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PROCESSO TURBOGAS/ Il pm: “condannate Iorio e Vitagliano”

Assoluzione per prescrizione soltanto per il tecnico Francesco Fimiani. Il presidente Iorio é stato accusato di aver mandato avanti il progetto in spregio di molti pareri negativi e di aver ridotto il consiglio regionale ad amministratore di condominio. Vitagliano era presente in aula. Sguardo teso e sorriso tirato: vuole ascoltare in prima persona la sua sorte.

 

di Viviana Pizzi

Assoluzione per il reato di falso, m condanna a due anni di reclusione per gli altri capi d’imputazione per Fimiani Orlando e Dini. Un anno e sei mesi per Vitagliano e Giordano in qualità di tecnici e otto mesi di reclusione per il presidente della Regione Michele Iorio.

Per il governatore il pm Papa ha chiesto una condanna inferiore semplicemente perché non conosceva gli atti precedenti alla sua elezione di presidente della Regione. Così ha concluso il pm Papa la sua requisitoria sul processo sulla realizzazione della Centrale Turbogas di Termoli.

L’accusa ha immediatamente sottolineato che non si sarebbe trattato di stabilire se la centrale fosse dannosa per il territorio, ma se fossero state rispettate le regole per l’iter di realizzazione. “Il collegio ha ben chiare le questioni -ha sottolineato Papa – non mi dilungherò molto. Qui non si parla di bontà tecnica, ma di corretta applicazione della legge. Che non doveva essere solo formale ma sostanziale.  Al di la di irregolarità contestata l’iter é comunque andato avanti. Si dirà che non ci sono firme riconducibili a singoli soggetti. In questo processo abbiamo ascoltato diversi testimoni e abbiamo le intercettazioni di telefonate avvenute tra i vari imputati. Ci sono prove che altrimenti non si possono ottenere diversamente. Compiti di società private o pubbliche.  La procedura poteva essere interrotta in qualsiasi momento ma così non é stato“.

Non solo. Secondo il pm Papa si sarebbe esagerato nel parlare dell’alluvione. A dimostrazione di ciò, ha snocciolato l’iter delle delibere che hanno portato alla realizzazione della centrale. “Ci siamo interessati negli anni 99 e 2000 all’iter della Turbogas – ha continuato Papa- quando i politici di riferimento erano Di Stasi e Di Bartolomeo. Non abbiamo avuto nessuna preferenza su Di Stasi e Iorio. Semplicemente nei confronti di Di Stasi non abbiamo nulla o quasi di penale. La giunta di centrosinistra non aveva mai fatto partire l’iter. Cosa che é avvenuta il primo giorno del governo Iorio scambiando una determina per una delibera. La turbogas su un territorio a rischio idrogeologico non era una cosa buona. Di Stasi ce lo aveva detto. Nonostante questo, Orlando e Dini risulta che abbiano gestito l’affare turbogas Molise. L’approvazione della delibera non é un atto tecnico ma politico. In quella zona si poteva puntare sul turismo, anche perchè già c’erano le chimiche”.

L’illegalità più grave secondo Papa si sarebbe verificata quando l’iter é passato, nonostante il consiglio regionale e la provincia avessero espresso parere contrario. “Il consiglio, organo autorevole a livello regionale – evidenzia Papa – ci fa la figura dell’amministratore di condominio. L’avviso per la realizzazione é poi uscito ad agosto sperando in una bassa attenzione da parte dei media. E d’altronde chiunque abbia tentato di ostacolare questa procedura, è stato fatto fuori. Il primo é stato Alberto Montano: sono state espresse perplessità per iscritto, ma la procedura é andata lo stesso avanti, non tenendo conto di pareri e opposizioni. Poco importava del no del sindaco di Larino e di  Rifondazione Comunista”. E ancora: “La società Sorgenia quando si è mossa, si è mossa bene anche tramite pubblicità e sponsorizzazioni all’emittenza locale. L’obiettivo era mettere in sordina tutto per far passare atti viziati per atti corretti basati su omissioni di parere. Non si é tenuto conto di  complessi pareri tecnici e di studi attentissimi“. Il ministero, per giunta, aveva chiesto a Michele Iorio informazioni precise, ma il presidente della Regione non ha saputo fornirle perchè non sapeva dove la centrale fosse stata costruita.

Il processo non é stato seguito dal presidente Iorio, ma c’era l’assessore Gianfranco Vitagliano. Poche parole con tutti e sorriso tirato. Segno che teme il giudizio dei magistrati, ma non lo vuole dare a vedere. La sentenza è prevista in nottata o al massimo domani mattina.