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Alta tensione in Vaticano, malore per Papa Francesco: ecco cosa succede tra le mura di San Pietro

Papa Francesco

Paura e delirio in Vaticano, scrive Dagospia. Che racconta di un malore per Papa Francesco dovuto all’altissima tensione che si avverte tra le mura di San Pietro: ecco tutti i retroscena.

La sera del 12 ottobre, alle 19, in Vaticano è successo il finimondo. Subito dopo la pubblicazione, sul blog del vaticanista de “l’Espresso” Sandro Magister, della lettera con cui 13 cardinali sollevavano al Papa le loro obiezioni sul Sinodo, il sempre mite Bergoglio è andato su tutte le furie. 

Colto da un improvviso e violento raptus di ira, Bergoglio ha prima tuonato contro le porpore conservatrici (“Se le cose stanno così possono andare via. La Chiesa non ha bisogno di loro. Li caccio tutti!”) e poi – sfogata la rabbia – abbia avuto un lieve malore. Un po’ di tachicardia, uno sbalzo di pressione. Niente di serio ma sintomatico di un malessere – non solo fisico – che si vive da mesi nelle Segrete stanze.

L’ISPIRATORE DEL MALORE

Il Cardinale George Pell

Ispiratore della lettera è stato il cardinale George Pell, che proprio il Papa aveva voluto alla guida delle disastrate finanze vaticane. La porpora australiana ha voluto vendicarsi per il potere che il Pontefice gli ha gradualmente sfilato: nonostante ricopra formalmente la carica di prefetto della Segreteria per l’economia, Pell è stato da tempo “commissariato” dal Segretario di stato, Pietro Parolin. 

Dopo il coming out di Monsignor Charamsa, vero boomerang per la fazione ‘’rivoluzionaria” all’interno della Chiesa, in molti avevano segnalato uno spostamento “a destra” di Bergoglio, sembrato più cauto nelle sue ultime dichiarazioni. E’ come se lo scandalo del monsignore gay avesse costretto il Papa a mettere da parte la sua irruenza per ricercare, con maggiore prudenza, il dialogo necessario per conciliare le diverse posizioni. E allora perché, nonostante la virata del Papa, l’ala conservatrice dei cardinali ha affondato il colpo con la lettera pubblicata da Magister?

Perché Bergoglio, considerato un imprevedibile uomo solo al comando, è riuscito a inimicarsi un po’ tutti all’interno della Curia. E le vecchie distinzioni tra le “tifoserie”, tra progressisti e reazionari, non esiste più. Il Papa è, di fatto, tra due fuochi. O meglio: nel fuoco di (quasi) tutti. 

FAZIONI CONTRO

Angelo Scola

E il documento con cui vengono impallinati temi e metodi del Sinodo, nasconde la volontà dei cardinali di dimostrare il loro potere. Per la serie: non veniamo a farci dettare la linea, ma vogliamo decidere. E a guidare la schiera di malpancisti è quell’Angelo Scola che all’ultimo Conclave sfiorò l’elezione a Papa e che, da molti, è considerato il “vero” capo di Santa Romana Chiesa. Lo stesso cardinale Scola, tra l’altro, aveva vergato la lettera contro Bergoglio salvo poi ritirare la firma (insieme a Vingt-Trois, Piacenza e Erdo) parlando di “errori” e avanzando smentite, dopo aver saputo del malore del Papa.

Dopo i gialli, gli scazzi e i complotti, c’è chi è pronto a scommettere che la Relactio finale del Sinodo sarà avvolta da una tale cortina fumogena, al punto da non essere diffusa. Nella conferenza stampa prevista il 25 ottobre, avvolti dal “vaticanese” più raffinato, i dettagli saranno sapientemente insabbiati anche se gli “addetti ai livori” di Oltretevere sono convinti che tutto resterà com’è. Non ci saranno concessioni a divorziati, risposati e alle coppie omosessuali. Se così fosse, Bergoglio dovrebbe correre ai ripari: la sua riforma della Chiesa, senza una brusca sterzata, va a farsi benedire…

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