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Molise, una regione in stato di criticità.

di Alessandro Corroppoli

Solo qualche ora addietro il condannato governatore Michele Iorio, in merito alla proroga dello sato di criticità dichiarava: “ Siamo in attesa, ad horas, della firma della proroga dello stato di criticità. Firma che sia il prefetto Gabrielli che il sottosegretario Catricalà hanno dato per imminente essendo superata ogni condizione di perplessità delle varie strutture del governo e dei ministeri competenti. Questa proroga ci consentirà di fatto di avviare il ritorno all’attività ordinaria. Fase che dovrà necessariamente essere sviluppata con procedure da concordare in Consiglio Regionale”. Ma i minutos hanno anticipato le horas ed ecco la proroga di criticità del curriculum giudiziario del Presidente: l’accusa ancora una volta di abuso d’ufficio, cui si aggiungono l’indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato e il concorso formale per reato reiterato. In qualità di commissario ad acta per la ricostruzione post sisma.

Dopo la condanna a un anno e sei mesi di reclusione per abuso d’ufficio la Procura di Campobasso chiude la prima fase di indagini per l’ampliamento del cratere del terremoto del 2002: l’inattendibile condannato governatore Michele Iorio è accusato di aver allargato, mentre era stato investito del ruolo di Commissario per l’emergenza del post sisma, il cratere sismico dai 14 Comuni individuati dalla protezione civile agli 84 comprensivi di tutti quelli della Provincia di Campobasso.

Solo qualche settimana fa chiedevamo: a chi a giovato estendere la stato di emergenza prima e quello di criticità poi a tutti i comuni della provincia di Campobasso?

Lo chiedevamo alla politica e ai politici molisani ma anche a quei 14 Sindaci dell’area del cratere che giustamente chiedono di poter far rientrare i propri concittadini nelle loro case. Sindaci che hanno minacciato di occupare la sede della Regione. Sindaci che forse dovrebbero farlo a prescindere.

Una prima risposta l’ha data la Procura della Repubblica di Campobasso nella giornata  di ieri allorquando comunicava il termine della prima fase delle indagini relative al post sisma. Indagine partita da Larino che contemplava anche qualche reato per la gestione dei fondi dell’articolo 15. Ma su questa ultima parte è stato proprio il pm Papa a chiedere l’archiviazione.

Questi i reati di cui deve rispondere per l’ennesima volta il presidente della Regione: abuso d’ufficio, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato e concorso formale per reato reiterato. L’avvocato Arturo Messere invita tutti alla cautela. A tutte le redazioni che lo hanno contattato ha rilasciato la seguente dichiarazioni: «Un avviso di garanzia – ha sottolineato il legale– trova il tempo che trova. È  ora che si radichi la cultura della presunzione della non colpevolezza in quanto, perché ci siano responsabilità penali è necessario che ci sia una sentenza definitiva, irrevocabile e passata in giudicato».

Dal punto di vista giudiziario le dichiarazioni dell’avvocato Messere non fanno una grinza ma a distanza di una settimana nella quale il suo cliente è stato condannato ad 1 anno e sei mesi, seppur in primo grado, ricevere un avviso di garanzia in merito alla gestione del post sisma del 2002 non è più moralmente e politicamente accettabile.

Ma l’avviso di garanzia, l’ennesimo, per il governatore non è l’unica notizia che rende il Molise una regione in stato di criticità. Infatti se collezionare medaglie giudiziarie è diventato lo sport olimpico dei nostri governanti il loro passatempo preferito sembra essere quello di creare disagi ai propri amministrati.

In questi giorni tiene banco l’affair zuccherificio. Giusto ieri pubblicavamo lo stato di incompatibilità ambientale che si è trovato ad affrontare il legale della Energy Traiding International – società che ha inoltrato un’istanza di fallimento perché creditrice di oltre 3 milioni di euro nei confronti dello stabilimento di Pantano Basso , Flavio Termentini, oggi (ieri per chi legge) è saltato il Consiglio di Amministrazione (Cda) che avrebbe dovuto rieleggere i dirigenti.

Inoltre sembrerebbe che una parte della ricapitalizzazione, 40% dei 15 milioni, sarebbe dovuta finire subito nelle casse dell’azienda saccarifera. Ma a bloccare ciò, a distanza di oltre 30 giorni, ci sarebbe la mancata firma del dirigente regionale predisposto.

Questa  firma è mancante per volere del titolare dell’assessorato predisposto (bilancio e programmazione) oppure si sta giocando con le sorti dello stabilimento?

Vogliamo infine ricordare che anche per lo Zuccherificio del Molise la giustizia è intervenuta: indagini concluse. I reati contestati, a vario titolo, sono l’abuso d’ufficio, la truffa, il falso materiale e la ricettazione. L’inchiesta riguarda le attività e i passaggi di proprietà dello Zuccherificio. Per questi reati sono indagate 17 persone, tra cui l’ex presidente dello stabilimento saccarifero Domenico Porfido, il sindaco di Petacciato Gabriele La Palombara, che all’epoca dei fatti era consigliere d’amministrazione in rappresentanza della parte pubblica, il Governatore Iorio, oltre a diversi assessori regionali – tra cui l’immancabile compagno Gianfranco Vitagliano – presenti al momento di votare le delibere che hanno preparato il terreno per la cessione delle quote e la ricapitalizzazione dello stabilimento nel 2008.

Se non è criticità questa chiamate pure Bertolaso.