Trovata cocaina in Parlamento: inchiesta shock del Fatto Quotidiano
Il giornalista del Fatto Quotidiano si è infiltrato nei bagni maschili di Montecitorio, quelli dei deputati per capirci, e ha rinvenuto tracce di cocaina prima di un’importante votazione parlamentare. L’Italia è in mano a dei tossici
E non sarebbe nemmeno la prima volta che viene fuori una notizia simile.
Ne avevamo già parlato nel 2015, quando il verdiniano Lucio Barani rilasciò dichiarazioni di fuoco durante un’intervista a Un Giorno da Pecora:
Su 315 una cifra tra i 50 e i 70 senatori fa uso di droghe pesanti. Certi interventi che si ascoltano non sono giustificati solo dalla mancanza di cultura….
Ecco, l’unica differenza tra allora e oggi è che Barani denunciava i senatori cocainomani, mentre nell’inchiesta del Fatto si parla di deputati che fanno uso di polvere bianca.
Praticamente l’intero arco parlamentare italiano è infettato da tossicodipendenti manipolabili e mentalmente instabili, pronti a tutto pur di sniffare quella merda. Pronti, soprattutto, a svendere l’Italia e il proprio onorevole voto al primo lobbista che passa e mette sul piatto l’offerta migliore. Se condita da donne e coca, tanto meglio.
L’inchiesta schock del Fatto Quotidiano
Il giornalista d’inchiesta Thomas Mackinson, un segugio che non lascia scampo, si è infiltrato nei bagni di Montecitorio, munito di telefonino per fare le riprese e di reagenti chimici:
Ha ispezionato le toilette: e dopo averli passati su alcune superfici ha visto diventare blu gli speciali tamponcini rilevatori di coca, utilizzati dalle polizie di mezzo mondo.
L’incredibile reportage verrà pubblicato su FQ Millennium, il nuovo mensile d’inchiesta lanciato dal Fatto Spa.
Cocaina sulle mensole dei bagni
L’agenzia Dire riferisce i primi dettagli dello scoop firmato da Mackinson:
Il cronista ha condotto diversi test con salviettine Nark II a base di cobalto tiocianato acquistate in un negozio di Roma specializzato in dispositivi per indagini di polizia scientifica. Il risultato positivo, confermato da una doppia prova con esiti identici, è stato ottenuto mercoledì 29 marzo 2017, nel momento in cui molti dei 400 deputati presenti si sono serviti della toilette dell’atrio appena prima di entrare in aula per una votazione relativa al testo di legge su magistrati e politica. Le tracce dello stupefacente sono state rinvenute dalla mensola all’interno di uno dei bagni. Quella stessa mensola, al mattino, era risultata negativa.
Morale della favola: mentre la legge sulla legalizzazione della cannabis è ferma in parlamento da mesi e viene ostracizzata da una grossa fetta di onorevoli, quegli stessi onorevoli si fanno di cocaina in parlamento.