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CAOS ELEZIONI/ Antonio Di Pietro attacca: “Basta con questi atteggiamenti paramafiosi”

“Ah, L’Infiltrato. È sempre un piacere sentirvi, sono un vostro grande fan”. Comincia con parole al miele la chiacchierata con il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro. Ma finirà con tuoni e fulmini che, date le circostanze, sono assolutamente condivisibili. Dopo la rissa nel Tribunale di Campobasso, determinata da minacce di esponenti della maggioranza verso la Commissione elettorale che si occupa dei riconteggi, Di Pietro sbotta e parla – senza mezzi termini – di “atteggiamenti paramafiosi.” E sono state proprio le inchieste di Infiltrato.it , “che seguo con molta attenzione”, sui presunti brogli elettorali ad avvalorare i sospetti del politico di Montenero, cui il Ministro Maroni dovrà dare una risposta entro mercoledì. “In aula, perché è inaudito svilire la democrazia in questo modo.”

 

Antonio Di Pietro, Italia dei Valori

Gli eventi stanno precipitando. Ci mancavano solo le risse: secondo indiscrezioni trapelate nella tarda serata, il Senatore del Pdl Ulisse Di Giacomo si sarebbe recato in Tribunale minacciando il giudice Stefano Calabria, presidente del collegio impegnato nelle operazioni di verifica dei verbali.

La colpa di Calabria? Procedere alla verifica di congruenza dei verbali pervenuti dalla circoscrizione di Campobasso. Come anticipato dalle inchieste di Infiltrato.it , le anomalie riscontrate nelle operazioni di scrutinio starebbero dando ragione a chi ci vedeva poco chiaro: i voti recuperati dal Presidente del centrosinistra, Paolo Frattura, sarebbero 470. Un’enormità, tenendo presente che il distacco iniziale era di soli 1.505 voti e che si è ricontrollato solo il 10% delle sezioni nella Provincia di Campobasso.

Ulteriore segnale negativo, per il centrodestra, è il continuo slittamento della nomina di Michele Iorio a Governatore del Molise. Oramai sono troppi i dubbi su questa tornata elettorale del 2011. Eppure l’unico politico nazionale a pretendere chiarezza in maniera vigorosa e puntuale è Antonio Di Pietro: “Sto ancora aspettando una presa di posizione forte da parte degli altri leader di partito. Noi invece abbiamo chiesto un question time urgente, oltre all’interrogazione parlamentare, per costringere il Ministro Maroni a rispondere in aula: ci auguriamo che mercoledì mattina lo faccia. Perché non si interviene per il ripristino della legalità?”

È un fiume in piena Di Pietro, che tiene il Molise nel mirino e non si fa sfuggire uno spillo di quanto accade. “Quelli del centrodestra hanno la coda di paglia e sanno che il riconteggio può certificare una realtà diversa. Chiunque sia in buonafede non può non avere interesse, nel rispetto della democrazia, a sapere esattamente chi ha vinto le elezioni.”

E invece ci troviamo a commentare un nuovo scandaloso episodio, addirittura di minacce e intimidazioni nei confronti di un giudice che fa soltanto il suo mestiere: “Io non posso accettare che ci siano parlamentari, e comunque esponenti della maggioranza, che vanno in Tribunale ad intimidire la commissione. Questo è un atteggiamento paramafioso che non solo non serve a nulla ma fa capire che gatta ci cova.”