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Caso Marò, finalmente lo Stato reagisce: ecco la strategia per portare a casa Latorre e Girone

Ieri l’ennesimo episodio sconcertante riguardante i nostri Marò: la Corte Suprema indiana ha infatti respinto le istanze dei due Marò. Latorre chiedeva di prolungare la convalescenza in patria dopo l’ictus, Girone di rientrare per le feste natalizie. Oggi, finalmente, la reazione dello Stato italiano: ecco il piano per riportare a casa i due Fucilieri di Marina.

 

Ieri la Corte Suprema non ha accolto le istanze presentate dai Fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone: Latorre chiedeva un prolungamento della permanenza in Italia, per curare i postumi dell’ictus subito a settembre; Girone chiedeva il permesso per un rientro in Puglia per le festività natalizie.

Nonostante la normalità delle istanze presentate, il presidente della Corte H.L.Dattu ha assunto un atteggiamento visibilmente in disaccordo con le richieste, formulando nei loro confronti numerose e incredibili obiezioni.

E pensare che il magistrato che rappresentava il governo indiano aveva persino manifestato una posizione di non contrarietà a concedere un’estensione della permanenza in Italia per Latorre, che l’8 gennaio 2015 dovrà sottoporsi ad un intervento cardiaco.

Il comportamento della Corte Suprema è stato francamente inaccettabile, una mancanza di rispetto nei confronti di un’intera nazione, l’Italia, che fino ad ora ha cercato sempre la via della conciliazione per evitare guai diplomatici. Ma ora si è superato ogni limite.

Il Ministro della Difesa Roberta Pinotti è stata chiarissima: “Massimiliano Latorre si deve curare qui in Italia, ce lo stanno dicendo i medici e non vedo quindi come possa tornare in India. Noi non ci muoviamo da questa posizione“.

Anche Napolitano si è espresso in maniera netta, attraverso una nota quirinalizia: “Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, fortemente contrariato dalle notizie giunte da Nuova Delhi circa gli ultimi negativi sviuppi della vicenda dei marò, resterà in stretto contatto con il Governo e seguirà con attenzione gli orientamenti che si determineranno in Parlamento“.

Infine, ed ecco la mossa che potrebbe stravolgere gli equilibri in campo, il governo italiano ha deciso di richiamare l’ambasciatore in India, Daniele Mancini, per consultazioni.

Si va verso una rottura diplomatica, nonostante le smentite di rito del Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, secondo cui l’Italia “si riserva tutti i passi necessari nei confronti delle autorità indiane sulla vicenda dei due marò.”

Riassumendo: Massimiliano Latorre non si muove dall’Italia. E per far rientrare anche Salvatore Girone si fa pressione sull’India, minacciando la rottura dei rapporti diplomatici e commerciali, che per l’India valgono tantissimo.

Ci si poteva pensare prima? Certo. Ma l’importante è lavorare duro per salvare i nostri fucilieri.