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I migliori e peggiori ospedali d’Italia, ecco la classifica completa

Foto di Paolo Margari (licenza Creative Commons BY-NC-SA 2.5)

 L’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali e il Ministero della Salute hanno messo a punto un sistema per permettere a cittadini e istituzioni di individuare i migliori e peggiori ospedali d’Italia, in base all’area clinica di riferimento e alla patologia da curare: ecco la classifica e il sito di riferimento.

Il Programma Nazionale Esiti (PNE) è sviluppato da Agenas per conto del Ministero della Salute e fornisce a livello nazionale valutazioni comparative di efficacia e qualità delle cure prodotte nell’ambito del servizio sanitario, così come previsto dal Patto per la Salute.

PNE fornisce evidenze sull’associazione tra volumi di attività ed esiti delle cure ai fini dell’individuazione degli standard qualitativi e quantitativi dell’assistenza ospedaliera.

PNE individua oggi 131 indicatori, osservati sia dal punto di vista dei “provider” (gli ospedali che hanno erogato le cure) sia da quello della funzione di tutela/committenza (le ASL). I dati sono analizzati per gli anni 2008-2014 e consentono di individuare tempestivamente scostamenti dei valori per le singole aziende rispetto al valore medio nazionale, al benchmark nazionale e all’anno precedente.

Sono intervenuti alla Conferenza il Direttore Scientifico del Programma Nazionale Esiti, Marina Davoli, il Direttore Generale di Agenas, Francesco Bevere e il Direttore Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero Renato Botti. 

È possibile consultare le varie sezioni del nuovo sito di PNE (clicca qui) tramite registrazione.

Farà certamente rumore la dichiarazione di Bevere, che riportiamo integralmente, riguardo alla chiusura prossima dei nosocomi di piccole dimensioni: “Possiamo affermare che buona parte dei difetti organizzativi ed assistenziali emergono nelle strutture di piccole dimensioni, non adatte ad affrontare particolari livelli di complessità assistenziale. Anche in questo caso lo schema di regolamento sugli standard ospedalieri prevede interventi di chiusura o riconversione di strutture con un numero inferiore a 60 posti letto per acuti, a meno che non si tratti di strutture monospecialistiche”. 

In linea generale, però, come ha riferito il Direttore dell’Agenas, “i risultati del 2015 documentano sensibili miglioramenti delle situazioni regionali che nel 2011 e nel 2012 registravano condizioni di erogazione gravemente carenti per alcuni gruppi di patologie.”

I cittadini italiani possono accedere al sito del PNE (clicca qui) e – in base all’area clinica di riferimento e alla patologia da curare – individuare la migliore struttura nazionale.