’uno né l’altro aspetto sono per noi una novità, visto che nel gennaio 2011 abbiamo raccontato – pubblicando i documenti – “il gioco delle tre carte” con cui un gruppo di furbetti hanno svuotato l’ex CMV, portandosi via macchinari e ogni ben di dio e lasciando gli operai con il culo al sole (letteralmente, vista l’afa di questi giorni). E l’indifferenza della Regione Molise?
All’epoca fu Lorenzo Cancellario, direttore generale della Finmolise – la finanziaria pubblica regionale chiamata in causa per aver nominato all’interno di Geomeccanica i suoi rappresentanti, che però non avrebbero controllato con attenzione i movimenti societari che si stavano compiendo e che avrebbero portato poi al fallimento pilotato – a svelare la verità. Una verità cui in pochissimi vogliono prestare attenzione.
“La politica non può, non deve e non vuole sapere” dichiarò senza mezzi termini Cancellario, determinando la reazione sbigottita degli operai.
“Ma come può un padrone di casa non interessarsi se viene a sapere che a casa sua ci sono i ladri e che stanno rubando tutto portandolo via?” si chiedevano (e ci chiedevano) i lavoratori della Geomeccanica. “Le parole di Cancellario mettono i brividi”, la chiosa finale di persone oramai disilluse da politicanti avidi e meschini, quali sono quelli che fino ad oggi hanno governato il Molise.
In questo scenario al vetriolo si inserisce, a gamba tesa, da par suo verrebbe da dire, Antonio Di Pietro, l’unico rimasto a fare opposizione in Parlamento.
“Quali potrebbero essere i motivi del fallimento di un’azienda, la Geomeccanica di Venafro, che esercitava la propria attività in una nicchia di mercato che non conosce crisi, oltretutto, in presenza di commesse che avrebbero certamente potuto impedire tale epilogo?”. È questa la domanda che il presidente dell’Italia dei Valori, ha rivolto ai due ministri competenti. Perché?
“La situazione di crisi della Geomeccanica s.r.l. è iniziata nel 2007, anno in cui l’azienda aveva un fatturato di 25 milioni di euro, ed è terminata, per l’appunto con la dichiarazione di fallimento nel 2011, con un debito di circa 40 milioni di euro di cui alcuni milioni riguardano i contributi dei lavoratori non pagati. In tutto questo, chi avrebbe dovuto esercitare il potere di controllo sulla gestione, anche dei soldi pubblici investiti in azienda, non ha mai segnalato anomalie. Analizzando l’andamento finanziario della Geomeccanica s.r.l. – scrive l’interrogante – sembrerebbe che l’azienda sia stata svuotata.
Tra il 2007 e l’inizio del 2011, sono state, infatti, costruite e commercializzate dal Brasile, macchine di proprietà della Geomeccanica s.r.l. senza che gli amministratori e i controllori designati dalla Regione Molise, proprietaria di un terzo della società, facessero nulla per salvaguardare i diritti societari. Tali macchinari erano identici a quelli progettati e costruiti dalla Geomeccanica s.r.l. e sono stati venduti agli stessi clienti.
In pratica, lo «svuotamento» della Geomeccanica s.r.l. ha coinciso con la gestione della società da parte dello stesso manager che ha curato e cura gli interessi della CMV Brasile, l’azienda brasiliana che costruisce e vende in tutto il mondo i macchinari progettati da Geomeccanica s.r.l.”
Di Pietro ha certamente tanti difetti, ma in quanto a chiarezza (forse) non lo batte nessuno.
“E così mentre Geomeccanica falliva e i suoi 80 operai prendevano freddo protestando sui tetti della fabbrica, aveva inizio l’attività della Drill Rental Service Srl, una controfigura con i volti dirigenziali e i macchinari della defunta Geomeccanica. Tutto questo è avvenuto – dichiara Di Pietro – nella più totale indifferenza della regione Molise, che si ricorda essere proprietaria del 35 per cento delle quote societarie di Geomeccanica s.r.l. e aver investito in questa azienda 5,6 milioni di euro di fondi pubblici”.
Nello specifico Di Pietro, oltre a citare un articolo apparso su Altromolise.it , prende spunto da “un articolo del 28 gennaio 2011 apparso sul sito www.infiltrato.it: a firma di Andrea Succi, dove viene posta la domanda del perché i macchinari ed alcuni responsabili della Geomeccanica s.r.l. siano riapparsi in un’azienda a Pignataro Interamna avente lo stesso oggetto sociale della Geomeccanica s.r.l. e cioè la Dril Rental Service – DRS s.r.l., nella cui compagine sociale figurano l’ex direttore generale della Geomeccanica, Alessandro Bassani, e i familiari del proprietario dell’azienda (Comaia s.r.l.) che ha chiesto e ottenuto il pignoramento, appropriandosi dei macchinari e del magazzino della Geomeccanica nel frattempo fallita. Anche in questo caso, l’esecuzione mobiliare promossa dalla Comaia s.r.l. non è stata avversata in alcun modo dalla proprietà e dai rappresentanti della Geomeccanica s.r.l.; Andrea Succi conclude l’articolo con la seguente considerazione: «stando così le cose, il sospetto di organi inquirenti e operai è che qualcuno abbia voluto fare il furbetto, mandando in malora una grande azienda per svuotarla e spostare il contenuto da un’altra parte»”.
Aspettiamo che la magistratura competente, insieme ai ministri interrogati, faccia (bene) il suo mestiere.
SCARICA L’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE n° 4/16708 “Geomeccanica, fallimento sospetto”