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SENTENZA TAR MOLISE/ Annullare o non annullare (le elezioni), questo è il problema. Tra vizi sostanziali e voto ai minorenni…

Nei sogni della notte i cattivi chiedono perdono e i buoni uccidono. Ma dietro gli occhi chiusi, ognuno mantiene il proprio segreto. Perciò – come scrive Stefano Benni – non sapremo mai cosa sognava il Nonno Stregone quella notte, quando all’alba il suo naso si svegliò. Viceversa sapremo cosa avrà sognato il Giudice del Tar. Ci descriverà il suo sogno utilizzando parole e termini che per qualcuno saranno incantevoli per altri terribili. Sarà il 17 maggio 2012 a segnare un punto di non ritorno per Michele Iorio e Paolo Di Laura Frattura. Chi la spunterà, chi sognerà al termine delle parole del Giudice Stregone?

ELEZIONI ANNULLATE/ Molise, il Tar invalida le Regionali 2011: chiusa l’epoca del satrapo Iorio

di Alessandro CorroppoliTwitter.com/AlexCorroppoli

Giovedì 17 maggio sarà il D-Day della regione Molise. È la data che i cittadini molisani e in modo particolare i politici molisani si sono segnati sul loro calendario. Oggi sarà un punto di non ritorno: una volta ascoltate le parole che il Giudice pronuncerà per molti potrebbe essere la fine di un ciclo, per altri l’ inizio o magari  la prosecuzione dell’attuale. Esattamente undici anni dopo, era l’ottobre del 2001 quando una sentenza del Tar annullava le elezioni dell’aprile del 2000 vinte dal centrosinistra guidato allora da Giovanni Di Stasi, potrebbe essere sempre una sentenza del Tar a metter fine al Regno di Iorio in Molise.

In sostanza tre sono le ipotesi su cui si potrebbe pronunciare il Giudice del tribunale Amministrativo Regionale. Vediamole nel dettaglio.

RINVIO DELL’UDIENZA

L’opzione rinvio è un’ipotesi molto plausibile per una serie di motivi che adesso analizzeremo. Prima di fare ciò bisogna puntualizzare ancora una volta che nessun accordo tra le due parti legali, come burlescamente nei giorni scorsi alcuni organi d’informazione avevano scritto, è avvenuta. Sarebbe stata una sostanziale presa per i fondelli per i tanti sostenitori di ambo le parti. Ma veniamo al dunque: perché il Giudice del Tribunale amministrativo potrebbe prendersi dell’ulteriore tempo per decidere in merito al ricorso presentato dagli 8 cittadini elettori?

Fondamentalmente per un motivo. Per la controparte, rappresentata dall’avvocato Umberto Colallilo, ci sarebbe ancora la possibilità di poter inoltrare altri “motivi aggiuntivi” al Presidente del Tar. Cosa significa questo? L’istruttoria del ricorso è stata depositata lo scorso 26 aprile e ci sarebbero 30 giorni per chiedere ufficialmente un rinvio. Teoricamente quindi sino al 26 maggio c’è la possibilità di poter impugnare l’istruttoria quindi ben oltre la data del 17 maggio. Però, come di solito si conviene, determinate azioni avvengono in anticipo. Le udienze del Tar avvengono ogni 15 giorni. L’ultima, però, è avvenuta la scorsa settimana e l’avvocato Colallilo nulla ha inoltrato o richiesto di inoltrare. Quindi una sua richiesta di rinvio, del tutto legittima perché abbondantemente nei tempi previsti dalla legge, sarebbe comunque un atto scorretto.

RICORSO RESPINTO

Una delle possibilità sarebbe appunto quella che il ricorso venga respinto. Affinché ciò avvenga su cosa punta la difesa?

Sappiamo fin troppo bene che i ricorrenti hanno puntato molto sia sui vizi di forma nella presentazione delle liste di appoggio al candidato presidente (Molise Civile) che sulle anomalie legate alla presentazione del listino maggioritario del candidato Presidente. La linea difensiva, che sarebbe stata intrapresa, è quella di riconoscere i vizi nella presentazione della lista Molise Civile e del candidato Nico Romagnuolo ma di riconoscere Michele Iorio Presidente in virtù del voto disgiunto che tecnicamente sarebbe un voto su di un’altra scheda elettorale. In soldoni sembrerebbe che i legali di Michele Iorio avallino l’esclusione della lista Molise Civile purché si riconosca comunque il voto favorevole all’inattendibile governatore per via del voto disgiunto che, ripetiamo, è come se si effettuasse su di un’altra scheda. Riusciranno a convincere la corte, nonostante la forbice di voti che divide i due competitors sia risibile e manchi del tutto l’imprevedibilità del voto?

RICORSO ACCOLTO

È la speranza di Paolo Frattura e di una parte del centrosinistra ma sicuramente è la speranza di tutti quei molisani che lo scorso ottobre in qualche modo hanno detto basta a dieci anni di Governo di centrodestra. Ma su cosa hanno puntato i legali degli otto cittadini ricorrenti affinché il ricorso possa essere accettato e rendere di conseguenza nulle le scorse elezioni?

Rinunciato al riconteggio delle schede, l’atto verrà ufficializzato concretizzato nell’udienza odierna, è rimasta in piedi l’ipotesi di annullamento delle consultazioni. Annullamento che si basa principalmente sui vizi di forma riscontrati nella presentazione della lista Molise Civile, Listino del candidato Presidente e nei confronti del candidato Nico Romagnuolo. Secondo i ricorrenti questi sarebbero vizi sostanziali e non formali quindi buoni per avallare l’annullamento delle consultazioni. (di seguito riportiamo i più significativi)

  • Molise Civile. Si legge nella relazione sui risultati di verifica e in particolare dal verbale n. 2/395-405 del 30.01.12 che: n. 17 sottoscrizioni contenute nell’elenco n. 6 sono prive  della sottoscrizione di autentica e del relativo timbro; per n.117 sottoscrittori non è specificata la tipologia di documento d’identificazione ma un codice alfanumerico (codice fiscale); per n. 39 sottoscrittori esistono difformità tra i nominativi riportati nella sottoscrizione e quelli presenti nei certificati allegati; inoltre bisogna aggiungere nomi dei sottoscrittori errati e date di nascita non corrispondenti.
  • Listino del Presidente Iorio. Sempre dalla stessa relazione e in particolar modo dal verbale n.3/395-405 del 31.01.12 che: n. 12 sottoscrizioni sono state barrate (elenco n. 20) dall’Ufficio Centrale Elettorale e dal verbale di ammissione della lista non si evince l’avvenuta cancellazione delle sottoscrizioni da parte dell’Ufficio Centrale Elettorale poiché non è stato specificato il numero di sottoscrizioni ammesse. Infatti il verbale di ammissione della lista testualmente recita: “il numero dei presentatori delle liste le cui firme sono debitamente autenticate, è superiore al minimo ma non eccedente al massimo”; per n.209 sottoscrittori sono stati depositati certificati elettorali privi di data; per n. 48 sottoscrittori sono stati prodotti certificati elettorali collettivi privi dell’indicazione del luogo di nascita dei sottoscrittori; per n. 206 sottoscrittori non è specificata la tipologia di documento d’identificazione ma un codice alfanumerico (codice fiscale) a cui aggiungiamo in ordine sparso firme non corrispondenti con il nominativo, difformità dei nominativi riportati nell’elenco con quelli presenti nei certificati.
  • Nico Romagnuolo. Qui bisogna allargare il campo. Nello specifico Nico Romagnuolo, attuale consigliere delegato alla ricostruzione, è coinvolto, in prima battuta, insieme alle Liste:Progetto Molise, Lista Casini – Unione di Centro e Grande Sud a questo vizio (verbale n. 6/395-405 del 13.02.12): i candidati delle liste sopracitate sono state ammessi alla competizione elettorale  sulla base di una dichiarazione di accettazione della candidatura  che riporta testualmente: “della cui identità sono certo” senza ulteriori documenti di identificazione. Mentre in seconda battuta aggiungiamo che per il consigliere romagnolo abbiamo che: nella dichiarazione di accettazione della candidatura non è riportato il nominativo e le generalità del candidato bensì quelle del sottoscrittore.

Ci sarebbe infine il caso del voto del minorenne G. C. avvenuto nella sezione n. 15 del comune di Isernia. Il fatto è singolare perché il G.C., nato il 25.11.1993, si è presentato al seggio senza, ovviamente, certificato elettorale e conseguentemente non era iscritto nelle liste elettorali. Un componente della commissione elettorale della sezione n.15 accertato che il ragazzo non era presente sul registro lo aggiunge alla fine dello stesso, dopo averlo fatto votare, a penna.

Ma come si comporterebbero le parti in causa se il Giudice si pronunciasse a favore o meno delle loro aspettative?

Nel primo caso ovvero in un rinvio dell’udienza gioco forza bisognerebbe adeguarsi e rispettare tale decisione e attendere con le stesse ansie attuali la data prescelta.

Nel secondo caso ovverosia il respingimento del ricorso i ricorrenti tenteranno di far valere le loro ragioni presso il Consiglio di Stato. Sessanta giorni di tempo per inoltrare il ricorso ma verosimilmente i tempi saranno più brevi nel tentativo di arrivare immediatamente dopo l’estate, anche se è più verosimile parlare di autunno inoltrato, con un responso per una sentenza definitiva.

Ultimo caso. Il Tar annulla elezioni. Il primo passo, dato che tale sentenza è immediatamente esecutiva e conseguentemente costringerebbe l’attuale Presidente a liberare la propria scrivania già venerdì mattina e lascerebbe solo lavoro di ordinaria amministrazione al consiglio regionale, i legali dell’inattendibile governatore richiederebbero la Sospensione della Sentenza. Sospensione che verrebbe quasi certamente accettata (quindi molisani  diffidate dalle sirene propagandistiche che annuncerebbero una vittoria del Presidente attraverso una sospensiva del Tar). Un atto formale per via dei tempi comunque lunghi per inoltrare il ricorso al Consiglio di Stato e avere udienza da esso (ottobre – novembre) e conseguentemente per non lasciare l’intero sistema regione Molise privo di una guida esecutiva.

Questo eventuale formale passaggio (richiesta di sospensiva della sentenza) va in qualche modo anche a sbugiardare tutti quei consiglieri che fino a qualche giorno volevano, attraverso la legge n. 30, allungarsi la vita istituzionale di otto mesi.