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Cultura, ecco quanto spendono i Comuni. Maglia nera a De Magistris: già finita la rivoluzione arancione?

L’Italia è un Paese di tale bellezza che se solo capisse come utilizzare la cultura anche a sfondo economico potrebbe diventare ricchissimo. Per capirci: il Louvre, che è il Museo più visitato al Mondo, con i suoi quasi 10 milioni di spettatori l’anno, è pieno zeppo di opere italiane, tra cui la formidabile Gioconda. Gli Uffizi di Firenze, prima città italiana per spese culturali, si classificano in 21^ posizione, con quasi 2 milioni di ingressi annui. E da quanto investono i comuni nostrani si capisce perché siamo così indietro, come dimostrano i dati Openpolis riportati da Fanpage.

 

Se i numeri non possono da soli rendere l’idea del complesso dell’attività amministrativa di un Sindaco, certamente possono concorrere ad elaborare un giudizio più articolato su obiettivi, indirizzi, risultati e fallimenti.

In questa ottica si rivela fondamentale il lavoro sui dati ed in tal senso appare di grande rilievo il lavoro svolto da Openpolis che, con la sua piattaforma Openbilanci, consente di consultare i bilanci dei singoli comuni, monitorare spese ed entrate, elaborare confronti e classifiche e soprattutto scorporare i dati in base a singoli voci di spesa / entrata.

Uno degli elementi che riteniamo maggiormente probanti, soprattutto in un momento in cui abbonda la retorica sul tema, è quello della spesa relativa al settore cultura.

In valore assoluto il Comune che investe di più (ricordiamo che i dati sono riferiti al consuntivo del 2012) è Moncenisio, in provincia di Torino, con 2.336 euro per abitante, ma è chiaro che il confronto acquista maggior valore su un campione sufficientemente ampio di abitanti.

Considerando i soli Comuni sopra i 50mila abitanti, emerge il primato di Siena, con 145 euro per abitante, seguita a ruota da Bergamo con 130 e da Firenze con 114.

In questa speciale classifica è netto il predominio dei Comuni dell’Italia centrale e settentrionale: il primo Comune meridionale a distinguersi è Lecce, al quarantanovesimo posto con una spesa di 45,12 euro pro capite, poi Lamezia Terme (56esima con 40 euro) e Salerno (57esima con 38,8 euro). In fondo alla classifica 4 comuni campani: Acerra, Battipaglia, Casoria e Marano.

Provando poi a considerare solo le principali città italiane, il prospetto è il seguente: in testa la Firenze di Matteo Renzi, bene Milano e Roma, malissimo la Napoli di Luigi de Magistris, che supera di pochissimo Messina. Ecco la classifica nel dettaglio: