TURBOGAS TERMOLI/ Processo concluso: tutti assolti, “il fatto non sussiste”. Sorgenia è salva
Quando di mezzo ci sono i Poteri Forti, quelli che possono spazzarti via con uno schioccar di dita, le assoluzioni piovono sempre copiose. Quando di mezzo ci sono multinazionali come la Sorgenia del Gruppo Cir d’improvviso l’atmosfera diventa più morbida e le divergenze si appianano. Quando di mezzo c’è Mr. De Benedetti, a capo del gruppo Cir, padrone del gruppo Espresso e in procinto di fagocitare La7, nulla potrebbe turbare i suoi sonni di “massone democratico”. Risultato: il cosiddetto processo Turbogas, relativo alla costruzione della centrale Sorgenia di Termoli in cui erano imputati il Presidente uscente del Molise Michele Iorio e il suo fido assessore Gianfranco Vitagliano, si è concluso con un nulla di fatto. Nonostante diverse, troppe storture di fondo.
di Viviana Pizzi
In un colpo solo è salva l’immagine commerciale dell’azienda Sorgenia e quella politica dell’assessore Gianfranco Vitagliano, che ha evitato, almeno per ora la sua prima condanna penale. Assoluzione anche per il presidente Iorio che termina con un risultato positivo il suo maggio orribile dopo la sentenza del Tar che annulla le elezioni regionali e la sconfitta del Pdl a Isernia. Andranno alle regionali con l’immagine meno scalfita di quello che si poteva pensare. Vitagliano sapeva di giocarsi tutto con questa sentenza e ha atteso il verdetto dei giudici fino a mezzanotte e dieci minuti. Subito dopo è scappato senza rilasciare dichiarazioni alla stampa. Non prima di aver raccontato tutta la sua giornata su Twitter. Il presidente Iorio ha avuto invece la notizia dal suo staff presente in aula.
Tutti in aula attendevano una sentenza con prescrizione dei reati di abuso d’ufficio e falso. Ma il collegio giudicante presieduto da Michele Russo e composto da Gianpiero Scarlato e Margherita Cardona Albini ha letto una sentenza che non lascia adito a interpretazioni di sorta. Il presidente della Regione Michele Iorio, l’assessore regionale Gianfranco Vitagliano, i dirigenti di Sorgenia Orlando e Dini e i due funzionari regionali Francesco Fimiani e Giancarlo Giordano sono stati assolti da tutti i reati perchè il fatto non sussiste. Il tutto è chiaro: nessuno di loro ha commesso alcun tipo di illecito nell’autorizzare l’iter di realizzazione della centrale turbogas. Nessuna prescrizione per loro. Hanno agito seguendo le regole, proprio come avevano sempre affermato sin dal momento in cui le inchieste della procura di Campobasso, guidate dal pm Fabio Papa, sono partite. Perché secondo i giudici non hanno commesso né abuso d’ufficio né falso ce lo diranno le motivazioni della sentenza. Che verranno rese note entro 90 giorni.
Una sentenza che riabilita in parte il maggio orribile del presidente della Regione Michele Iorio e che , almeno per il momento, rende ancora immacolato il curriculum penale dell’assessore regionale Gianfranco Vitagliano. Che in vista di nuove elezioni regionali si può presentare con una faccia ancora pulita ai suoi elettori. Proprio quest’ultimo era presente alla lettura della sentenza. In realtà lo è stato dal primo minuto dell’ultima udienza del processo. Prima dell’uscita del dispositivo camminava nervosamente in aula. Fingeva di essere tranquillo ma in realtà non lo era. Sapeva di giocarsi una bella fetta della sua credibilità politica con questa sentenza, ne era consapevole. Dopo aver ascoltato le parole dei giudici, sicuramente galvanizzato, ha deciso di non rilasciare alcuna dichiarazione ai giornalisti. E’ scappato via scortato dal suo staff pronto a tornare a Termoli.
Per lui ha parlato il suo avvocato Antonio De Michele. “Siamo estremamente soddisfatti – ha sottolineato – abbiamo ottenuto giustizia, è ancora possibile in questa regione”. Poi vista l’ora tarda (le 0.15) è scappato anche lui alla volta di Termoli. Assente in aula invece il presidente della Regione Michele Iorio. E’ stato di sicuro avvertito dal suo staff presente in Tribunale a Campobasso per assistere al verdetto. In aula per lui c’era l’avvocato Paolo Lanese. Nessuna parola da parte sua, rimanda tutta la stampa alle parole del collega anziano Arturo Messere, che ha seguito la causa in prima persona, lo stesso che aveva messo in dubbio durante la sua arringa il lavoro della procura di Campobasso.
“Non so perchè – aveva sostenuto – tra gli imputati ci sono solo quelli di una parte politica”. Hanno ascoltato la sentenza anche i tecnici della Regione Francesco Fimiani e Giancarlo Giordano. Entrambi hanno accolto la notizia dell’assoluzione con un grosso sorriso. “Il pm aveva chiesto per me la prescrizione dei reati – ha sostenuto Fimiani – ma io ci avevo rinunciato perchè ero sicuro di non aver fatto nulla. Logicamente sono contento anche se mi ero affezionato a questo processo”. A questo punto ride fragorosamente e lascia intendere la sua vena di ironia. Contenti come lui anche la moglie presente in aula e il suo avvocato Giuseppe De Rubertis. Il legale aveva il viso di chi credeva nell’assoluzione piena e naturalmente si aspettava questo tipo di sentenza. “Non posso che essere contento, giustizia è stata fatta”.
Gli occhi gli brillavano in questo processo e nelle slide organizzate per la sua difesa ci aveva messo anima e cuore e la sentenza di assoluzione gli ha fatto raccogliere i frutti del lavoro impiegato. Al pari dell’avvocato De Rubertis anche i legali di Sorgenia avevano studiato moltissimo per arrivare all’assoluzione. “Ci siamo impegnati tantissimo – hanno dichiarato gli avvocati Fritsch e Rivellino – questa sentenza ci dà moltissimo. Crediamo nella giustizia, meglio di così non poteva andare”. Ma in aula c’era anche il dirigente Giancarlo Giordano. Che con noi si era intrattenuto prima della sentenza spiegandoci che l’affaire turbogas non aveva nulla di tecnico e molto di politico. Dopo la sentenza rideva e scherzava, la soddisfazione era visibile. Per lui il suo legale Tagliamonte: “E’ una sentenza saggia che ha saputo riconoscere la nostra innocenza”.
Non la pensa così però il pm Fabio Papa. Anche lui ci aveva impegnato tante energie come gli avvocati difensori e la sua tesi viene completamente sconfessata dal verdetto dei giudici. Aveva chiesto due anni per Orlando e Dini, un anno e sei mesi per Vitagliano e Giordano e otto mesi per Michele Iorio. Per i reati di abuso d’ufficio e falso. “Come posso essere contento – ha sostenuto – quello che posso dire ora è che leggerò le motivazioni della sentenza e poi nei tempi previsti dalla legge ricorrerò in appello”. I reati contestati sono tutti vecchi di dieci anni. Anche se i giudici d’appello volessero riformare la sentenza si potrebbe andare incontro alla prescrizione dei reati.
Lo sa bene anche l’avvocato Del Vecchio per la parte civile del Codacons. Anche lui dopo aver letto le motivazioni della sentenza ricorrerà in appello. Una sentenza che dà ragione non soltanto ai politici regionali ma anche ai vertici di Sorgenia. In questo caso hanno rispettato tutte le norme che la legge prescrive per la realizzazione della centrale. Se fosse intervenuta una condanna per l’azienda energetica sarebbe stato un danno d’immagine non indifferente. Così invece si salva e può continuare a competere con i suoi concorrenti a testa alta.