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PROVINCIALI CAMPOBASSO/ Giada Reale: “Fiera di essere comunista”

Qualche giorno fa la decisione inaspettata: “Mi candido alle provinciali pur avendo 18 anni (ed un mese)“. Un coup de théâtre che ha – sicuramente – spiazzato non poco gli addetti ai lavori e quei politici di professione che mai si sarebbero immaginati un’infiltrata di questo tipo. Giada Reale, dopo aver lanciato la sua sfida elettorale, è pronta per presentarsi in pubblico: oggi, alle 19.30, ci sarà l’apertura della sede elettorale, a Riccia. Sensazioni? Ce la farà. E diventerebbe la prima donna italiana ad entrare in consiglio provinciale a soli 18 anni…

 

di Luca Garofalo

Le sue parole non lasciano dubbi su quale sarà il suo schieramento e su quale sia la sua linea politica. Candidata nel collegio di Campolieto, Gambatesa, Monacilioni, Pietracatella, Riccia e Tufara, Giada dovrà dimostrare di saper tenere la barra diritta in un mondo dove tutti ti tirano per la giacchetta e dove il calciomercato è sempre aperto. Vedremo se saprà resistere alle tentazioni dell’incoerenza e se – ma questo lo capiremo fra qualche tempo – sarà riuscita nell’intento di dare nuova linfa alla sperduta sinistra molisana. Lei ci crede, i tanti che la sostengono anche.

 

La tua è una candidatura inconsueta: puoi spiegarci da cos’è nata la passione per la politica?

Precisiamo: non ho nessuna passione per quel tipo di politica arrivista, classista e clientelare, propria dei nostri giorni. Credo più che altro in una politica onesta, fatta con e per la gente. Questa, apparentemente strana, passione credo di averla sempre avuta; ho sempre sentito miei i problemi degli altri e ho sempre cercato di risolverli come posso, risultando talvolta ridicola agli occhi di chi si accontenta. Ma leggendo, un paio di anni fa, ‘’Scritti giovanili’’ di Antonio Gramsci capii davvero quanto fosse pericolosa l’indifferenza, peso morto della storia, e che no, non possiamo accettare con rassegnazione tutto ciò che ci viene fatto.

Cosa significa per te essere comunista?

L’essere comunista da sempre è stato un tabù, ma sono fierissima di esserlo: sono fiera di essere antifascista, antirazzista e antisessista. Essere comunista, oggi, vuol dire non accettare passivamente le scelte dei nostri rappresentanti politici ma volere fortemente un’altra società: una società libera, laica, dove la scuola sia un diritto di tutti, dove la donna non deve umiliare il proprio corpo per poter racimolare quattro soldi e dove trovo lavoro non perché sono ‘’figlio di..’’ ma per i miei meriti e per le mie capacità.

Cosa pensi della politica post-ideologica?

Non mi piace. Come fa un partito a nascere se non ha un’ideologia di base? Dicono che tali partiti nascono in base alle nuove esigenze della gente, ma nessun partito post-ideologico ha mai chiesto l’ausilio dei cittadini nello stilare un proprio statuto, costruito sempre a tavolino. Questo mi fa pensare che il loro scopo è far prevalere gli interessi di classi particolari sugli interessi collettivi.
Come potresti portare le tue idee in provincia di Campobasso?

Proponendo nuovi progetti che vedono protagonisti i cittadini, soprattutto giovani e donne, messe spesso ai margini della società. E poi con tanta, tanta trasparenza.

Si potrebbe dare un maggiore aiuto ai giovani che vogliono elaborare un progetto con “Youth in action” ( progetto europeo)?

Si deve fare! Le amministrazioni devono offrire ai giovani quanto più possibile serva alle loro realizzazioni. E cosa c’è di meglio di un sano scambio di idee, esperienze ed emozioni a livello continentale per la crescita di un buon cittadino?
Come coinvolgere i giovani nella politica?

In primis, dandogli fiducia. È davvero difficile, per un giovane, ritagliarsi un piccolo spazio nella società. Lo dico per esperienza personale. Se avessi avuto un carattere più debole, probabilmente non avrei retto alle tante critiche e ai tanti ostacoli che gente più grande, ma sicuramente meno dignitosa di me, mi sta regalando gratuitamente e avrei già abbandonato tutto. Si parla tanto di rinnovamento, ma a noi giovani chi dà fiducia? Con tanti miei coetanei ci sentiamo davvero scoraggiati da tanta ipocrisia. Si potrebbe, inoltre, istituire un consiglio provinciale giovanile, in modo tale che i giovani vengano sempre più direttamente coinvolti nell’amministrazione.

Edilizia scolastica?

Molto più importante di quanto i nostri politici credano. Nel 2002, a causa (o per fortuna?) del terremoto, l’edificio del liceo scientifico di Riccia venne dichiarato inagibile e venne trovato dell’amianto sul tetto; perizia uguale a molte altre scuole molisane. Da tale anno svolgiamo le lezioni nella sede dell’ex- carcere, senza laboratori, né aule spaziose. Ho avuto modo di visitare anche il liceo artistico di Campobasso, situato in un condominio, dove dipingere con la luce naturale sembra un’utopia e i sistemi di areazione, nei laboratori di scultura, sono pressoché assenti. I controlli andrebbero fatti prima delle tragedie, non dopo. Eppure sono arrivati tanti di quei fonti da investire nelle strutture scolastiche, ma noi studenti sicuramente, per ora, non ne abbiamo beneficiato.

Come si potrebbe diffondere internet nelle zone non coperte?

Internet è un diritto di tutti. Esiste una legge che tutela i cittadini e sprona le amministrazioni e la stessa Telecom Italia s.p.a. a promuovere una copertura pressoché totale della rete internet ADSL. Bisognerebbe informarsi di più sull’argomento o magari introducendo il Wi -Fi, partendo proprio dalle zone attualmente non coperte dall’ADSL.

Ci sono degli alberi in fiore nel tuo manifesto: quale credi sia il ruolo della provincia nella difesa dell’ambiente?

La Provincia deve porsi l’obiettivo di salvaguardare il patrimonio naturale del territorio provinciale, in un’ottica di eco sostenibilità. Bisogna puntare sulle fonti di energia alternativa, favorendo l’installazione di impianti fotovoltaici. Credo, inoltre, che sensibilizzare sul referendum del 12 e 13 giugno, spiegando tutti i rischi che il nucleare porta e l’ingiusta mercificazione dell’acqua, sia un grande aiuto che la Provincia possa offrire alla gente.

Credi che De Matteis lo difenderebbe allo stesso modo?

No, non credo.

Perché?

Basta vedere la posizione che ha preso il suo partito riguardo al nucleare e la battaglia che sta portando avanti per privatizzare il bene più importante che abbiamo, ossia l’acqua.

De Matteis si propone con dei giovani…qual è la differenza con i giovani fgci, ad esempio? Rimarranno solo nei manifesti, o pensi che gli abbiano dato il giusto spazio? Pensi che siano stati strumentalizzati da questo governo regionale?

La Fgci è attiva sempre, non solo nel momento delle elezioni. La Fgci è scesa in piazza per protestare a favore del diritto allo studio, abbiamo organizzato convegni e dibattiti a riguardo; giovani di De Matteis impassibili all’argomento, o forse qualche giorno di scuola l’hanno saltato anche loro, ma di certo non per difendere la scuola pubblica. La Fgci ha partecipato attivamente alla manifestazione ‘’Se non ora, quando?’’ a difesa della dignità delle donne, i giovani di De Matteis no. La Fgci sta lottando per fermare il nucleare, la privatizzazione dell’acqua e il legittimo impedimento, i giovani di De Matteis no. Purtroppo posso solo citare le manifestazioni organizzate da noi perché i giovani di De Matteis, o della destra in generale, non hanno mai organizzato una manifestazione, un incontro o un semplice volantinaggio a difesa di una loro idea. La chiami strumentalizzazione o semplice indifferenza?